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Visualizzazione dei post da luglio, 1987

Roche: «Ho sempre saputo che avrei vinto»

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A Sanremo stavo benissimo. Sapevo di essere andato sempre forte e che la maglia rosa non poteva sfuggirmi. A San Marino ho temuto di aver compromesso tutto. Ma da Sappada (e lì abbiamo sbagliato proprio tutti!) le gambe mi davano la convinzione che non potevo più perdere Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro 1987  Appena è tornato in albergo, lontano dai clamori della premiazione finale, Roche si è chiuso nella sua stanza con la moglie Lydia e ha cominciato a scrivere dediche sulle maglie rosa ch aveva. Tutte personalizzate. Una per ogni compagno. Una per ogni componente la squadra che lo ha accompagnato in questa sua faticosa avventura. Poi le ha consegnate lui personalmente, mentre di sotto nella hall veniva preparato il rituale champagne. Roche sa come conquistare le simpatie e il rispetto di chi gli è vicino. Sono stati momenti molto convulsi i suoi in albergo. C’eran troppe cose da fare. Ringraziare i compagni. Parlare con Boifava. Ragionare con Tacchella del

Giro di intrighi quindi più bello

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Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 In una stanza dell’albergo di montagna, che lo ospita nell’ultimo provvisorio approdo, Visentini piange. Piange davvero. Ha il braccio destro ingessato e non correrà la crono finale. La sua odissea finisce così, con un polso gonfio e un dolore che gli lacera il cervello. Roche, non lontano, racconta ai giornalisti la propria storia e sorride felice. Tornerà a casa, con la giovane moglie Lydia oriunda italiana, di Bergamo, con un trofeo giunto tardi: ha 28 anni e una carriera tribolata. Ha cercato fortuna a Parigi. Si è stabilito in Francia ma la via della gloria l’ha trovata in Italia. Una via difficile. Delicata. Da Jesolo a Sappada. È cambiato quel giorno il suo destino e il destino del Giro. Visentini era maglia rosa e tutto s’aspettava, di mattina, proprio tutto, meno un attacco di Roche alla sua posizione di leader. Roche aveva indossato la maglia rosa sin dai primi giorni. Aveva impegnato la squadra in una difesa tenace del

Roche e Giro, rosa per due

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Ecco la sintesi della popolare avventura di strada. È stata dura e bellissima. L’ha vinta un grande e discusso campione (discusso il suo comportamento nei confronti di Visentini). Il crepuscolo dei vecchi campioni e la nascita dei nuovi: Giupponi li segnala piazzandosi primo tra gli italiani. Le spettacolari vittorie di Argentin. I giorni dei velocisti con Rosola tornato in gran forma. Lo spavento di Termoli e poi da Sappada in avanti il giallo di Tony Lo Schiavo Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 È stato un bel Giro. È difficile ricordare tra le edizioni più recenti un Giro che ha offerto tante intense emozioni sin dall’inizio. Subito Visentini, poi Breukink che ha dimostrato nel prosieguo della corsa tutto il suo valore, quindi Roche, Argentin, la Carrera, il Terminillo, le volate del sud, la caduta di Termoli, la crono di San Marino, il “colpo di mano” di Sappada, le imprese di van der Velde travolte dai litigi di Roche e Visentini, la fuga antica di Giova

Sappada, la versione di Roche

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Così parlò Stephen Roche a Philippe Brunel , storico inviato di ciclismo de L’Équipe e ancora oggi collaboratore (saltuario) della rivista. Rilette a trent’anni di distanza quelle parole suonano, se possibile, profetiche oltre che ancora più illuminanti. (chgiord) Questa è la cruda testimonianza del campione irlandese. Ecco la sua versione dei fatti di Sappada. «Vi spiego perché sono nel giusto. E aggiungo che: Boifava non ha carattere; Visentini dovrebbe smettere (e vi racconto come si comporta con i compagni); il ciclismo italiano è su una brutta strada; l'esempio di Moser non è positivo; i giornalisti hanno le loro responsabilità falsando molte realtà. Questo mestiere è un'altra cosa...». di Philippe Brunel BiciSport n. 7, luglio 1987 «Io mi ero reso conto fin dal mio arrivo alla Carrera che con Visentini non avrei mai potuto raggiungere un punto d’intesa . Non ci saremmo mai capiti, in quanto non avevamo la stessa mentalità . Sicché tutto quello che è successo

