Nibali, il cavaliere di Sant'Anna
Il cavaliere che ha fatto l’impresa. Vincenzo Nibali vince il suo secondo Giro d’Italia con un’altra azione da campione maturo, di classe, completo. Da corridore moderno e insieme antico: con e senza radiolina, che domina con cuore e cervello, gambe e astuzia, orgoglio e fantasia. Prima dei due tapponi alpini, inseguiva Kruijswijk a 4’43”: tutto o quasi faceva pensare a un Giro per lui ormai perduto. Invece, su quel “quasi”, lo Squalo ha costruito uno dei successi più scintillanti della sua già leggenda da tripla corona: vincitore di Tour, Giro e Vuelta; come Merckx, Hinault, Gimondi, Anquetil, Contador con gli ultimi due agganciati con la doppietta rosa. Nell’ultimo tappone alpino Nibali doveva recuperare 44 secondi a uno scalatore puro come Chaves nella Guillestre-Sant’Anna di Vinadio: 134 km, di cui sessanta in salita. In totale: 4100 metri di dislivello, con tre GPM duri – Vars, La Bonette, Lombarda – prima della durissima ascesa verso il santuario di Sant’Anna di Vinadi...