Wegen Silva knallte es beim BVB!


OP-Ärger um Silva

Es geht um eine Geheim-OP, die erst beim Medizincheck erkannt wurde. Wie es intern daraufhin knirschte

10 Sep 2025 - Sport BILD
Von Maximilian Wessing —

Es war ein langer Weg bis hin zur Einigung. Bereits Anfang Juli, also quasi mit Ausscheiden bei der Klub-WM in den USA, nahmen die Dortmunder Verantwortlichen Kontakt zu ihrem Wunschstürmer Fábio Silva (23) auf. Es begann ein Transfer-Poker, der sich über fast zwei Monate zog. Zum einen, weil Silva mehrere Wechsel-Optionen besaß. Allein aus der Bundesliga klopften vier Klubs an: Frankfurt, Stuttgart, Leipzig – und eben der BVB. Zum anderen, weil Wolverhampton, Silvas ExVerein, wenig bis gar kein Interesse daran hatte, den Stürmer schnellstmöglich zu verkaufen, um den Preis möglichst weit in die Höhe zu treiben.Silva wurde beim FC Porto ausgebildet, 2020 wechselte er für 40 Mio. Euro zu Wolverhampton. Nach mehreren Leihen (Anderlecht, Eindhoven, Glasgow Rangers, Las Palmas) landete er nun beim BVB Den Verantwortlichen gelang es über die Wochen, den Portugiesen von der Borussia zu überzeugen. Am Ende half der Stürmer selbst dabei mit, dass der Wechsel (22,5 Mio. Euro Ablöse) über die Bühne ging, indem er die Bosse des englischen Erstligisten bat, ihn ziehen zu lassen. Was zunächst nach einer sehr guten Management-Arbeit aussieht, hat jedoch einen Haken – und der sorgte in den Räumlichkeiten des BVB für mächtig Ärger.

Der Grund: Erst beim Medizincheck stellte sich heraus, dass Silva noch in diesem Sommer operiert worden war! Zwar war auch den BVB-Bossen bewusst, dass er sein bis dato letztes Spiel am 19. April absolvierte und danach aufgrund von Adduktorenproblemen ausfiel. Dass er deshalb jedoch unters Messer musste, überraschte den Klub. Trotz wochenlangen Kontakts zur Spielerseite. Silvas BeraterAgentur hielt es anscheinend für nicht notwendig, die OP zu erwähnen.

Als Silva am 28. August dann zum Medizincheck in Dortmund erschien, musste er sich – wie jeder normale Neupatient – einer Anamnese unterziehen. Heißt: Er musste seine Krankheitsgeschichte offenlegen. Erst zu diesem Zeitpunkt stellte sich heraus, dass seine Verletzung nicht konservativ behandelt werden konnte. Die Geschäftsführung des BVB wurde daraufhin von Mannschaftsarzt Dr. Markus Braun (59) informiert. Aus dem Klub ist zu hören, dass Sport-Boss Lars Ricken (49) daraufhin empört gewesen sei – und dies auch in aller Deutlichkeit äußerte. Was intern in diesem Zuge auch zum Thema wurde: Dass sich keiner der Verantwortlichen während der Verhandlungen persönlich mit dem Spieler traf, die Kommunikation stattdessen digital ablief. Andernfalls hätte man, so die anschließende Bewertung, die OP vielleicht eher in Erfahrung bringen können.

Gemeinsam mit Sportdirektor Sebastian Kehl (45) entschieden die Vereinsoberen nach dem Medizincheck, den Transfer dennoch durchzuziehen. Erstens, weil auf die Schnelle kein adäquater Ersatz parat stand. Zweitens, weil zu dem Zeitpunkt auch die AC Mailand ihre Bemühungen deutlich intensivierte. Und drittens, weil der BVB vor rund einem Jahr gute Erfahrung mit Serhou Guirassy (29) machte.

Auch beim ehemaligen Stuttgarter, der für 18 Mio. Euro zum BVB kam, verlief der Medizincheck anders als erwartet. Beim Stürmer wurde während des Checks eine ältere Knieverletzung entdeckt. Erst nach intensiven Nachuntersuchungen entschied sich die Borussia dazu, Guirassy dennoch zu verpflichten. Sein erstes Liga-Spiel für Dortmund absolvierte er dann am dritten Spieltag. Eine Marke, die Silva nicht erreichen wird. Ein Debüt im September gilt als unwahrscheinlich.

Guirassy wurde nach seiner Genesung zu einer Art Lebensversicherung. Silva wurde auch deshalb verpflichtet, um einen möglichen Ausfall des StammStürmers abfedern zu können. Die Bosse waren sich einig: Für das System von Niko Kovac (53), das auf zwei Stürmer ausgerichtet ist, bedarf es dringend Optionen für die Offensive. Wann diese aber zur Verfügung steht, ist nach dem Silva-Knall fraglich.