Giro '87, cronoprologo - Visentini mette subito le mani sulla “rosa”

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Dopo appena quattro chilometri il Giro ritrova il suo vecchio padrone Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 Prologo, giovedì 21 maggio SANREMO-SANREMO, km 4, cronometro individuale Spazza via tutte le perplessità della vigilia sul suo conto Roberto Visentini vincendo il prologo di Sanremo e legando così idealmente l’edizione di quest’anno del Giro a quella passata. Ma al di là degli aspetti più romantici, la vittoria di Visentini ha un’importanza notevole, non tanto per la classifica (è chiaro che il suo primato è prematuro) quanto per il vigore morale che da questo successo il bresciano può trarre. Alla vigilia tutto sembrava mettersi a favore di Roche, suo compagno di squadra e di avventura, con questa affermazione Visentini ribadisce i suoi diritti e lo fa palesando una condizione già buona. I ritardi degli altri sono insignificanti. C’è solo da segnalare la delusione di Lang che aveva assaporato a lungo la gioia della sua prima maglia rosa. Ma già Ba

Giro '87, 1ª semitappa - Fanno vittime illustri le prime rampe del Giro

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La brevità della tappa e la condizione eccezionale le cause delle sorprese Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 1ª semitappa, venerdì 22 maggio SANREMO-SAN ROMOLO, km 31 Saronni e Fondriest sono le prime vittime del Giro d’Italia.  I due si staccano e, su una salita non certo trascendentale, mostrano dei limiti che provocano legittime perplessità sul loro futuro nella corsa rosa. Il trentino riconosce che le sue ambizioni di classifica sono finite sul San Romolo. Meno pessimista è invece Beppe che sostiene che non sarà certo il minuto e rotti perso al San Romolo a condizionare il suo Giro d’Italia. Anche Bernard e Bugno giungono con un ritardo inatteso in vetta al colle che domina Sanremo, anche se più ridotto. Tutti gli altri attesi protagonisti restano in un fazzoletto.  Un elogio particolare a Pagnin che dopo aver promosso la fuga decisiva non è riuscito a tenere le ruote dell’olandese che è andato a vestirsi con la maglia rosa: Erik Breuk

Giro '87, 2ª semitappa - Roche risponde subito all’... amico Visentini

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Non cambia il padrone, ma la classifica si assesta e rivela i protagonisti Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 2ª semitappa, venerdì 22 maggio CRONODISCESA DEL POGGIO, km 8, cr. ind. La tanto temuta cronodiscesa si rivela meno pericolosa e, tutto sommato, anche poco incisiva nell’economia del Giro. Ma qualcosa riesce a dire e si tratta di messaggi che contribuiscono a infiammare la corsa aggiungendole nuovi motivi di interesse. Innanzi tutto c’è la risposta di Roche a Visentini. I due capitani della Carrera vedono così subito pareggiato il loro conto personale con ovvia e comprensibile soddisfazione di boifava che meglio non poteva sperare. L’irlandese evidenzia ancora una volta la splendida condizione che già tutti gli riconoscevano e scavalca in classifica il compagno. Se duello ci sarà, sarà entusiasmante. Ma anche un altro confronto si annuncia ed è quello con la Panasonic che riesce con il giovanissimo Breukink a difendere con molto onore

Giro '87, 2ª tappa - Argentin vola in alto travolgendo Cenghialta

La tappa si rivela più combattuta del previsto e Bernard rinuncia Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 2ª tappa, sabato 23 maggio IMPERIA-BORGOTARO, km 242 La prorompente affermazione di Argentin cancella subito il piccolo dramma di Cenghialta, travolto dagli inseguitori quando ormai mancavano poco più di un centinaio di metri al traguardo. Era stato perfetto il giovane corridore di Magrini, ma il blasone del vincitore e i riflessi che gli abbuoni hanno sulla classifica non hanno pietà. La vittoria di Argentin assume un rilievo notevole. Moreno scavalca Visentini nella graduatoria generale e ribadisce le sue velleità dimostrando che la trasferta di Spagna è stata utile. Ma la tappa propone anche altri temi. Ad esempio la resa di Bernard che, consapevole di una condizione fisica inadeguata, provoca la sua rinuncia alla classifica generale. La frazione viene caratterizzata da un’inattesa bagarre che alla distanza non mancherà di far sentire il suo

