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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

I MILLE FANTASMI DEL PALACE DI AUBURN HILLS: DAI BAD BOYS AL MALICE

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https://www.sport-e-cultura.com/2020/07/31/i-mille-fantasmi-del-palace-di-auburn-hills-dai-bad-boys-al-malice/?fbclid=IwAR0NCr0H38cZsEFXaU234z-iNvmK37oQiN2coG15rmtNnHQhRxsnhzh9C6g di SIMONE BASSO Sport e cultura, 31 luglio 2020 Lo scorso 11 luglio , in giro (per la rete) troverete diversi filmati dell’implosione (controllata), il Palace di Auburn Hills è stato demolito .  Realizzando l’iter, che trasformerà il (non) luogo in un’inevitabile area commerciale, si è chiuso il cerchio di una storia fondamentale per l’NBA. Che cominciò quando, nell’autunno 1985, Bill Davidson (allora presidente dei Detroit Pistons) decise di inventarsi la prima, vera, arena (multifunzionale) del basket pro' di allora. Che, sull’onda di Larry Bird e "Magic" Johnson (e del nuovo Commissioner David Stern ) stava decollando – finanziariamente – dopo le secche di fine anni Settanta. Il momento giusto per creare un impianto moderno che divenne l’archetipo di quel tipo di stru

Strade Bianche, preview 2020: l'Inferno che il mondo c'invidia

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Strade Bianche: la Classica del Nord più a Sud d'Europa.  Tutto il mondo ce la invidia tutto il mondo, ma l'abbiamo solo noi: una Roubaix con le salite, il pavé, lo sterrato (11 tratti per 63 km su 184 gli uomini, 8 per 31 su 136 le donne), le meraviglie delle Crete Senesi, partenza dalla Fortezza Medìcea e arrivo nell'incomparabile "salotto" di Piazza del Campo.  Per essere monumento le manca - ancora - l'anzianità: solo 14-esima edizione la maschile, sesta la femminile; non certo lo status e l'albo d'oro: tripletta di Fabian Cancellara, doppietta di Michal Kwiatkowski, l'aristocrazia belga di ieri (Philippe Gilbert), oggi (Tiesj Benoot) e domani, quel Wout Van Aert due volte terzo su due. Unica vittoria italiana, Moreno Moser nel 2013. Campione uscenti, Julian Alaphilippe e l'iridata Annemiek van Vleuten che hanno dominato la stagione 2019. "Lulù" sfiorò il Tour e vinse pure la Sanremo, cui quest'anno

Giro 2020, la Festa di ottobre

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"La Corsa più dura al mondo nel Paese più bello al mondo". Mai come nel 2020 il claim del Giro assume un valore che va molto oltre il mero, per quanto grande, significato agonistico. L'edizione 103 sarà, inevitabilmente, un simbolo di rinascita, di ripartenza, di ritorno alla vita che, normale, non sarà più. Perlomeno non come la intendevamo prima del Covid-19. Il lockdown ha rivoluzionato calendari e preparazione. Nessuno conosce appieno forze e gerarchie. Ma finalmente, oltre alle date - da sabato 3 a domenica 25 ottobre - dei quasi 3500 km sappiamo il percorso. Quello definitivo.  La Grande Partenza, per la nona volta, sarà in Sicilia, in un reciproco scambio con quella in Ungheria, posticipata al 2021. Resta così un unico sconfinamento: in Francia, alla penultima tappa, per scalare l'Izoard e rientrare in Italia per le ascese di Monginevro e Sestriere.  Solito cronoprologo individuale, 15 km da Monreale a Palermo, poi tre tappe sicilia

