ROCHE SPIEGA LE DELUSIONI



...a cui andò incontro successivamente al suo anno d' oro, il 1987, nel quale era stato protagonista di un memorabile exploit vincendo uno dopo l'altro Giro d'Italia, Tour de France e Campionato del mondo.

I problemi fisici di cui fu vittima vennero chiariti e illustrati da lui stesso, in questo stralcio da un articolo che fu pubblicato su "Bicisport" nel dicembre 1993 :

"In inverno viene operato per una fibrosi al ginocchio sinistro: sembra un intervento di routine, per renderlo ancora più potente, invece la convalescenza è lunga e piena di contrattempi. Roche ha intanto cambiato maglia, passando nelle file della Fagor dove Valcke ha acquistato grande peso, ma al contempo si è attirato grandi inimicizie. La stagione 1988 lo vede ripiombare nell'oscuro anonimato: nelle grandi corse non c'è mai, al mondiale la sua presenza risalta solamente per il simbolico gesto d'inizio corsa, quando si sfila la maglia iridata di dosso e la scaglia verso le tribune, come per rimetterla in gioco. Nella squadra spagnola i litigi sono all'ordine del giorno: «Ho ripreso troppo presto dopo l'operazione ( spiegherà in seguito ) ma ero pressato dalla dirigenza, gente che voleva tutto e subito, che non sapeva aspettare, che non aveva ben presente come funziona il nostro mestiere. Mi accusavano di prendere lo stipendio mentre il ginocchio mi costringeva a stare a letto e a non correre ".

Tutto dipende da quel ginocchio maledetto: 

«Ero caduto di nuovo una settimana prima del mondiale di Villach, ma allora non ci feci caso, ero talmente in forma che sembrava un piccolo contrattempo. Per mesi, dopo l'operazione, nessuno è riuscito a trovare una soluzione al mio problema, finché un giorno, nell'aprile dell'88, mentre ero a Stoccarda per un giro pubblicitario, trovai la soluzione in maniera inattesa: nell'intervallo di Stoccarda-Bayern Monaco di calcio mi presentarono un medico particolarmente famoso nel mondo del calcio per la sua abilità nel trattamento di legamenti e tendini delle ginocchia. Il professore mi prescrisse una rieducazione lentissima, che sarebbe durata almeno un anno e mezzo». 

Il suo 1989 è un po' più fortunato: chiude al secondo posto la Parigi-Nizza e disputa un buon Giro d'Italia.

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