Giro '87, 3ª tappa - La Carrera si conferma squadra con due “teste”

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Dopo il successo di tappa, ecco la maglia rosa: Roche replica a Visentini Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 3ª tappa, domenica 24 maggio LERICI-CAMAIORE LIDO, km 43, cronosquadre Sul Lido di Camaiore torna sugli scudi la Carrera e ‘irlandese Roche prova l’emozione della sua prima maglia rosa. Se i due capitani di Boifava fingono, si mostrano attori molto bravi. Fanno sfoggio di una simpatia e di una stima reciproca che suona eccessiva tra due corridori accreditati ciascuno della possibilità di sopraffare l’altro. Sta di fatto che il trionfo della squadra nella prova collettiva è tale da far porre ad entrambi da parte gli eventuali problemi personali per assaporare il piacere di avere sbaragliato la concorrenza comune. Ed ecco le vittime. Innanzi tutto la più innocente: Saronni. Beppe paga alla fine la prematura e imprevedibile crisi di Baronchelli che costringe la Del Tongo a rimanere anzitempo orfana di due pedine, Baronchelli, appunto, e Vanott

Giro '87, 4ª tappa - Argentin vince. Roche lo insegue. Visentini paga

Ancora un piccolo terremoto in vetta alla classifica. E nella Carrera? Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 4ª tappa, lunedì 25 maggio CAMAIORE-MONTALCINO, km 203 Non c’è pace per nessuno in questo Giro. Argentin raddoppia i vantaggi che vengono dagli abbuoni conquistando la sua seconda vittoria. Roche neutralizza in parte l’azione del campione del mondo capovolgendo la situazione a proprio favore grazie alla manciata di secondi (17) guadagnati sul più immediato inseguitore, il compagno Visentini. Questi i due fatti più rilevanti che si prestano a due considerazioni. La prima riguarda il campione del mondo: è in palla e non si lascia sfuggire nessuna occasione per migliorare la propria classifica. La seconda riguarda il clan Carrera: Roche continua a guadagnare piccoli vantaggi su Visentini ed è difficile che tutto ciò scivoli inosservato. Chioccioli è vittima di una caduta. Saronni di una maledetta rottura della catena in piena bagarre ad appena quattr

Giro '87, 5ª tappa - Brillano le assenze di Saronni e Bontempi

Entrambi rispettano un programma che potrebbe richiedere una revisione Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 5ª tappa, martedì 26 maggio MONTALCINO-TERNI, km 208 Vince Planckaert. Alle sue spalle c’è PaoloneRosola. Ma la volata di Terni è destinata ad essere ricordata per le assenze. Spiccano infatti le rinunce di Bontempi e Saronni seppure per motivi diversi. Guido, vincitore cnque volte l’anno scorso, è sacrificato alla causa del doppio capitano: il terzo sarebbe veramente troppo per la squadra. Inoltre c’è da salvaguardare l’equilibrio della carovana: lo strapotere Carrera potrebbe provocare onerose inimicizie. Se Boifava riuscirà a fare regnare l’armonia nel suo clan fino alla fine la maglia rosa spetterà di diritto a lui! Beppe ha deciso di rimanere sulla difensiva fino alla crono di San Marino e in tal senso continua il suo Giro. Ma aveva anche detto che non avrebbe voluto arrivare a quell’appuntamento con più di due di ritardo e, purtroppo

