Post

Visualizzazione dei post da febbraio 1, 2018

Biografia di Mario Fossati

Immagine
http://www.cinquantamila.it/storyTellerThread.php?threadId=FOSSATI%20Mario • Monza 29 settembre 1922 – Milano 2 dicembre 2013 . Giornalista. Grande cronista di cavalli, ciclismo, boxe. Alla Gazzetta dello Sport dal 1945 al 1956, poi al Giorno fino al 1982 e infine a Repubblica . • Cresciuto in una famiglia povera, al padre il regime fascista aveva tolto lavoro e passaporto. Sopravvissuto alla campagna di Russia , finì per occuparsi di ciclismo in Gazzetta quasi per caso: lui, coppiano, era vicino di casa di Fiorenzo Magni (1920-2012), il “terzo uomo”, quello che lottava con i due giganti del ciclismo italiano del dopoguerra, Fausto Coppi (1919-1060) e Gino Bartali (1914-2000). Fu Gianni Brera (1919-1992), allora direttore della Gazzetta , a mandare Fossati al seguito di Coppi: documentato e asciutto nella sua prosa. • Gianni Clerici: «Come ti ho conosciuto, vecchio Mario, tu stavi alla Gazza che ancora faticava a tornare rosa, per la penuria di carta, subito dopo la guerra

Milano-Sanremo 1992 - Kelly suona l'incompiuta di Argentin

https://web.archive.org/web/20090425052753/http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/22/Kelly_suona_incompiuta_Argentin_co_0_9203221043.shtml 83A EDIZIONE MILANO-SANREMO. IL FINALE THRILLING DELLA CLASSICISSIMA DI PRIMAVERA HA PREMIATO UNO SPRINTER DI 36 ANNI L'italiano fugge sul Poggio ma frena in discesa. il leone irlandese l' acciuffa e lo brucia in volata MILANO-SANREMO. Il finale.thrilling della classicissima di primavera ha premiato uno sprinter di 36 anni TITOLO: Kelly suona l' incompiuta di Argentin L' italiano fugge sul Poggio ma frena in discesa Il leone irlandese l' acciuffa e lo brucia in volata - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -  DA UNO DEI NOSTRI INVIATI SANREMO - Sortilegio, paura, sfortuna, maledizione: fate un cocktail di tutto ciò ed ecco venir fuori il rapporto tra Moreno Argentin e la Milano-Sanremo. A mille metri dalla conclusione, dopo averne lasciati alle spalle 293mila, il trentunenne

Storia di Moreno Argentin

http://www.museociclismo.it/content/articoli/33-Storia+di+Moreno+Argentin/index.html Una promessa tra i dilettanti e subito una bella realtà anche fra i professionisti dove, pur debuttando a soli 20 anni, ha immediatamente dato la sensazione di sapersi inserire con disinvoltura anche se i risultati sono arrivati gradualmente.  La sua dote maggiore è stato lo scatto bruciante, specialmente negli arrivi in leggera salita, nei quali era pressoché imbattibile; la sua qualità tecnica più ragguardevole era la capacità di sapersi amministrare con saggezza per giungere al meglio della condizione agli appuntamenti stabiliti.  Ha dimostrato, soprattutto in occasione dei campionati mondiali, di essere corridore di classe e di valore internazionale: dopo due prove generose anche se deludenti nel'83 e '84, fu beffato dal vecchio Zoetemelk nell'85 al Montello, dove si piazzò 3°. Vinse da grandissimo campione la prova di Colorado Springs nell'86 con una prestazione fatta

