Post

Visualizzazione dei post da maggio 23, 2020

KATHRINE SWITZER - LA PRIMA VOLTA

Immagine
di MARCO TAROZZI American Runners C’è sempre una prima volta. Ma non è quasi mai semplice fare da apripista. Soprattutto quando significa abbattere muri, peggio ancora se sono psicologici. A pensarci adesso fa sorridere, ma appena quarantacinque anni l’idea che una donna potesse correre per quarantadue chilometri filati era molto più che di là da venire. Non era proprio contemplata. Faceva testo la maratona più antica al mondo, la vecchia e gloriosa Boston Marathon, che ancora nell’anno di grazia 1967, settant’anni dopo la sua nascita, proibiva categoricamente l’iscrizione alle atlete. Motivazioni? Semplici quanto assurde: si riteneva che le donne non fossero adatte a prove così “estreme”. Soprattutto a livello mentale. Non lo abbiamo scelto a caso, quell’anno. Era doveroso, perché la rivelazione successe proprio in quel momento. E in quella corsa. La più antica, la più gloriosa. I tempi erano maturi perché una ragazza facesse qualcosa di eclatante, di utile e necessario