CANICOLA. DIARIO SPORTIVO DI LUGLIO. IL TOUR, EUGENE, WIMBY E ALTRO
di SIMONE BASSO Sport e cultura - lunedì 25 luglio 2022 2 luglio, Nyborg I 18 chilometri del ponte del Grande Belt portano i corridori del Tour tra il pianeta e la luna. Lassù, sospesi, il mare là sotto che sembra un vetro azzurro di Murano, con Eolo in faccia che riduce i passistoni a mo’ di frangivento per il plotone intero. Gli scalatorini, graziati, coperti, in gita. Finisce il Kattegat e il gruppo viene inghiottito dalla folla. E dalla follia, consueta: i 100 metri di buio morale della (vecchia) volata sono diventati almeno 5000. L’asfalto liscio, un paio di curvacce, una dozzina giù per terra che fanno da tappo per gli altri. Lo sprint, preso da un falsopiano in discesa, fra una spallata e una testata, se lo aggiudica Fabio Jacobsen con un’accelerazione da motorino. Secondo l’universale Wout Van Aert (nuova maglia gialla), terzo Mads Pedersen. Come Piero Manzoni, per Jacobsen la Danimarca è il Paradiso, questo pomeriggio; 696 giorni fa, al Giro di Polonia, a Katowice, un’altra vo...