Ancora un record prima di salutarci: l'ultimo impresa che tenterà Jamie Vardy


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09 mag 2025 - 15:00
Paolo Ciarravano - Sky Sport Insider

Lo storico attaccante delle 'Foxes', ormai ai saluti, è a una sola rete dalle 200 con la maglia del Leicester. Un traguardo impensabile per un attaccante, ormai di culto, che fino ai 25 anni giocava ancora con i dilettanti e che diventerà, a prescindere, un pezzo di storia della Premier League

Tre partite a disposizione per segnare il gol numero 200 con la maglia del Leicester City Football Club. E raggiungere 500 presenze con la maglia delle Foxes. Il club che Jamie Vardy con i suoi gol ha messo per sempre sulla mappa del calcio mondiale. E soprattutto nella leggenda. A prescindere da dove vada, per lui c’è già un posto assicurato da tempo. 200. Meno uno. Tre partite per fare centro: Nottingham Forest in trasferta, Ipswich Town in casa, Bournemouth in trasferta. La possibilità di chiudere in bellezza malgrado una retrocessione ineluttabile. Facendo cifra tonda e chiudendo il cerchio del suo destino.

200. Chi l’avrebbe mai detto quando a 25 anni suonati Vardy era solo uno strafottente centravanti di non-League al Fleetwood Town? Nessuno. Prima che il Leicester decidesse di fare la miglior follia della sua storia: spendere 1 milione di sterline per un giocatore di quinta divisione. L’ex ragazzino scartato dallo Sheffield Wednesday, la squadra del suo cuore, perché troppo basso non si era perso d’animo e aveva continuato a inseguire il suo sogno: Stocksbridge Park Steels, Halifax Town (dove vince la Northern Premier League e la classifica marcatori con 24 gol) e poi l’approdo al Fleetwood. Da lì il grande salto che in tre anni lo ha portato dallo status di ex dilettante a quello di centravanti campione d’Inghilterra. Vardy ha fatto gol a tutti i livelli senza problemi: 16 gol in Championship nella stagione 2013-14, quella del ritorno in Premier League. Solo due anni prima dell’indimenticabile anno del trionfo in Premier League con Claudio Ranieri in panchina: quello dei 24 gol – il suo primato in massima divisione – e delle 11 partite consecutive andando a segno tra agosto e novembre, superando l’ultra-decennale record detenuto allora da un certo Ruud Van Nistelrooy.

Tutto il mondo ha imparato a pronunciare Lester correttamente, senza la i. E dove fosse situata questa città di meno di 400mila abitanti delle Midlands Orientali. Innamorandosi gol dopo gol di Jamie Vardy, l’ex dilettante più forte dei professionisti. La grandezza di Vardy è stata proprio questa. Realizzare il sogno per eccellenza del football britannico: azzerare la distanza tra il calcio di quartiere e quello dei grandi. Cosa c’è di meglio per una nazione che ogni anno in gennaio si ferma davanti alla tv con ascolti da record sognando il giant-killing delle squadre delle divisioni inferiori contro le grandi d’Inghilterra nel terzo turno di FA Cup? Niente.

Niente è stato meglio di quel Leicester del 2016. E forse niente lo sarà mai. Un giant-killing durato un’intera stagione. E niente in quel Leicester è stato meglio di Jamie Vardy. Il sogno di ogni ragazzino era realtà. Ed è rimasto tale per tutti questi incredibili 13 anni, dove Vardy ha portato il Leciester anche a sfiorare una clamorosa semifinale di Champions League nel 2017 e a vincere un Fa Cup nel 2021. Oltre che a frequentare di nuovo il calcio internazionale tra Europa League e Conference League.

Rimanendo costante a livelli impressionanti nel campionato più competitivo del mondo. Gestendo gli infortuni e l’inevitabile scorrere del tempo come il più accorto dei professionisti. Altro che dilettante. Pur senza perdere l’ingenuità e senza disdegnare, per sua stessa ammissione, la birra e qualche superalcolico.


Jamie Vardy in posa con tutti i trofei vinti in carriera - ©Getty

Sempre restando un centravanti unico nell’attaccare la profondità. E sempre letale. Dopo l’anno del titolo Vardy è sempre andato in doppia cifra ad eccezione delle ultime due stagioni: rispettivamente 13, 20, 18, 23, 15, 15, 3 e 18 i gol segnati in ogni singolo campionato, compreso lo scorso in Championship, quello del ritorno in Premier League con Enzo Maresca in panchina. Una longevità certificata dal titolo di capocannoniere della Premier League (la cosiddetta Golden Boot) vinto a 33 anni con 23 gol segnati nella stagione 2019-20, mettendosi dietro gente come Aubameyang, Ings, Sterling, Salah, Kane e Manè. Tutti più giovani di lui. Ma soprattutto da un dato assolutamente eclatante: Vardy è il miglior realizzatore della storia della Premier League dopo il compimento dei 30 anni. Dei suoi 144 gol segnati in Premier League in carriera ben 110 sono arrivati dopo i 30, meglio di Ian Wright arrivato a 93 e di Shearer fermatosi a 84.

In 340 partite in PL ha segnato 144 gol e confezionato 47 assist. Cifre mostruose che non gli hanno fatto perdere la voglia di giocare. Dopo l’annuncio dell’addio alle Foxes a fine stagione il suo futuro non è ancora noto. Si è fatto il nome dei gallesi del Wrexham, che hanno appena centrato una clamorosa terza promozione consecutiva per approdare in Championship. Addirittura quello del Nottingham Forest, altro club abituato a imprese leggendarie ma soprattutto storico rivale delle Foxes. E per finire si è ipotizzato anche un romantico ricongiungimento dopo oltre vent’anni con il 'suo' Sheffield Wednesday.



Vardy non era mai esistito: l'addio al Leicester che chiude un'epoca


Vardy intanto vuole raggiungere l’ultimo storico traguardo in maglia Leicester. Gli anni passano, gli acciacchi aumentano, ma la sua voglia di divertirsi resta la stessa. Come testimonia l’ultimo sberleffo all’arbitro di Leicester-Southampton David Webb, infortunatosi dopo 22 minuti dal suo debutto in Premier League per uno scontro con Jordan Ayew, al quale Vardy ha sottratto il fischietto per fermare il gioco. Cinque minuti dopo aver segnato il gol dell’1-0. Una scena 'alla Gascoigne” che dimostra che lo spirito di Vardy resta sempre lo stesso. Come pure l’istinto del gol. La brillantezza non può essere quella di un tempo, ma l’innata capacità di attaccare la profondità gli permette, a volte, di essere ancora decisivo.

Non a caso due anni fa Erling Haaland disse di lui: “Ho studiato per anni i suoi movimenti perché è il più forte al mondo nel buttarsi alle spalle dei centrali di difesa quando il tuo numero 10 ha la palla”. Un attestato di stima che vale un trofeo dal più forte centravanti della Premier League degli ultimi 3 anni. Perché la cosa più bella di tutto questo viaggio durato 199 gol con la maglia del Leicester in fondo è stata proprio questa: il più meraviglioso coatto della storia del gioco è stato anche un centravanti leggendario. Uno dei più forti della sua era. Still having a party…

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