A Peyragudes la solitudine del numero primo (e fine di un Tour mai nato)


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Numero 1 di dorsale e di fatto.

L'asso pigliatutto cala il poker, si prende in back-to-back il secondo dei tre tapponi pirenaici e guarda tutti dall'alto di una superiorità persino imbarazzante.

Nella cronoscalata di 10,9 km da Loudenvielle ai 1580 di Peyragudes - con pendenza massima del 16% nel penultimo km e 900 metri finali al 13% di media - ha chiuso in 23' netti, unico oltre i 28 km orari di media.

Come il giorno prima a Hautacam, ancora secondo Vingegaard - che rispetto a Pogi ha scelto casco e bici da crono - e stavolta ha almeno limitato i danni a 36", terzo a 1'20" il redivivo Primož Roglič.


Seconda giornata difficile consecutiva per Remco Evenepoel, campione del mondo e olimpico di specialità, addirittura superato in vista del traguardo da Vingegaard, partito due minuti dopo di lui.

Il belga ha finito 12esimo a 2'39" e in ottica podio e maglia bianca deve ora guardarsi da Florian Lipowitz, quarto a 1'56" all'arrivo e distante solo sei secondi nella generale, che Pogačar guida ora con 4'07" su Vingegaard e 7'24" sullo stesso Evenepoel. 
Distacchi da fine Tour, che non sembra mai (davvero) iniziato.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
venerdì 18 luglio 2025

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