FINALI MONDIALI - Londra 1966: Dio salvi sulla linea

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di CHRISTIAN GIORDANO © FINALI MONDIALI - Le partite della vita Rainbow Sports Books © Di questi presunti «Maestri», diciamocelo, non se ne poteva più: superiority complex a parte, era ora che mostrassero al mondo e finalmente anche ai Mondiali cosa effettivamente sapevano fare, sul campo.  Prima del 1950, alla Rimet la rappresentativa con i tre leoni sul petto non si era neanche presentata per via di antiche divergenze su questioni legate al professionismo. In quella prima uscita, poi, le avevano buscate addirittura dagli Stati Uniti; per rendere l’idea, come se a basket gli USA le avessero prese da una squadra di pigmei (in senso metaforico e no).  Quattro anni dopo in Svizzera, gli albionici venivano eliminati da un non irresistibile Uruguay.  In Svezia, nel 1958, avevano perso agli ottavi lo spareggio con l’URSS e a Cile 62 erano usciti ancora ai quarti ma stavolta per mano dei futuri campioni del mondo, i brasiliani.  Il bilancio delle loro quattro pa

FINALI MONDIALI - Montevideo 1930: Uruguay in vista

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«Un uruguaiano a cui non piace il fútbol non è un vero uruguaiano»  – Osvaldo Heber “Hache Ele” Lorenzo  di CHRISTIAN GIORDANO © FINALI MONDIALI - Le partite della vita Rainbow Sports Books © L’IDEA Il 18 maggio 1929 nasce ufficialmente un evento di portata – è il caso di dirlo – mondiale: il Congresso della FIFA si riunisce a Barcellona, dove i delegati di ventitré Paesi decidono di assegnare all’Uruguay l’organizzazione del primo campionato del mondo di calcio. in realtà, l’idea di un torneo tra rappresentative nazionali risaliva almeno al ’21 ma era stata formalizzata soltanto il 5 febbraio 1927, quando una commissione della FIFA si era riunita a Zurigo per dare vita ad un campionato fra Paesi da disputarsi con professionisti, e quindi in aperto contrasto con quello olimpico dove, in teoria, doveva regnare il più rigido dilettantismo.  Ma l’ideatore della manifestazione, Jules Rimet, guarda caso presidente della FIFA proprio dal 1921, si era sempre

Prologo - Gli anni Ottanta

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https://www.amazon.it/FUGA-DAGLI-SCERIFFI-Saronni-ciclismo/dp/1087075408 di Simone Basso © IN FUGA DAGLI SCERIFFI © Oltre Moser e Saronni: il ciclismo negli anni '80 RAINBOW SPORTS BOOKS ©, 176 pagine, 23 euro Negli anni Ottanta lo sport, quasi tutto, visse il suo zenit. Il calcio di Maradona e Platini e il basket NBA più bello di sempre, l’ultima boxe dei semidei e l’atletica della Guerra Fredda, le rivalità feroci di sci alpino e tennis, la Formula Uno e il motociclismo che ancora appartenevano a piloti e centauri.  Un decennio che parve infinito, cristallizzato nel suo splendore, a volte luciferino e con segnali evidenti dell’imbarbarimento prossimo. Credemmo, ingenuamente, che quella mirabile fusione fra evoluzione e tradizione potesse sopravvivere all’accelerazione spaventosa del postmoderno.  Negli anni Novanta invece lo sport si è comportato come un fenomeno entropico: l’eccesso di tutto, denaro, pressione, prestazione, fama, lo ha trasfigurato in al

Mockba 80 non crede alle lacrime

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di CHRISTIAN GIORDANO © In esclusiva per RAINBOW SPORTS BOOKS ©  «Il destino vola come un razzo lungo la sua parabola.  Vola nelle tenebre profonde, di rado nell'arcobaleno.» – Valentin Chernykh, sceneggiatore Sarà stato per il caldo o forse perché in giornata-no, ma per Stephen Roche il sogno olimpico di Mosca 1980, inseguito al punto da lasciare, l’11 febbraio, la natia Irlanda per la Francia, si trasforma presto in un incubo. Che già al terzo dei 14 giri previsti, assume le sembianze del “mostro” di Brjansk.  Al secolo Sergei Nikolaevich Soukhoroutčhenkov, per il resto del mondo Soukho . Il “Merckx del Volga”, e pazienza se nato sulle sponde di un altro grande fiume, il Desna, affluente di sinistra del Dnepr lungo 1130 km fra Russia europea, Bielorussia e Ucraina. Il grande favorito di quei Giochi era, da almeno due anni, quel sovietico dal nome tanto lungo quanto impronunciabile che nel 1978 si era fatto conoscere anche oltrecortina vincendo Giro