Giro '87, 6ª tappa - Roche, uno sconquasso. Visentini sfrutta la scia

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Saronni, Corti, Argentin e Bugno tra le vittime della maglia rosa Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 6ª tappa, mercoledì 27 maggio TERNI-TERMINILLO, km 134 Roche scatta a undici chilometri dal traguardo e l’azione desta qualche perplessità. Impotenti lo vedono fuggire via Visentini, Saronni, Corti, Argentin e tutto il gruppo dei migliori. Già si sono smarriti sulle prime rampe Bugno e Baronchelli.  L’azione dell’irlandese non è travolgente ma serve a sgretolare il gruppetto e a evidenziare le difficoltà di Corti, Saronni e Argentin. Visentini regge il gioco finché non scatta Millar, poi è lesto, sulla ruota dell’inglese, a raggiungere Roche. Sul traguardo Saronni cederà oltre due minuti. Argentin più di quattro. Nella generale i quasi cinque minuti di ritardo di entrambi suonano già a condanna a un recupero sempre più difficile.  Tra le note più liete della giornata, il guastatore Pagnin che è riuscito ad anticipare i migliori su un percors

Giro '87, 7ª tappa - Argentin non ha rivali, Saronni fa la volata

Grande movimento nel finale, ma si decide tutto sull’ultima rampa Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 7ª tappa, giovedì 28 maggio RIETI-ROCCARASO, km 205 L’arrivo di Roccaraso sembra disegnato per Moreno Argentin e il campione del mondo rispetta i favori del pronostico guadagnando la sua terza vittoria di tappa e una buona manciata di secondi per la classifica generale. Moreno dimostra di aver smaltito subito la “sbornia” del Terminillo e conferma il suo ruolo di leader nei traguardi di giornata. Le sue possibilità però di vincere un grande giro sono ancora tutte da verificare. Argentin befa sul traguardo un Chioccioli grintoso, ma palesemente meno veloce. Spicca nell’ordine d’arrivo Saronni che con il suo quarto posto esce dal gruppo nel quale si era finora nascosto. Beppe deve recuperare e arrivi come questo sono alla sua portata. Se solo ritrova la grinta e la voglia di lottare per vincere. Dopo oltre dodici, quando ormai i festeggiamenti sul p

Giro '87, 8ª tappa - Pagnin può essere l’arma di Argentin?

Ancora una magnifica azione del veneto prima della volata di Rosola Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 8ª tappa, venerdì 29 maggio ROCCARASO-SAN GIORGIO DEL SANNIO, km 168 L’entusiasmo scriteriato e generoso con il quale Roberto Pagnin insegue la maglia rosa sta diventando uno dei fatti più belli di questo Giro. Anche sulla strada di San Giorgio del Sannio è fuggito via riuscendo a sfiorare il minuto di vantggio. Un margine che con il massimo abbuono lo avrebbe portato vicinissimo alla realizzazione dell’obiettivo. Ma compagni di viaggio poco propensi a collaborare e una maglia rosa, Roche, per niente disposta a concedergli la soddisfazione lo hanno costretto a rinviare questo traguardo. Le azioni di Pagnin, comunque, stanno costringendo la Carrera a lavorare molto per proteggere Roche. Lo scorso anno Saronni fu incapace sulle rampe di Foppolo di difendersi proprio perché la sua squadra aveva speso troppo nella parte iniziale del Giro. Chissà che Arge

Giro '87, 9ª tappa - Il ritorno di Freuler in una tappa tranquilla

Il gruppo ha tirato il fiato e terminato la corsa in ritardo. Conclusione allo sprint Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 9ª tappa, sabato 30 maggio SAN GIORGIO DEL SANNIO-BARI, km 252 Sfiora l’ora di ritardo la conclusione della tappa di Bari, ma era inevitabile che prima o poi il gruppo tirasse un po’ il fiato. Perfino Pagnin è rimasto tranquillo, al coperto. Inevitabile dunque la conclusione allo sprint e nella lotteria dei velocisti è venuto fuori il nome di Freuler, lo svizzero di Cribiori. Era tanto che Urs non vinceva e proprio la mattina il suo direttore sportivo lo aveva spronato quanto meno a fare la volata. In evidenza anche Rosola che si piazza al secondo posto risultando, tra gli sprinter, il più regolare. A dispetto della conclusione e del tempo (quasi tre quarti d’ora più del previsto) la tappa è stata dispendiosa. Per tutti i 252 chilometri il gruppo è stato flagellato da una pioggia continua e fastidiosa. Il clima è stato piu

Giro '87, riposo - Ma sarà solo una lotta Carrera-Panasonic?