Moreno Argentin, campione d'intelligenza

http://www.museociclismo.it/content/articoli/5661-Moreno+Argentin%2C+campione+d%27intelligenza/index.html Tuttobici Numero: 2 Anno: 2005 di Gino Sala Tanto di cappello davanti al ritratto di Moreno Argentin. Per due motivi: primo per aver vinto fior di corse, secondo per essere stato un direttore sportivo in bicicletta. Pedalatore di un'intelligenza acuta, capace d'intuire e di suggerire, di proporre e di lanciare un compagno di squadra, di sostenerlo nei momenti più difficili. Per dirne una, senza di lui il russo Eugenio Berzin non avrebbe vinto il Giro d'Italia 1994 davanti a Pantani e Indurain. Un'occhiata, un "aspetta", un "vai" erano segnali della massima importanza per l'atleta che difendeva gli stessi colori di Moreno. Era un indirizzo della massima importanza, un appoggio decisivo. L'unica volta che Argentin non mi è piaciuto è stata quando durante la Settimana Siciliana del '92 invitò l'intero gruppo a sciopera

Moreno Argentin

http://www.museociclismo.it/content/articoli/5218-Moreno+Argentin/index.html Da dilettante era una promessa, ma da professionista è andato oltre quelli che potevano sembrare auspici. Un passista veloce che poteva tenere bene nelle salite medie o quelle dure, ma corte. Un perfetto assioma da classiche. Se poi a tutto questo aggiungiamo il suo carattere da "cagnaccio", come si dice nel gergo ciclistico, il quadro si forma chiaro. Argentin era uno di quei corridori che non vorresti mai avere in squadra perché, prima di tutto, fanno la loro corsa, cercando di limare anche le lamette pur di emergere e poi, quando la strada della sconfitta si forma, si fanno da parte cercando il miglior modo di ritirarsi o non uscire troppo bastonati. Come compagno andava bene, invece, in Nazionale, perché prima del mondiale, il suo sindacalismo estremistico, avrebbe strappato entità di premi impensabili, mentre dopo l'eventuale positiva conclusione della corsa, pur di far percepire quelle

La carriera di Moreno Argentin

http://www.museociclismo.it/content/articoli/1137-La+carriera+di+Moreno+Argentin/index.html Atleta polivalente, particolarmente a suo agio sui percorsi misti irti di salite e salitelle, Moreno Argentin, classe 1960, ha costruito la sua fortuna nelle grandi classiche belghe, Liegi-Bastogne-Liegi, Freccia Vallone e Giro delle Fiandre; ha saputo però sfruttare il suo talento anche nelle altre classiche, riuscendo ad imporsi al Lombardia, al Mondiale su strada e sfiorando la Milano-Sanremo.  Argentin fa il suo esordio fra i professionisti a soli 20 anni, nel 1980, alla San Giacomo. Già l'anno dopo, a soli 21 anni, raccoglie le prime vittorie con la maglia della Sammontana-Benotto: due tappe al Giro d'Italia (Cosenza e Montenero davanti a Saronni), il G. P. Industria e Commercio a Prato, a cui aggiungere un fondamentale secondo posto al Giro di Lombardia dietro al fortissimo Kuiper. Niente male per un atleta che avrebbe compiuto 21 anni solo a Dicembre. Un talento naturale.

Il ritiro di Moreno Argentin

http://www.museociclismo.it/content/articoli/4956-Il+ritiro+di+Moreno+Argentin/index.html Dopo aver servito su un piatto d'argento il Giro d'Italia 1994 al russo di Broni Eugenio Berzin, Moreno ha deciso di uscire di scena. Momento migliore non avrebbe potuto scegliere. A differenza di altri campioni, che hanno smesso di correre dopo avere vivacchiato nel gruppo per mesi, Argentin ha dato l'addio dopo aver vinto per la terza volta la Freccia Vallone, il Giro del Trentino e la tappa di Osimo del Giro d'Italia. Non avendo ancora trentaquattro anni (è nato il 17 dicembre), l'atleta di San Donà di Piave sarebbe stato in grado di fare ancora molto, per sè e per una squadra bene organizzata come la Gewiss-Ballan. Passato professionista alla fine dell'80, dopo essere cresciuto nel vivaio di Alcine Cerato, Argentin ha collezionato ottantaquattro vittorie. Molti di questi successi li ha ottenuti quando anche i suoi più convinti estimatori non ci speravano più. H