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Visualizzazione dei post da dicembre 17, 2018

Claudio Cresseri, un Visenta che non ce l’ha fatta (e forse neanche gl’importava)

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di CHRISTIAN GIORDANO © in esclusiva per RAINBOW SPORTS BOOKS © «Never let the truth get in the way of a good story.» – Mark Twain Il «fisico della madonna», di cui tanti m’avevan parlato, ce l’ha tuttora. Eccome. La stretta – pardon: la stritolata – di mano, me lo conferma. Pure la trascinante, istrionica simpatia gli è rimasta, e ti pervade. Ti contagia.  Narra la leggenda che Claudio (Caio) Cresseri sia stato, da dilettante, nella Mariani Calì, l’alter ego di Roberto Visentini. Mattocchio e forte quanto lui, e a differenza del compare tutt’altro che fermo in volata. Un Visenta che non ce l’ha fatta, forse anche perché, magari, in fondo in fondo, neanche gl’importava poi tanto. S’è sposato presto il Cresseri, ed è per quello che col ciclismo ha smesso (o perlomeno così dice lui). Non con la bici, però: ancora oggi settanta-ottanta chilometri sul lungolago, il sabato o la domenica, con gli amici.  Dopo otto mesi d’inseguimento telefonico e di su

Gianfranco Belleri: «Visentini, il Brad Pitt del Giro»

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di CHRISTIAN GIORDANO © in esclusiva per RAINBOW SPORTS BOOKS © Gianfranco Belleri è un alpino, e quindi un tipino bello tosto. Del centinaio e passa di addetti ai lavori che ho inseguito per questo libro, con il suo antico sodale Davide Boifava (che alpino non è) forse il più tosto. Di sicuro, il più smaliziato. Il nostro non voleva parlare se non alla presenza del suo storico diesse alla Carrera; al massimo, avrebbe acconsentito a rispondere per e-mail a domande purché «non su Sappada o su Pantani».  Sarà un caso – e, fidatevi, non lo è – ma dopo che Boifava sono riuscito a intervistarlo, come per incanto anche Belleri accetta d’incontrarmi; e addirittura m’invita a casa, è cordialissimo e in salotto, sorseggiando un caffè, parliamo per ore. Di tutto. Sì, anche di Sappada e di Pantani. E del secondo quasi en passant, del tutto involontariamente: l’ultimo giorno in cui Belleri è andato sul posto per una corsa di ciclismo è stato il 5 giugno 1999, a Madonna di Campiglio. Coi