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Visualizzazione dei post da giugno 19, 2021

BIKE PORTRAITS - 70 x 51 di questi giorni, Moserone

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Settanta: come il decennio che l'ha lanciato: nuovo anti-Merckx, cui al debutto al Tour - prologo di Charleroi '75 - soffiò a domicilio la maglia gialla.  Classe - infinita - '51: anzi - 51 e 151 - il record che l'ha rilanciato quando già sembrava finito; anno di grazia '84: Ora, Sanremo e Giro. Lì era già nato un "altro" Moser, quello che il rivale di sempre - Beppe Saronni - mai ha riconosciuto. Il primo Francesco se n'era già andato, al Giro '83, il secondo e ultimo vinto dal Beppe: si ritirò sul San Fermo, e gli fece i complimenti. Sin lì, avevano unito e spaccato l'Italia come prima solo Bartali e Coppi. Poi arrivarono Conconi e il gruppo-Enervit, le ruote lenticolari di Dal Monte, la Nuova Frontiera della scienza. Il resto ce l'ha messo lui, il più vittorioso del nostro ciclismo: 273 successi su strada in 16 anni da pro'. Per non parlare di pista, riunioni, kermesse. Tre Roubaix, in fila, come sarebbero potuti essere i mondiali: e

FINALI MONDIALI - Parigi 1938: Celeste nostalgia

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«Vincere o morire»  – Benito Mussolini  di CHRISTIAN GIORDANO © FINALI MONDIALI - Le partite della vita Rainbow Sports Books © Squadra che vince non si cambia, recita il più antico adagio (o luogo comune?) in voga nel mondo del calcio, e Vittorio Pozzo non fa eccezione. Ma se lui schiera la stessa formazione vista in semifinale, il suo collega ungherese Karoly Dietz deve invece fare di necessità virtù. i magiari, già battuti dagli azzurri l’anno prima, non possono contare sul centromediano Turay, infortunatosi (contrattura) contro la Svezia nel turno precedente e sostituito dal terzino Korany. Sulla fascia destra il suo posto è preso dal fluidificante Polgar, meno tecnico ma più solido del collega. Manca inoltre Toldi, mezzala di spiccata vocazione offensiva, rimpiazzato dall’interno Vincze, più portato al lavoro di copertura; e con il conseguente spostamento del talentuoso Zsengeller (che alcuni testi riportano come Szengeller, nda), futuro romanista, sulla sini