Lacrime di Loulou, Imola s'illumina d'immenso
Quel panache , Louloul! Vincere quando più devi, quando più credi, quando tutti se lo aspettano. Soprattutto, da lassù, papà Jacques. Stessa esultanza, più liberatoria che rabbiosa, a Imola come a Nizza, seconda tappa del Tour, la tua prima vittoria senza di lui. La prima del 2020, l'anno maledetto che se l'è portato via, in quella notte di fine giugno. Stesse lacrime di dolore misto a gioia e sofferenza. Li hai bruciati tutti, partendo ai -17, gli altri favoritissimi: tutti usciti con almeno una vittoria dalla Grande Boucle. Il temutissimo belga Wout Van Aert, secondo sia a crono sia in linea, e sue ex iridati, il predestinato svizzero Marc Hirschi (da Under 23) e il polacco Kwiatkowski; e infine Fulgsang, l'unico dei big non al Tour e non per caso vincitore di una Liegi. Perché sì, tanto alla Doyenne , somigliava questo 13-esimo mondiale italiano. All'appello - nel finale - non sono mancati nemmeno Pogacar e Roglic, col re del Tour che, marcatissimo, ha attaccato - co...