'Gladbach, crisi nera(verde)




Il Borussia è in fondo alla classifica, ancora senza vittoria dopo cinque giornate di Bundesliga. Qui raccontiamo le origini vicine e lontane delle difficoltà dei Fohlen

ott 03, 2025

Cinque partite, due punti, zero vittorie e ultimo posto in classifica. L’inizio di campionato del Borussia Mönchengladbach è stato da incubo. E non solo per i risultati. I Fohlen, i Puledri sono nel mezzo di un deserto tecnico e dirigenziale che poche volte si è visto nel recente passato di un club che ha scritto la storia del calcio tedesco.

Ambizioni ridimensionate

La situazione attuale del Borussia Mönchengladbach non è un fulmine a ciel sereno. Nelle ultime stagioni la squadra del Nordrhein-Westfalen non ha mai centrato la qualificazione alle coppe europee che manca dal quarto posto del 2019/2020, targato Marco Rose. Poi solo piazzamenti a metà classifica, con alti e bassi tra spezzoni di campionato con vista Europa e altri assolutamente anonimi. È stato questo, al di là dei proclami di allenatori e dirigenti, l’orizzonte realistico dei Puledri.

Errori dietro la scrivania

La discesa del Borussia, non la prima (con Lucien Favre si toccò l’ultimo posto e nel 2007 con Jupp Heynckes e Jos Luhukay arrivò la retrocessione), è soprattutto la conseguenza di errori da parte della dirigenza dei Puledri che ha risentito, dopo la fine del rapporto con Max Eberl, della mancanza di una figura forte sia sotto il profilo decisionale che comunicativo. I vertici dei Fohlen non sono stati capaci di trovare un allenatore adatto ad assicurare un progetto tecnico a lungo termine (sono passati in quattro anni Hütter, Farke, Seoane e ora Polanski) e soprattutto hanno agito in maniera discutibile sul mercato. Hanno ceduto pezzi importanti, come Marcus Thuram (andato all’Inter a parametro zero), ma non li hanno rimpiazzati con acquisti all’altezza, anche per un budget sempre limitato. Rose qualitativamente inferiori con poche alternative ai titolari (nel 2025/2026 soprattutto sulle fasce) sono costate posizioni al club. In più ai dirigenti è imputata la mancanza di esperienza e di modernità nella gestione.

Il nodo del settore giovanile

Il calo della qualità della rosa è anche dovuta alla mancanza di uno dei tradizionali serbatoi per la prima squadra del Borussia Mönchengladbach, ovvero il settore giovanile, considerato tra i più importanti di Germania. Ora l’unico titolare proveniente dall’academy, che ha lanciato nel 2025 il progetto “Mut zur Jugend” (Coraggio ai giovani) per sviluppare il lavoro con giovani è il centrocampista Rocco Reitz, classe 2002, fatto debuttare in prima squadra nell’ottobre 2020 da Marco Rose. Gli altri talenti fanno fatica a trovare minuti e spazio in prima squadra e spesso si decide di mandarli in prestito, come Yvandro Borges Sanches, 2004 lussemburghese, in questa stagione al Heracles Almelo in Olanda.

Le conseguenze

Tutti i nodi sono venuti al pettine all’inizio di questa stagione. La dirigenza, guidata da Rainer Bonhof, colonna del grande ‘Gladbach degli anni ‘70, si trova ora davanti a scelte fondamentali per il futuro, non solo per la stagione in corso. Perchè intanto se n’è andato anche il direttore generale dell’area sportiva, Roland Virkus: il comunicato ufficiale dice che è stato sollevato dall’incarico su sua richiesta.

Roland Virkus

Virkus è una figura importante per la storia recente dei Fohlen: entrato nel 1990 come allenatore delle giovanili e passato poi a guidare il settore giovanile, era a capo dell’area sportiva dal 2022, subito dopo Max Eberl. Per capire il suo attaccamento al Borussia Mönchengladbach basta leggere la dichiarazione con cui ha annunciato le dimissioni: “Ho sempre detto che il club viene prima di tutto ed è per questo che ho preso questa decisione”. Certamente ha patito molto i cori “Virkus out”, sentiti durante la partita contro l’Eintracht, ma le ragioni sono ovviamente più profonde: le scelte degli allenatori, citate prima, il mercato quasi mai all’altezza, pur con l’alibi della carenza di risorse, il settore giovanile, da lui guidato per 14 anni, poco prolifico, e infine la gestione poco decisa di situazioni interne. Un esempio su tutti il caso Neuhaus, finito sotto i riflettori per un video “rubato” da alcuni tifosi a Ibiza, quando, visibilmente ubriaco, definisce Virkus “il peggior manager del mondo”, mostrando il numero 4 con le dita, cioè il suo stipendio. Neuhaus è stato poi sospeso e mandato ad allenarsi per quattro settimane con l’Under23, ma in generale si è trattato di un’altra situazione gestita in modo poco chiaro, almeno come impressione dall’esterno. Non si possono mettere in discussione impegno e dedizione, ma forse è arrivato ai vertici del club in un momento sbagliato per le sue caratteristiche manageriali.

Il futuro

E ora cosa succederà? C’è tanto in ballo e le decisioni che nelle prossime settimane dovranno essere prese saranno decisive. Prima di tutto dovrà essere affrontata la questione allenatore: continuare con Polanski o cambiare? Oppure si partirà dalla scelta di un nuovo responsabile dell’area sportiva, quindi in sostituzione di Virkus? Su questo ruolo il nome che aleggia dalle parti del Borussia Park è quello del trentanovenne Nils-Ole Book: nome interessante, visto il gran lavoro fatto all’Elversberg prima come scout, poi come direttore sportivo e dal 2023 nel ruolo di CEO dell’area sportiva. A ora ha rifiutato le avances del ‘Gladbach, ma per la prossima stagione potrebbero esserci novità.

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