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Visualizzazione dei post da giugno 8, 2018

Luigi Rigamonti, il Gran Lombardo

Gianni Brera, Sport e giornalismo: il Gran Lombardo G. Brera, L’arcimatto, Longanesi, Milano, 1978. Il brano che segue racconta la storia di Luigi Rigamonti , bresciano, campione di lotta libera, sport povero ieri come oggi. L’atleta era anche un grande chirurgo , soprannominato Gran Lombardo [1] per la sua integrità fisica e morale.  Il Gran Lombardo è primario chirurgo all’ospedale di Brescia. Ha smesso di fare lotta. Sono anni che deve curare la professione e non più di quella. È un tipo straordinario. Tu sai che suo fratello è morto in una sciagura aerea: bene, quando veniva via con la Nazionale doveva farlo di nascondone per non impressionare né i vecchi né la moglie.  […]  Il Gran Lombardo era alle prese con Johansson*  (io, Brera, non ne ricordo il nome), campione del mondo. Johansson l’ha preso un po’ sottogamba. Il Gran Lombardo l’ha abbrancato per la vita e stava per schienarlo senza pietà. Così stretti, i due omoni hanno resistito un poco soffiando come ba

Sergio Alzani

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http://www.museociclismo.it/content/articoli/11112-Sergio-Alzani/index.html Nato a Soncino (CR) il 6 ottobre 1937. Passista veloce. Alto m. 1,69 per kg. 70. Professionista dal 1963 al 1964 senza ottenere vittorie. Una ruota veloce fra i dilettanti, bravo sul passo e capace di ottimi guizzi, quando era chiamato a sprintare. Lo chiamavano " La locomotiva soncinese " proprio per queste doti a dispetto di una statura da grimpeur.  Nella sua lunga militanza fra i "puri", vinse fra le altre corse nel 1960 il Gran Premio Pretola e nel 1962 la Milano Busseto, gara che gli diede la spinta decisiva per il passaggio al professionismo.  A fargli fare il salto nel 1963 la piemontese Pasta Gazzola che stava riconvertendosi dopo la fine del contratto con Charly Gaul.  Nell'anno d'esordio Alzani non si mise molto in luce, anche se qualche piazzamento lo colse: finì 8° nel Gran Premio di Faenza, 9° nel Trofeo Matteotti, 17° nella Tre Valli Varesine.