Altri raggi d’Africa a Central Park
Nella Grande Mela trionfo keniano con Biwott e Keitany.
Delusione Italia: Incerti 9a, Lalli 11°, Meucci ritirato
2 Nov 2015 - La Gazzetta dello Sport
Massimo Lopes Pegna CORRISPONDENTE DA NEW YORK
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Alla partenza, il sindaco Bill De Blasio è raggiante: la maratona al mattino, le World Series del baseball nel Queens alla sera, con i Mets. La possibilità di mettere in vetrina, ce ne fosse bisogno, l’efficienza della sua New York. E poi c’è Spike Lee, che da «grand marshal» s’infila dentro un’auto scoperta un po’ pacchiana e guida il serpentone dei cinquantamila fino al traguardo di Central Park, dove, confessa, non era mai stato.
Sotto, il regista Spike Lee, 58 anni, «Grand Marshal» della corsa. È il terzo di sempre e il primo non atleta: gli altri furono Emil Zatopek (1979) e nel 2003 la norvegese Grete Waitz, 9 volte vincitrice a New York
SOLITO COPIONE
Il copione del film, insomma della gara, non cambia da anni. Persino un po’ monotono, perché sia fra gli uomini che fra le donne rivincono i keniani: Stanley Biwott in 2h10’34”, al primo grande successo della carriera (nel 2014 a Londra fu secondo col personale di 2h04’55”) e Mary Keitany, che raddoppia l’impresa dell’anno scorso, in 2h24’25”: è la prima doppietta da Paula Radcliffe del 2007-08. Fra i maschietti, senza i guastafeste del brasiliano Gomes Dos Santos (2006 e 2008) e Meb Keflezighi (2009), la corona d’alloro finisce su una testa africana da 19 anni. In campo femminile questa è la terza volta consecutiva per una keniana.
NAUSEA
In molti di questi trionfi del Continente Nero, però, c’è lo zampino italiano: ieri i manager Federico Rosa e Gianni De Madonna hanno occupato il primo gradino del podio rsipettivamente con Biwott e Keitany. Gli italiani veri, invece, è anni che non lasciano traccia. Neppure a Daniele Meucci riesce l’esorcismo che manca dal ’96 (Giacomo Leone). Colpa del vomito che lo tortura da giovedì e lo ha costretto al ritiro poco prima del 20° km. L’azzurro era stato poco fortunato già al Mondiale di Pechino, forzato a rifugiarsi in bagno durante la corsa. «Quest’anno butta male», dice ironico il pisano. Riprende: «Ho deciso di andare al via solo questa mattina, perché non volevo rimpianti. Ma a questi livelli devi tirare il 100 per cento e se non stai bene, addio. I primi chilometri sono stati abbastanza positivi, poi mi è tornata la nausea. Peccato perché era una gara fattibile e potevo divertirmi fino in fondo». Due anni fa arrivò decimo in 2h12’02”: ieri, tempo buono per il terzo posto. «Ma il Meucci di adesso è molto più forte di quello del 2013», fa il suo agente Marcello Magnani.
ANDAMENTO LENTO
Infatti, il ritmo era ad andamento lento. La gara dei maschi si è scaldata, secondo prassi consolidata, dopo il Queensboro Bridge. Il gruppone di venti, in cui si è visto spesso davanti anche Andrea Lalli (undicesimo in 2h17’12”), ha iniziato a perdere pezzi. Al 27° Km, sulla First Avenue di Manhattan, il drappello si è ridotto a sette elementi: i keniani Kamworor, Biwott e Kipsang, gli etiopi Desisa e Tsegay, il giapponese Kawauchi e l’americano Keflezighi. Insomma, i migliori. Appena nel Bronx sono rimasti in 5, poi in 4, infine in tre. Dentro Central Park, da quel terzetto (Desisa, Biwott e Kamworor) si sganciava il guerriero della tribù Kipsigi, Biwott, che andava all’assalto e staccava il resto della compagnia. Spiegava orgoglioso Rosa: «Nelle ultime maratone, Stanley stava in testa fino a due km dall’arrivo e poi mollava. Allora gli abbiamo cambiato il tipo di allenamento. Ha funzionato».
INCERTI DELUSA
Fra le donne la gara è stata meno emozionante, perché alla Keitany è bastata una sgasata appena messo piede nel Bronx al 32° km per fare il vuoto e arrivare da sola. La campionessa europea del 2010, Anna Incerti, non riusciva a tenere il passo delle big già dopo il 5° Km, ma alla fine entrava fra le top 10: 9a in 2h33’13”, quasi 8’ in più del suo personale. «Nonostante avessi studiato bene il percorso, non me l’aspettavo così duro», spiegava delusa.
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Tanti VIP in gara James Blake 3h51’ Alicia Keys 5h50’
2 Nov 2015 - La Gazzetta dello Sport
Sono stati 50.229 i partenti della maratona di New York, quindi sarà impossibile battere il record di arrivati del 2014 che è di 50.530. Dopo Lalli, il migliore degli italiani è stato Carmine Buccilli (18° in 2h23’48”) seguito dall’ottocentista Alessandro Claut (22° in 2h28’22) e da Stefano Scaini, marito di Anna Incerti, 53° in 2h36’32”. Stefano Baldini, allenatore di Lalli, ha voluto correre anche lui chiudendo in 2h48’09” (1h21’ alla mezza) non lontano dal tempo dell’anno scorso (2h45’53”). Fra le donne seconda italiana Anna Alberti in 2h57’48”. Fra i Vip una delle più attese era la cantante Alicia Keys che è scesa sotto le 6 ore: 5h50’52”. Meglio il tennista americano James Blake ( 3h51’) e l’ex del football Tiki Barber (4h50’56”)
Ordine d’arrivo.
Uomini:
1. Stanley Biwott (Ken) 2h10’34”;
2. Geoffery Kamworor (Ken) 2h10’48”;
3. Lelisa Desisa (Eti) 2h12’10”;
4. Kipsang (Ken) 2h12’45”; 5. Tsegay (Eti) 2h13’24”; 6. Kawauchi (Giap) 2h13’29”; 7. Keflezighi (Usa) 2h13’32”; 8. Leon (Usa) 2h15’16”; 9. Kemal (Eti) 2h15’40”; 10. Chelimo (Ken) 2h15’49”;
11. LALLI 2h17’12”.
Donne:
1. Mary Keitany (Ken) 2h24’25”;
2. Mergia (Eti) 2h25’32”; 3.
Tufa (Eti) 2h25’50”;
4. Moreira (Por) 2h25’53”; 5. Daunay (Fra) 2h26’57”; 6. Jeptoo (Ken) 2h27’03”; 7. Thweatt (Usa) 2h28’23”; 8. Prokopcuka (Let) 2h28’46”; 9. INCERTI 2h33’13”; 10. Rotich (Ken) 2h33’19”.
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Meucci ritirato, il Kenya domina a New York
2 Nov 2015 - Corriere della Sera
Stanley Biwott ha vinto la maratona di New York. Il keniano si è imposto in 2.10’34’’ davanti al connazionale Geoffrey Kamworor (2.10’48’’) e all’etiope Lelisa Desisa (2.12’10’’). Trionfo keniano di Mary Keitany, per il secondo anno di fila, anche in campo femminile. Seconda l’etiope Asefelech Mergia (2.25’32’’) davanti all’altra keniana Tigist Tufa (2.25’50’’). Nona l’azzurra Anna Incerti (2.33’13’’), superstite nella debacle italiana: ritirato il campione europeo Daniele Meucci, Andrea Lalli solo undicesimo (2.17’12’’).

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