Claudio Cresseri, un Visenta che non ce l’ha fatta (e forse neanche gl’importava)
di CHRISTIAN GIORDANO © in esclusiva per RAINBOW SPORTS BOOKS © «Never let the truth get in the way of a good story.» – Mark Twain Il «fisico della madonna», di cui tanti m’avevan parlato, ce l’ha tuttora. Eccome. La stretta – pardon: la stritolata – di mano, me lo conferma. Pure la trascinante, istrionica simpatia gli è rimasta, e ti pervade. Ti contagia. Narra la leggenda che Claudio (Caio) Cresseri sia stato, da dilettante, nella Mariani Calì, l’alter ego di Roberto Visentini. Mattocchio e forte quanto lui, e a differenza del compare tutt’altro che fermo in volata. Un Visenta che non ce l’ha fatta, forse anche perché, magari, in fondo in fondo, neanche gl’importava poi tanto. S’è sposato presto il Cresseri, ed è per quello che col ciclismo ha smesso (o perlomeno così dice lui). Non con la bici, però: ancora oggi settanta-ottanta chilometri sul lungolago, il sabato o la domenica, con gli amici. Dopo otto mesi d’inseguimento telefonic...