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Visualizzazione dei post da marzo 13, 2018

"Pacho" Lualdi, il Sovversivo

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di CHRISTIAN GIORDANO © in esclusiva per RAINBOW SPORTS BOOKS © Vado a trovarlo nel suo bar, un pomeriggio sul tardi, dopo l’allenamento. Il suo. Perché Valerio Lualdi – “Pacho” per ex compagni e avversari – è vivo. Eccome se è vivo. E pure in forma.  Bustocco di nascita e gallaratese d’adozione, classe 1951, la stessa di Moser di cui è stato gregario leale e tutt’altro che incline al signorsì, Lualdi non ha perso la verve né quell’istrionica, carismatica personalità che in gruppo l’hanno spesso fatto passare, a seconda dei casi o delle antipatie, come «comunista», «sovversivo», o semplicemente «rompicoglioni». A farla breve altro che pacifico: un sindacalista a pedali; che quel famoso sciopero di Pisticci al Giro '84 l’ha poi pagato caro, forse più di tutti: con la carriera da diesse mai nata. Dopo un lungo inseguimento telefonico, finalmente fissiamo una data per – propongo – parlare «di ciclismo». «Insomma di cazzate», ribatte lui con quella sua voce calda e p

Gianfranco Josti, il Decano: «Più amico (dei corridori) che giornalista»

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di CHRISTIAN GIORDANO © in esclusiva per RAINBOW SPORTS BOOKS © Decano fra i suiveur, in quasi mezzo secolo di mestiere (1962-2005) Gianfranco Josti ritiene d’essere stato, per corridori e addetti ai lavori, «un ottimo amico e un pessimo giornalista».  I beg to differ , mi permetto di dissentire, mi vien spontaneo dire e pensare. A Josti però l’inglese garba il giusto, e non lo parla. Parla invece, e bene, il francese; con l’italiano la lingua ufficiale in gruppo nel ciclismo della sua epoca. E che gli consentiva entrature che alla concorrenza erano precluse. Nel veloce caffè che prendiamo assieme in un bar milanese di piazza Sant’Agostino, vicino a casa sua, ne ripercorriamo l’epopea. La vicenda di Sappada, per quanto paradigmatica, per una volta scivola sullo sfondo nel quadro generale dell’epoca. L’ultima età dell’oro del nostro movimento. A raccontarcela, in quegli anni c’erano i cosiddetti Quattro dell’Ave Maria . Così li chiamavano, o si facevano chiam

Phil Anderson

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=352801455126878&id=313059979101026 Compie oggi gli anni Phil Anderson, corridore australiano nato il 12 marzo 1958 a Londra, primo atleta del suo paese ad indossare la maglia gialla al Tour de France. Si trasferì a Melbourne, Australia, ancora giovane. Crebbe nei sobborghi di Kew ed iniziò a correre nello Hawthorn Citizens' Youth Club, insieme ad Allan Peiper, altro futuro professionista. Anderson, ancora dilettante, vinse il Tour of New Zealand nel 1977 e il campionato nazionale di cronometro a squadre a Brisbane nel 1978 correndo insieme a R. Sansonetti, S. Sansonetti e A. Goodrope. Nello stesso anno vinse la corsa in line ai Giochi del Commonwealth del 1978 ad Edmonton, Canada. Nel 1979 si trasferì in Francia, passando nell'ACBB, club di Boulogne-Billancourt nei sobborghi di Parigi, fonte di giovani ciclisti per squadre professionistiche, in particolare la Peugeot. Con la squadra francese vinse il Tour de