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Visualizzazione dei post da dicembre 11, 2017

GREATEST GENERATIONS

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By protesting the treatment of African-Americans, COLIN KAEPERNICK followed the lead of Jesse Owens, Muhammad Ali and the author himself by using his status as an athlete as a weapon in the fight for social justice by KAREEM ABDUL-JABBAR Sports Illustrated , December 11, 2017 I have never been prouder to be an American.  That might seem like a strange confession in these dark times, when there is so much divisiveness in the country. Every day we are faced with cringe-worthy behavior by our country’s leaders: sexual harassment, enabling hate groups by publicly echoing their messages, the enactment of policies that curtail the constitutionally guaranteed civil rights of the nonrich. We who love our country are often left embarrassed, enraged and exhausted. It’s as if some jokester slapped a going out of business sign on our country’s back and scribbled underneath: everything (we stand for) must go.  Then why am I so proud of America? Because, to paraphrase w...

Pareggio e polemiche nel derby di Liverpool

REDS IN VANTAGGIO, 1-1 SU RIGORE DUBBIO di Stefano Boldrini,  La Gazzetta dello Sport, 11 dicembre 2017 Spettacolo in campo e fuori nel derby di Liverpool: il gol di Mohamed Salah, le celebrazioni di Wayne Rooney dopo l’1-1, la litigata di Juergen Klopp con Sky Sports UK sulla legittimità, o meno, del rigore concesso all’Everton. Lo spintone di Lovren a Calvert-Lewin non è pesante, ma il difensore dei Reds poteva risparmiarselo. L’arbitro Pawson non ha dubbi. Rooney, infilando il pallone al centro della porta a 13 minuti dalla fine, urla la sua gioia: primo centro nella stracittadina. IL FILM  Il Liverpool è padrone del campo: 79% di possesso palla. Discutibile, semmai, il turn over esagerato di Klopp: Coutinho e Firmino in panchina . Il gol di Salah, al 42’, è un capolavoro: l’egiziano vince il contrasto con Martina, salta Gueye e infila il pallone all’incrocio. Un peccato di egoismo di Sadio Mané nega a Salah, libero, il 2-0. Nella ripresa, ...

Lucien Teisseire

https://www.facebook.com/Storie-di-ciclismo-313059979101026/ L'11 dicembre 1919 nasceva a Saint-Laurent-du-Var Lucien Teisseire, professionista dal 1941 al 1955 con 40 vittorie all'attivo.  Un corridore anomalo alla luce delle sue prestazioni in salita, perché era alto e possente. In altre parole, un fisico da velocista odierno, che non amava il cronometro, audace e veloce, ma non velocissimo.  Nel suo palmares c'è un po' di tutto, ed alla luce della determinazione che possedeva, Lucien Teisseire, può essere considerato un riferimento della sua epoca, non solo per i confini francesi. Soprattutto perché seppe essere un evidente sia nelle classiche che nelle corse a tappe, con particolare tangibilità in quelle lunghe una sola settimana.  La sua carriera in sintesi. Su otto partecipazioni al Tour de France, vinse 4 tappe: la Besancon-Lione e la Montpellier-Carcassonne nel '47, la Boulogne sur Mer-Rouen nel '49 e la Aix les Bains-Besancon nel ...