Kigali 2025: back-to-back di Pogi, cose che voi umani...
Un alieno solo al comando, la sua maglia è ancora arcobaleno, il suo nome è Tadej Pogačar.
Ai -100,8 km (-51,7 in solitaria) a Zurigo 2024; ai -104,3 e poi - da solo - ai -66,6 a Kigali 2025.
Il mondiale in Ruanda nella storia c'era già come il primo in Africa, e fra i più duri di sempre: 267,5 km con 5475 metri di dislivello ai 1500 metri di altitudine e nell'afa vicino all'equatore.
Con il back-to-back iridato di questo Pogačar entra dritto nella leggenda.
Ennesima dimostrazione di superiorità stavolta persino imbarazzata, oltre che imbarazzante, del 27enne fenomeno sloveno, quasi pudico nello staccare sul terribile Mont Kigali i 2 compagni di fuga e di club - il messicano Isaac Del Toro e lo spagnolo Ayuso in quella sorta di campionato sociale fra UAE Emirates-Xrg che, a quel punto, il campionato del mondo sembrava diventato.
L'unico extraterreste capace di non restare a guardare cose che voi umani" è stato l'altro favorito, Remco Evenepoel.
Una settimana dopo l'onta dell'oro con sorpasso a cronometro, il belga è stato prima rimbalzato, poi, nonostante i due cambi di bici per problemi alla sella dovuti a una buca, è riemerso - con tutta la sua debordante personalità- in una specie di Trofeo Baracchi a distanza.
Morale: 1.28" e argentoi al biolimpionico re belga, poi in lacrime misto rabbia-delusione, 2:16 e bronzo all'iralndese Ben Healy. Medaglia di legno al danese Skjelmose.
Non per niente tutti protagonisti dell'intera annata.
Sesto e primo degli azzurri - ma a 6'47" - uno stoico Giulio Ciccone, il nostro capitano unico dopo il forfait per febbre di Giulio Pellizzari.
La prima Italia su strada del Ct Marco Villa ha corso come doveva e poteva. Con anche Andrea Bagioli e l'eroico Gianmarco Garofoli tra i 30 arrivati sui 165 iscritti (164 partenti).
A Sallanches '80 furono 15 su 107. E anche l'Hinault dei nostri tempi è, ahinoi, solo un nostro vicino di casa.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
Domenica 28 settembre 2025

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