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Visualizzazione dei post da luglio, 2009

The Best NBA Trainer, Arnie Kander

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https://bleacherreport.com/articles/225433-the-best-nba-trainer-arnie-kander CALVIN KIPLE   -  JULY 28, 2009 Ric Bucher made the defendable claim on Twitter that the Phoenix Suns training staff was the best in the league. I replied " Arnie Kander is chuckling ." Bucher not only referenced me in his defense of the claim, but sent me a direct message about personally knowing how Arnie isn't an egomaniac. Being a fan of his writing at ESPN, it was pretty awesome that he acknowledged my existence. Bucher defended his statement that Phoenix trainers were the best due to the warm, dry Arizona weather and a proven track record. Rather than just blast his account and resort to the lowest form of internet communication, I'm writing this article to argue against Ric Bucher's points and laud the brilliance of Arnie Kander. Despite the loss of much of the core of the Pistons organization all the way to the top, Arnie Kander has been a mainstay of the Detroit Pistons since

Rielezioni europee

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  1. Non siamo più ai tempi di Ceausescu e dei quarantelli da regime di Rodion Camataru (1987) e Dorin Mateut (’89). Quindi, se rivinci da “Pichichi” la Scarpa d’oro – stavolta all’Atlético, dopo che l’hai fatto nel Villarreal, mica nel Barcellona o nel Real Madrid – qualcosa vorrà dire.  Per esempio che Diego Forlán il verbo del gol sa declinarlo, purché a certe latitudini. Uno dei pochi, e più clamorosi, flop di Sir Alex Ferguson al Manchester United, l’uruguaiano in Inghilterra era diventato un cult da You Tube per l’incapacità di rinfilarsi la maglia tolta per festeggiare uno dei 10 gol (in 63 presenze) coi Red Devils. Quello nel 2-1 al Southampton.  Là, patì l’agguerrita concorrenza: Ruud van Nistelrooy, i “Calypso Boys” Dwight Yorke e Andy Cole e il 12esimo uomo per antonomasia, Ole Gunnar Solskjaer. Cinque anni dopo i 25 gol del 2004-05, è tornato capocannoniere, stavolta con 32 reti e rubando la scena a un compagno di reparto, Sergio “Kun” Agüero (17), che del suo Ct Maradona è

Rielezioni europee

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Non siamo più ai tempi di Nico Ceausescu e dei quarantelli da regime di Rodion Camataru (1987) e Dorin Mateut (’89). Quindi, se rivinci da “Pichichi” la Scarpa d’oro – stavolta all’Atlético, dopo che l’hai fatto nel Villarreal, mica nel Barcellona o nel Real Madrid – qualcosa vorrà dire. Per esempio che Diego Forlán il verbo del gol sa declinarlo, purché a certe latitudini. Uno dei pochi, e più clamorosi, flop di Sir Alex Ferguson al Manchester United, l’uruguaiano in Inghilterra era diventato un cult da You Tube per l’incapacità di reinfilarsi la maglia tolta per festeggiare uno dei 10 gol (in 63 presenze) coi Red Devils. Quello nel 2-1 al Southampton. Là patì l’agguerrita concorrenza: Ruud van Nistelrooy, i “Calypso Boys” Dwight Yorke e Andy Cole e il 12esimo uomo per antonomasia, Ole Gunnar Solskjaer. Cinque anni dopo i 25 gol del 2004-05, è tornato capocannoniere, stavolta con 32 reti e rubando la scena a un compagno di reparto, Sergio “Kun” Agüero (17), che del suo Ct Maradona

FOOTBALL PORTRAITS - Onyewu, un americano a Milano

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 Rivelazione dell’ultima Confederations Cup, il centrale difensivo ha lasciato a parametro zero lo Standard Liegi per il Diavolo. Si giocherà il posto con Thiago Silva e il redivivo Alessandro nesta, ma non sarà un altro Alexi Lalas. Potenza, personalità e un ottimo colpo di testa i pregi. Lentezza ed eccessiva irrienza i difetti. Per quello che è costato, valeva la pena scommetterci di Alec Cordolcini e Christian Giordano © Guerin Sportivo © n. 29, 21-27 luglio 2009 L’ultimo volo dell’Air Force One sulla Mosa è datato 9 maggio 2009, giorno di Standard Liegi-FC Bruges. Adesso gli toccheranno i cieli ben più impegnativi, e pericolosi, di Milano. “Air Force One” è uno dei soprannomi di Oguchi Onyewu, colosso americano (1,93 x 95 kg) prelevato dal Milan a parametro zero dallo Standard Liegi. Armadio a quattro ante che gioca in Europa dal 2002, “Gooch” (altro nick che va per la maggiore) è pro

Quanto va veloce l'Aston di Martin

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di Christian Giordano  © Guerin Sportivo  © «Prepared», prepàrati. Dell'Aston Villa è il motto, sopravvissuto come il nome, compattato nell'acronimo AVFC, al restyling imposto dal 2 maggio 2007 allo stemma sociale dalla nuova proprietà. Quella che fa capo a Randy Lerner, tycoon Usa che nell'agosto 2006, dopo 23 anni di reggenza Doug Ellis, s'è accollato il club. Per 66,7 milioni di euro. Il miracolo Villans nasce lì, grazie al patrimonio - stimato da "Forbes" in 1,2 miliardi di euro - del già proprietario dei Cleveland Browns della NFL. Brooklyniano, classe '62, Lerner è un chairman popolare e generoso. Ama il basso profilo e sa cosa vogliono i tifosi. Con la squadra in zona-Champions League, ha messo sul piatto 30 milioni di sterline per il mercato invernale. In estate, ne aveva spesi oltre 40 per Brad Friedel, Brad Guzan, Luke Young, Carlos Cuéllar, Nicky Shorey, Steve Sidwell e James Milner. In più aveva prolungato il contratto a sette giocatori.

FOOTBALL PORTRAITS - Totti, Roma capitan mundi

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 di CHRISTIAN GIORDANO © Guerin Sportivo © n. 27, 7 luglio 2009  IO E ROMA  Uno di loro. Francesco Totti non è solo il più grande giocatore, e l’uomo dei record, nella storia della Roma. È di Roma, è la Roma, è Roma.  Ha pagato, e paga, questa seconda pelle vincendo, e guadagnando, molto meno di quanto avrebbe potuto. Ma è anche, se non soprattutto, per questo che è diventato un simbolo, un emblema, un totem. Della Roma, di Roma, della romanità, che è, sopra ogni altra cosa, un modo di essere, di sentire, di vivere. Costi quel che costi.  Soldi, successo e fama non l’hanno cambiato. È rimasto lo stesso ragazzo di borgata di sempre: dice quello che pensa e non si è montato la testa. Ha la battuta pronta e un cuore grande così. Ogni tanto la fa fuori dal vaso, come quando, anziché dal più familiare Ponentino, si lascia trasportare dal “vento del Nord”; o da quello dell’appartenen