Nel giorno di sosta, la coppia Visentini-Roche finalmente parla a ruota libera Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 Giorno di riposo, domenica 31 maggio BARI Visentini e Roche ricevono tutti i giornalisti subito dopo pranzo nel loro albergo. L’ambiente è molto tranquillo e ben presto si capisce che chi spera di trovare spunti nell’occasione per sostenere la rivalità tra i due, resterà deluso. Almeno per il momento tutto fila tranquillo. Quando gli viene chiesto dai fotografi di contendersi una maglia rosa, corrono entrambi in camera a prendere la propria (Visentini ha quella di Sanremo), ma poi mentre ciascuno tira dalla propria parte ridono contenti mostrando palesemente che si tratta solo di un gioco. Su una cosa sono sicuri: il duello lo faranno nell’ultima settimana sulle grandi montagne, possibilmente dopo aver eliminato gli altri concorrenti. Vedono Argentin e Saronni fuori dalla lotta per il primato, ma sono preoccupati dal trio della Panasonic.

Giro '87, 11ª tappa - Visentini si avvicina, Saronni arriva bene

Senza gravi conseguenze le cadute di ieri, ma Roche cede qualcosa. Scatta Argentin Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 11ª tappa, martedì 2 giugno 1987, chilometri 245 GIULIANOVA-OSIMO La prima vera fuga del Giro l’ha promossa Cimini e dopo una quindicina di chilometri è stato raggiunto da Randi, Wahlqvist, Forest, Massi, Galleschi, Jules e Elli. Ma tra questi non c’era l’accordo. Le due coppie Massi-Galleschi e Cimini-Elli tentavano la soluzione di forza con una serie di scatti che li consumava, consentendo così a Forest di scattare nel finale senza trovare resistenze. Alle loro spalle la corsa ha offerto qualche sussulto che con gli abbuoni in palio, avrebbe potuto essere importante per la classifica. In vista del traguardo è scattato Argentin, sulla sua ruota, pronto, si è messo Visentini. La maglia rosa, Roche, sofferente per gran parte della tappa per la caduta di ieri, si è staccata e ha concesso un pugno di secondi ai due. E nel suo gruppe

Giro '87, 10ª tappa - Tutta l’Italia trema davanti allo schermo

Una paurosa caduta a trecento metri dall’arrivo, fa temere una tragedia Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 10ª tappa, lunedì 1° giugno 1987, chilometri 210 BARI-TERMOLI Vince Rosola, ma è ai trecento metri che si ferma l’attenzione della folla. Una carambola folle e raccapricciante blocca praticamente tutto il gruppo alle spalle di Rosola e Freuler che vanno a disputarsi la volata. Boffo e Allocchio sono i due testimoni più lucidi della folle caduta. A provocarla, concordano i due, è stato l’olandese Hermans impegnato in un feroce spalla a spalla con Bontempi. Poi i manubri dei due si sono intrecciati e la coppia si è divisa cadendo esternamente e impegnando praticamente quasi tutta la sede stradale. Sono stati pochissimi quelli che sono riusciti ad evitare l’impatto. Sei corridori sono stati condotti in ospedale (Hermans, Cerin, Saronni, Moroni, Franceschini e Pochini) gli altri si sono potuti accontentare dei propri medici di squadra. Fortunatamente

Giro '87, 12ª tappa - Con la forza e la rabbia Guido rompe il ghiaccio

Dopo qualche inattesa emozione, una grande volata assegna la vittoria Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 12ª tappa, mercoledì 3 giugno 1987, chilometri 197 OSIMO-BELLARIA Bontempi era seduto nel giardino dell’albergo con un gruppo di amici. A loro confessava che la vittoria ottenuta a Bellaria era il frutto della sua forza e della sua rabbia. Non ce l’aveva con gli avversari che finora lo avevano battuto, ma con chi lo aveva accusato di aver provocato la caduta di Termoli. Insomma, aveva voluto prendersi la rivincita. E sulla sua volata di Bellaria non c’è proprio nulla da dire. Perfetta in tutto. Netta la vittoria. La tappa aveva poco da dire. Eppure dopo settanta chilometri di corsa era uscito un gruppetto con dentro Volpi e il vantaggio dei fuggitivi era diventato tale da spogliare Roche della maglia rosa. Così proprio l’irlandese era uscito allo scoperto per stimolare la rincorsa. Schermaglie che avevano provocato interesse, prima che il ricon