***

A causa di Silva, al BVB è scoppiato il finimondo!

Controversia chirurgica su Silva

Si tratta di un intervento chirurgico segreto, scoperto solo durante la visita medica. Ecco come si è creata tensione all'interno della società

10 settembre 2025 - Sport BILD
Di Maximilian Wessing —

È stata dura arrivare a un accordo. Già all'inizio di luglio, praticamente dopo l'eliminazione dal Mondiale per club negli Stati Uniti, i dirigenti del Dortmund hanno contattato il loro attaccante preferito, Fábio Silva (23). È iniziata una trattativa che si è protratta per quasi due mesi. Da un lato, perché Silva aveva diverse opzioni di trasferimento. Solo dalla Bundesliga si sono fatti avanti quattro club: Eintracht Francoforte, Stoccarda, Lipsia e, appunto, il BVB. Dall'altro, perché il Wolverhampton, ex club di Silva, aveva poco o nessun interesse a vendere l'attaccante quanto prima per far salire il prezzo il più possibile. Silva si è formato al Porto e nel 2020 è passato al Wolverhampton per 40 milioni di euro. Dopo diversi prestiti (Anderlecht, PSV Eindhoven, Glasgow Rangers, Las Palmas), è ora approdato al BVB. Nel corso delle settimane, i responsabili sono riusciti a convincere il portoghese a trasferirsi al Borussia. Alla fine, lo stesso attaccante ha contribuito a far sì che il trasferimento (22,5 milioni di euro di riscatto) andasse in porto, chiedendo ai dirigenti del club inglese di Premier League di lasciarlo andare. Quello che a prima vista sembra un ottimo lavoro di gestione, ha però un intoppo che ha causato grande irritazione nelle segrete stanze del BVB.

Il motivo: solo durante la visita medica è emerso che Silva era stato operato proprio quest'estate! I dirigenti del BVB sapevano che aveva disputato la sua ultima partita il 19 aprile e che poi era stato costretto a fermarsi a causa di problemi agli adduttori. Tuttavia, il fatto che fosse stato necessario un intervento chirurgico ha sorpreso il club, nonostante i contatti con il giocatore durassero da settimane. L'agenzia che rappresenta Silva (la STV - Soccer Talents Vision, ndr) non ha ritenuto necessario menzionarne l'intervento chirurgico.

Quando Silva si è presentato alla visita medica a Dortmund il 28 agosto, ha dovuto sottoporsi, come ogni nuovo paziente, a un'anamnesi. Ciò significa che ha dovuto rivelare la sua storia clinica. Solo in quel momento è emerso che la sua lesione non poteva essere trattata in modo conservativo. La dirigenza del BVB è stata quindi informata dal medico della squadra, il dottor Markus Braun (59). Dal club si è appreso che il direttore dell'area Sport, Lars Ricken (49), si è indignato per la cosa e lo ha espresso chiaramente. Un altro aspetto discusso internamente è stato il fatto che nessuno dei responsabili abbia incontrato di persona il giocatore durante le trattative, ma che la comunicazione sia avvenuta solo per via digitale. Altrimenti, secondo la valutazione successiva, forse si sarebbe potuto venire a conoscenza dell'intervento chirurgico prima.

Insieme col direttore sportivo Sebastian Kehl (45), i vertici della società hanno deciso, dopo la visita medica, di portare comunque a termine il trasferimento. Innanzi tutto perché non era disponibile in tempi brevi un sostituto adeguato. In secondo luogo perché in quel momento anche il Milan aveva intensificato notevolmente i propri sforzi. E in terzo luogo perché circa un anno fa il BVB aveva avuto una buona esperienza con Serhou Guirassy (29).

Anche nel caso dell'ex giocatore dello Stoccarda, arrivato al BVB per 18 milioni di euro, la visita medica ha avuto un esito diverso dal previsto. Durante la visita è stata riscontrata una vecchia lesione a un ginocchio dell'attaccante. Solo dopo approfonditi esami di controllo, il Borussia ha deciso comunque di ingaggiare Guirassy. Ha poi disputato la sua prima partita di campionato con il Dortmund nella terza giornata. Un traguardo che Silva non raggiungerà. Un debutto a settembre è considerato improbabile.

Dopo la guarigione, Guirassy è diventato una sorta di assicurazione sulla vita. Silva è stato ingaggiato anche per poter compensare un'eventuale assenza dell'attaccante titolare. I dirigenti erano d'accordo: per il sistema di Niko Kovac (53), basato su due attaccanti, c'è un urgente bisogno di opzioni per l'attacco. Tuttavia, dopo il colpo di Silva, non è chiaro quando queste saranno disponibili.

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