Il vero Kittel e i fantasmi di Froome
Le lacrime di Marcel Kittel tornato il vero Kittel, e lo spavento di Chris Froome: eccola, in sintesi, la seconda tappa del Tour. Duecento chilometri quasi piatti da Düsseldorf a Liegi, e quasi sempre sotto la pioggia. E proprio quella ha fatto rivedere i fantasmi del 2014 a Froome, giù per terra con Romain Bardet e mezza Sky (compresa la maglia gialla Geraint Thomas) ai meno trenta. Inseguimento a tutta trainato dai compagni Sky e danni evitati grazie anche al doppio cambio bici. Ripresa la fuga ridotta a due (Phinney e Offredo), volatona doveva essere e tale è stata, con il tedescone da 86 kg che ha sprigionato tutta la sua potenza a rimorchio di un treno tutto italiano: Fabio Sabatini e quel super Matteo Trentin già quinto nella crono del giorno prima. A cinque mesi esatti dal cazzotto dell'ucraino Andyi Grivko nella terza tappa del Dubai Tour (poi vinto da Kittel), il gigante di Arnstadt centrava così (davanti a Demare, Greipel e al redivivo...