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Visualizzazione dei post da agosto 9, 2012

Ferrari il santone - Quando lo sport non conosce etica

http://archiviostorico.gazzetta.it/2012/agosto/09/Ferrari_santone_Quando_sport_non_ga_10_120809001.shtml Test, laboratori viaggianti, grandi risultati. Così tanti campioni si mettono in fila da lui. Assistente di Conconi a Ferrara, negli anni Ottanta collaborò con molte federazioni. La sua idea: doping è ciò che si trova ai controlli, tutto il resto può essere preso Gazzetta dello Sport,  9 agosto 2012 DAL NOSTRO INVIATO MARCO PASTONESI LONDRA - Scienziato, stregone. Medico, allenatore. Ricercato, vigilato, indagato. Mito, «Testarossa», «Number one». «Wanted». Michele Ferrari, nato il 26 marzo 1953 - 59 anni fa - a Ferrara. Laureato all'Università di Ferrara in Medicina e Chirurgia, nel 1978, con una tesi sulla valutazione della soglia anaerobica nella corsa . E specializzato all'Università di Roma, in Medicina dello sport, nel 1981. Ma già collaboratore della Federazione italiana di atletica leggera, dal 1977 al 1980, poi di quella di biathlon, dal 1980 al

Rudisha, e i più grandi Ottocento della storia

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1'40" e 91. Non c'è stato solo l'uomo-leggenda Usain Bolt nella magica notte londinese. C'è stato anche David Rudisha, il primo uomo a rompere il muro del minuto e quarantuno sugli Ottocento.  E quell'uomo non poteva che essere keniano, anche se con la fortuna di essere figlio d'arte. Suo padre Daniel a Messico '68 vinse la staffetta 4x400. Il figlio, a Londra 2012, la correrà in omaggio al papà. Ma la sua specialità è il "doppio giro della morte".  Il primato del mondo, 1'41"01, era già suo. Lo aveva fatto segnare al meeting di Rieti nel 2010. L'anno scorso ha dominato al mondiale sudcoreano di Daegu, la sera del 9 agosto 2012 s'è divorato - da lepre di se stesso - i più grandi ottocento della storia: 49"28 nel primo giro, addirittura 51"63 nel secondo. Con l'evidente sensazione che quasi ne avesse ancora. Runner di regale eleganza, falcata impossibile per tutti, Rudisha è l'evoluzione