Giro '87, 13ª tappa - Roberto schianta Roche, ecco il nuovo padrone

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Un’eccezionale prestazione di Visentini stravolge la classifica. E ora le montagne Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 13ª tappa, giovedì 4 giugno 1987, chilometri 46, cronometro individuale RIMINI-SAN MARINO Roche parte benissimo e dopo i primi chilometri ha un lieve vantaggio sul rivale, ma dopo 18 chilometri la situazione è capovolta e da qui al traguardo inizierà il calvario della maglia rosa che mostra evidenti segni di fatica. Presto la sua sconfitta ha i toni della disfatta. Oltre ogni previsione. Con l’abbuono, oltre tre minuti.  Ma non è il solo. Anche sui nomi della classifica nobile, fioccano minuti. Sette minuti e mezzo per Corti; oltre cinque minuti per Pagni, Saronni e Muñoz, Andersen, Winnen e Bugno; più di quattro per Volpi, Chioccioli e Caritoux. Si sono salvati dal naufragio, seppure sconfitti, Argentin e Millar, appena sotto i tre minuti, Giupponi, Bauer, Anderson che legano alle Dolomiti le loro speranze di riscatto. Benissimo

Giro '87, 14ª tappa - Cimini dimostra che non conta solo… papà

In uno sprint “strano” il romano beffa Rosola e vince con pieno merito Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 14ª tappa, venerdì 5 giugno 1987, chilometri 260 SAN MARINO-LIDO DI JESOLO Schizza Cimini sulla destra. Passa tra la transenna e Colagè che per un attimo allarga. Rosola al centro sembra avercela fatta, ma proprio sulla fettuccia Cimini passa, e in maniera netta. La tappa è tutta nella volata. Non ci sono altre emozioni nel trasferimento da San Marino a Jesolo. La sorpresa è tutta in Cimini, un ragazzo di Roma fino a oggi chiacchierato solo perché figlio di uno degli sponsor della squadra. Per lui questa vittoria è stata una rivincita non da poco. «So di non essere un campionissimo – ha affermato – ma so anche di essere un buon corridore, uno che tra i professionisti può starci indipendentemente dai soldi del padre». E la volata che ha fatto è sembrata proprio la dimostrazione di questo. È stata una volata furba, da grintoso che non si arrende

Giro '87, 15ª tappa - Roche rompe il patto e salta tutta la squadra

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Salvo il primato, la Carrera ha perso la sua posizione di forza Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 15ª tappa, sabato 6 giugno 1987, chilometri 224 LIDO DI JESOLO-SAPPADA Roche attacca la maglia rosa Visentini, sotto i feroci e decisi colpi dell’irlandese, resta malinconicamente sola in fondo al gruppo che vola via senza pietà. Il dramma di Roberto si compie davanti alle telecamere, mentre gli spettatori rimangono allibiti. L’azione dell’irlandese non lascia spazio a dubbi: scatta Bagot dopo una trentina di chilometri e su di lui si porta Roche con Salvador. Questi due lavorano alacremente e il vantaggio sale. Dietro, Boifava sorpreso, è costretto a mettere al lavoro i suoi per parare il colpo. Ma quando la fuga è annullata, Roche, con la sorprendente complicità di Millar, riparte deciso. Visentini rimane presto solo, i suoi compagni avevano già dato quanto potevano. Roche vola via con compagni di grido. Dietro, Visentini arranca. Conclude la sua fat

Giro '87, 16ª tappa - Visentini attacca Roche ma ci rimette qualcosa

Van der Velde si ripete. Dietro, l’irlandese risponde e prende l’abbuono Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 16ª tappa, domenica 7 giugno 1987, chilometri 211 SAPPADA-CANAZEI Una grande impresa di van der Velde che vince di forza, per distacco, la seconda tappa dolomitica rilancia l’olandese in una classifica che sembra ancora destinata a iservare grosse sorprese. Visentini prova due volte ad attaccare Roche: lo fa in salita e ci riprova in discesa, ma l’irlandese, peraltro staccatosi sul Pordoi, reagisce prontamente grazie anche all’aiuto di Schepers, sempre al suo fianco. I due insomma sono in guerra aperta. Roche (che prende 10” di abbuono) al traguardo afferma addirittura che Visentini avrebbe cercato di buttare giù dalla bicicletta Schepers. E accusa il pubblico di averlo colpito più volte. E poi dice anche che nel finale gli si è rotta la bicicletta. La tappa dolomitica fa vittime. La prima, inattesa, è Rominger che in odore di “rosa” cede pi

