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Visualizzazione dei post da agosto 26, 2018

Life After Peugeot – Stephen Roche

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by Rupert Guiness – The Foreign Legion (1993) Roche has arguably had the most turbulent career of the lot. He has also been the most successful, with 1987 and his ‘Triple Crown’ triumph in the Tours of Italy, France and the world road title at Villach in Austria. Only the retired Belgian legend Eddy Merckx had ever accomplished the same feat in 1974.  However his contractual wranglings and spate of injuries have earned as much headline space as his race results. Since leaving Peugeot after the 1984 season, Roche has ridden for six teams – La Redoute, Carrera, Fagor, Histor, Tonton Tapis and again Carrera, riding out his intended final season in 1993.  Things started going wrong for Roche right from the start, in his first year out from Peugeot. It had nothing to do with his attitude or performance. On all accounts, 1984 was not a bad season with wins in Nice-Alassio, the Tour of Romandy and Subida a Arrate in Spain. He was also second in Paris-Nice, third in the Cri

Allocchio: l'uomo della strada

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=rivista&cmd=artdet&id=2096 http://www.museociclismo.it/content/articoli/10347-Stefano+Allocchio%3A+l%27uomo+della+strada/index.html di Pier Augusto Stagi Tuttobici, Numero 8 - anno 2006  Da corridore è stato un buonissimo velocista, adesso è un raffinato passista: calmo, paziente, un vero maestro di mediazione e diplomazia . Da corridore era benvoluto da tutti; da dirigente della RCS Sport, anche. Stefano Allocchio di strada ne ha fatta tanta: ieri in bicicletta, oggi in macchina. Eppure è solo all'inizio del suo viaggio. «Ho ancora tanto da imparare e non ho fretta di arrivare. Per il momento sono contento di dove sono, di quello che ho fatto. Spero solo di fare sempre meglio». È così Stefano Allocchio: un agonista ma non un cannibale . Alla polemica preferisce il dialogo, alle urla il sorriso. «Io cerco di andare d'accordo con tutti. Non sempre è facile, ma con un po' di buona volontà e pazienza si

Stefano Allocchio: dov'è il cameratismo?

di Gino Sala, Tuttobici Numero 10 - Anno 2008 Come sono lontani i tempi di "ciao mama, son contento di essere arrivato uno". Tempi di un ciclismo eroico se paragonato a quello di oggi. Ragazzi di stirpe contadina, figli di operai in cerca di fortuna a cavallo di una bici. Un mondo completamente diverso se confrontato col vivere dei nostri giorni, peggiore per certi versi, migliore per altri. Adesso abbiamo corridori laureati che quando smettono di pedalare diventano imprenditori, dirigenti d'azienda, uomini di spicco, per così dire, e se rimangono fedeli alle loro origini, come il trevigiano Marzio Bruseghin, tengono discorsi interessanti quando vengono intervistati. La premessa coinvolge Stefano Allocchio, milanese nato il 18 marzo del 1962, professionista dal 1985 al 1993, velocista con undici vittorie tra le quali figurano quattro tappe del Giro d'Italia. Un Allocchio elegante nel vestire, quasi salottiero, prudente nell'esprimersi, deludente per cer

Stefano Allocchio

http://www.museociclismo.it/content/articoli/10472-Stefano-Allocchio/index.html di Maurizio (Morris) Ricci, Museo del Ciclismo Nato a Milano il 18 marzo 1962. Velocista. Professionista dal 1985 al 1993 con 12 successi.  Velocista adatto ai treni, senza averli mai potuti avere con tangibilità. Non scattista, ma ottimo in progressione. Forse pure un po' timido, o perlomeno non deciso nelle fasi di ricerca della miglior posizione dalla quale sviluppare l'affondo.  Ottimo pistard nelle categorie minori, dove conquistò tre Titoli italiani tra i dilettanti: americana indoor 1983 (con Brunelli) e inseguimento a squadre 1983 e 1984.  Sempre da dilettante, fu azzurro alle Olimpiadi di Los Angeles nell'individuale a punti che chiuse al 14° posto.  Passato professionista nel 1985, fu autore di una bella stagione d'esordio, conquistando due tappe al Giro d'Italia, a Foggia e Salerno, una alla Settimana Siciliana e il Titolo tricolore nella corsa a punti

Stefano Allocchio al GS CorSera

http://www.gscorsera.it/amici/allocchio.htm Il GS CORSERA vanta un illustre iscritto, a difendere i colori gialloblù c'è Stefano Allocchio grande velocista degli anni Ottanta. In nove anni di professionismo è riuscito a battere grandi campioni dello sprint. Tra le “vittime” dei suoi micidiali rush anche Saronni, Cipollini, Bontempi, Kelly, Konyshev, Gavazzi, Rosola, Eddy Planckaert e soprattutto il gigantesco Freuler , che quando trovava Stefano sulla sua strada era quasi sempre battuto. Come in occasione dei due primi successi al Giro d’Italia 1985, di un giovanissimo Allocchio, nella tappa di Foggia e di Salerno.  Nato a Milano il 18 marzo 1962, ha iniziato la sua carriera professionistica nel 1985. Per tre anni ha difeso la maglia della Malvor-Bottecchia (1985, ’86 e ’89). Ha poi corso per Supermercati Brianzoli (1987), Chateaux d’Ax (’88), Italbonifica-Navigare (dal 1990 al ’92) ed ha concluso con la Lampre (1993).  Dieci bellissime vittorie in volata, tra cui 4 tap