Maratoneti sempre - Di corsa nel Parco
5 Nov 2012 - La Gazzetta dello Sport
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK m.l.p.
Il tam tam via internet ha funzionato. Centinaia di persone in tuta aderiscono all’appello e sciamano lungo Central Park per partire da dove si sarebbe dovuto finire: la 66ª strada. Ma vale tutto: gruppi con le magliette dei rispettivi club percorrono il Parco in senso orario e antiorario. «L’importante è non stare fermi in hotel ad aspettare» dice uno dei tanti italiani. Chiunque arriva lascia in scatoloni di cartone un piccolo contributo per i disastrati di Sandy. Chi una maglietta, chi un paio di scarpe, vestiti, rifornimenti alimentari. Evelyn Carr, una ragazza statunitense che vive a Verona, lavora per Run4All, una delle molte organizzazioni che ha deciso di andare avanti a qualunque costo. Spiega: «Credo che sia la cosa giusta da fare». E aggiunge: «Noi vogliamo porre l’attenzione sulla fibromialgia e comunque è anche un modo per dare a una mano a chi ha subito danni». L’idea era di gareggiare, senza ufficialità di risultato, con quattro giri dentro Central Park, come si fece nelle prime edizioni della NY Marathon, dal 1970 al 1975, prima che diventasse un mega-evento. Soccorritori Chi non ha raccolto questo appello ha risposto a uno ancora più importante. Molti maratoneti si sono trasferiti in ferry a Staten Island e in tuta da corsa, come se dovessero prendere regolarmente il via dal Verrazzano Bridge, si sono messi a disposizione delle autorità per dare una mano ai bisognosi. L’ultimo dato rilasciato dal Municipio parlava di oltre 40.000 persone rimaste senza casa. Il sindaco Bloomberg, travolto dalle polemiche, non ha voluto in alcun modo benedire il ritrovo spontaneo di ieri nel Parco. Così come ha voluto evitare qualsiasi coinvolgimento il N.Y. Road Runners Club della presidente Mary Wittenberg.
Straneo
Anche Valeria Straneo, la numero uno azzurra, si è infilata nel Parco ieri mattina: «Ho fatto due giri da sola con il mio fedele i-Pod infilato nelle orecchie. Ero circondata da migliaia di persone: uno scenario bellissimo». Oggi s’imbarcherà su un volo per l’Italia e l’intenzione è di non buttare al vento la preparazione di queste settimane: «Ho approfittato di questi giorni per comprare un po’ di regali per i miei figli da Fao Schwartz. Ma ora mi rimetto a lavorare e penserò a soluzioni alternative. Che potrebbero essere le maratone di Torino, Firenze o Reggio Emilia. Chissà, magari Torino, visto che è vicino a casa».
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Maratona New York: colpa della... stampa
5 Nov 2012 - Corriere dello Sport
NEW YORK - (ecp) Non è bastato tutto quello che hanno combinato il sindaco Michael Bloomberg e Mary Wittenberg, presidente della NYRR che organizza la NYC Marathon, adesso c’è anche la lettera. E’ stata mandata (lo ha rivelato il NY Post) ai 47.000 iscritti che non hanno potuto gareggiare a New York. Peccato che nella missiva non si parli di responsabilità proprie: «Questa lotta - si legge, tra l’altro - alimentata dalla crescente copertura mediatica che si opponeva alla Marathon e ai suoi concorrenti, ha creato preoccupazione per la sicurezza di chi lavora per produrre l’evento e i suoi partecipanti». Incredibile, ma purtroppo vero.

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