Giro '87, 17ª tappa - A Vitali la tappa, torna in classifica Giovannetti

Tra i due si piazza un grintoso Paganessi, protagonista sul Bondone Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 17ª tappa, lunedì 8 giugno 1987, chilometri 206 CANAZEI-RIVA DEL GARDA Sono giorni da “lunghi coltelli” nel gruppo. L’azione di Roche di Sappada è servita solo a togliere alla sua squadra il ruolo di leader e, in una carovana che non ha più un padrone, tutto può succedere. Roche, Giupponi, Breukink, Millar, Lejarreta, Rominger e Visentini non si perdono d’occhio. Sono tutti in lotta per la vittoria finale e ogni momento è buono per sferrare l’attacco. Ma sulla strada che lascia Canazei è un plotoncino di uomini fuori classifica a muoversi e su questi è pronto a portarsi Giovannetti che, contribuendo fattivamente all’attacco e approfittando dell’abulia del gruppo, veste un’ideale maglia rosa grazie ai 14’ di vantaggio accumulati. Ma il corridore toscano non è morso dall’ambizione. Vuole la tappa. Si impegna in un testa a testa con Paganessi e Vi

Giro '87, 18ª tappa - Vince un altro giovane, è il turno di Calcaterra

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Una tappa tranquilla di tutto riposo conclusasi con una volata affollatissima Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 18ª tappa, martedì 9 giugno 1987, chilometri 213 RIVA DEL GARDA-TRESCORE Doveva essere una giornata di riposo nel programma iniziale di questo Giro d’Italia, poi le impreviste elezioni hanno costretto gli organizzatori a cancellarlo per poter chiudere le fatiche ciclistiche di sabato e concedere lo sciogliete le righe alla vigilia del voto. I corridori, felici di tornare a casa un giorno prima, hanno pensato bene di riposare lo stesso visto cosa ancora li aspetta. Così, la corsa non ha riservato grosse emozioni. Nel finale l’hanno vivacizzata gli uomini di Gimondi che, sentendo la vicinanza del primo sponsor, hanno pensato di rendersi protagonisti. Ma ormai erano tante le squadre a desiderare lo sprint ed era difficile spezzare il gruppo. Anche Roche si è reso protagonista di uno scatto ma nulla di rilevante. L’inevitabile sprint vedeva v

Giro '87, 19ª tappa - E Roche a Madesimo arriva in carrozza

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Muñoz e Bagot fanno l’andatura, Millar e Lejarreta scattano tardi Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 19ª tappa, mercoledì 10 giugno 1987, chilometri 160 TRESCORE-MADESIMO Il gruppo dei migliori che doveva accendere la corsa in una serie di sfide, procede ad andatura moderata quasi a voler favorire e proteggere la maglia rosa di Roche. In testa al gruppo la Fagor fa l’andatura, evitando accuratamente ogni scatto. Bagot e Muñoz non mollano le prime posizioni. Lejarreta e Millar restano al coperto fino a pochi chilometri dall’arrivo e alla fine il loro guadagno è così minimo da risultare ininfluente sulla classifica. Breukink rimane sveglio davanti fino alla fine, ma il suo scatto conclusivo è troppo lieve per poter incidere sulla classifica che comunque continua a essergli molto favorevole. Visentini rimane costantemente alla ruota di Roche (ordini di scuderia o giornata di vena?). Vince Bernard, autore di una bella fuga guardata con benevolenza dal gru

Giro '87, 20ª tappa - “Ciclone” Rosola passa anche sull’amico

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Tappa senza emozioni con la vittoria del velocista più in forma del momento Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 20ª tappa, giovedì 11 giugno 1987, chilometri 156 MADESIMO-COMO La stanchezza nel gruppo domina su tutto. Dei centottanta concorrenti partiti da Sanremo ne rimangono in corsa appena centotrentanove (saranno 136 all’arrivo). Ad animare la giornata ci pensano gli uomini delle squadre che in questo Giro hanno raccolto poco, ma la tappa non si presta a colpi di mano e nel circuito finale inizia un carosello ad altissima velocità che entusiasma il pubblico. Volpi cerca di sorprendere tutti da lontano, ma alle sue spalle si svolge uno strano sprint. Rosola sembra avvantaggiato, ma Anderson nel tentativo di favorire Planckaert lo stringe verso le transenne. L’australiano non si avvede che il suo compagno di squadra, sulla ruota del velocista italiano, patisce la scorrettezza quanto Rosola. Paolo può così tagliare il traguardo, precedendo il comp

Giro '87, 21ª tappa - E Roche impone a tutti la legge del più forte

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Giupponi si difende, Visentini cade, Breukink non tiene il ritmo in salita Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 21ª tappa, venerdì 12 giugno 1987, chilometri 252 COMO-PILA Roche fa suo in maniera definitiva questo Giro d’Italia con un’azione perentoria che sferra sulle ultime rampe che conducono a Pila, non appena si accorge che il suo più pericoloso sfidante, Breukink, è in difficoltà. Con lui si involano Millar e Lejarreta, ma la potenza dell’irlandese è tale da consentire di rimanere sempre davanti a forzare l’andatura per mettere tra sé e l’olandese il maggior divario possibile. Il successo di tappa va a Millar, amico in qualche occasione anche compiacente dell’irlandese, mentre Lejarreta si piazza terzo. Alle spalle del trio lo sfaldamento è totale. Visentini, vittima di una maledetta caduta, vede compromessa anche la possibilità di riagguantare con la crono una delle prime tre posizioni. Conclude la tappa tenendo il manubrio solo con la mano sinist

Giro '87, 22ª tappa - Anche nella crono il marchio di Roche

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Neppure gli specialisti sono riusciti a batterlo nell’ultima fatica Speciale di BiciSport – Il giallo del Giro ’87 22ª tappa, sabato 13 giugno 1987, chilometri 32, cronometro individuale AOSTA – SAINT-VINCENT Dopo le feroci polemiche, Roche lascia sul Giro un’indiscutibile dimostrazione di forza e di potenza. Non aveva digerito la sconfitta di San Marino e ci teneva a dimostrare nell’ultima prova contro il tempo quale fosse il suo valore. Non ha avuto la possibilità di sfidare chi lo aveva battuto, perché Visentini non ha potuto prendere il via, ma ha comunque lasciato in tutti la convinzione di aver vinto la corsa con pieno merito. La cronometro finale è stata però un capolavoro. Ha avuto anche un guasto meccanico sulla strada, ma ha saputo recuperare. Gli altri, hanno dovuto cedergli ancora qualcosa.  Breukink che fidava prima di Pila nella crono conclusiva per capovolgere a proprio favore la corsa, ha pesro più di un minuto. Quando insomma tutti erano c

Visentini e Roche mano nella mano

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Era questo il sogno di Boifava per l’arrivo di Pila. Così Roche si sarebbe “scusato” pubblicamente per l’azione di Sappada e Visentini avrebbe goduto di un parziale risarcimento. Ma la caduta di Roberto ha impedito la realizzazione del piano ed attenuato la sua rabbia  Bicisport - Speciale “Il Giallo del Giro '87" Con il braccio appeso al collo, Roberto ci accoglie in camera. Ha gli occhi spenti, rassegnati. Lui, che reagisce sempre in maniera aggressiva, questa volta ha pianto. Come un bambino impotente. Il dolore era fortissimo. Lo sconforto tanto. A Sappada aveva visto sfumare la maglia rosa, a Pila ha visto svanire anche la speranza di un piazzamento finale nelle prime tre posizioni. Chi si aspettava dichiarazioni clamorose da parte sua alla fine del Giro, rimane deluso. Ancora una volta si dimostra ragazzo mite, buono, pronto a dimenticare e ricominciare. A dispetto di certi atteggiamenti guasconi, che pure ama. «Smettere? Con questo braccio ingessato, pe