Post

Visualizzazione dei post da febbraio 7, 2021

Argentin troppo solo nel momento decisivo

Immagine
di RINO NEGRI La Gazzetta dello Sport, lunedì 7 settembre 1987, pag. 21 VILLACH - Dopo Merckx lui, "Stefano" Roche: Giro, Tour, mondiale nella medesima stagione, dopo aver corso la prima fila da febbraio: è la conferma che i chilometri non fanno male, se l'atleta rispetta le regole del gioco severissimo che uno sport duro come il ciclismo impone. Quando Merckx siglò nel '74 le due più importanti corse a tappe del mondo e a Montreal la sfida dell'iride, si disse che probabilmente non sarebbe nato in questo secolo un campione in grado di fare altrettanto.  Sono trascorsi 13 anni e il nuovo "super" che ha sbalordito è questo "Stefano" Roche che il Giro ha rivelato fuoriclasse, dopo anni di attività altalenante, non sempre all'altezza attuale. Se Roche non fosse stato in una di quelle giornate esaltanti che gli hanno consentito di imporsi sia al Giro, sia al Tour, Moreno Argentin avrebbe fatto il bis di Colorado Springs.  È stato infatti l'

Villach 1987: la triplice di Roche e la tripletta della Longo

Immagine
https://quellidellafuga.wordpress.com/2018/09/25/villach-1987-la-triplice-di-roche-e-la-tripletta-della-longo/ 5 – 6 Settembre 1987: i Mondiali di ciclismo arrivano per la prima volta in Austria. Arrivano in una città sì sul suolo nazionale, ma piena di tantissime culture. Villaco risente ancora della sua posizione prima centrale nel vecchio impero asburgico e ora di confine: forti sono le influenze friulane, slovene e italiane. Un centro importantissimo, quello nella Carinzia, dove gli uomini si erano già insediati nel tardo Neolitico. I romani misero una stazione di cambio stradale, chiamata Santicum. Città di confine e crocevia: ha rischiato di cambiare padrone dopo la Prima Guerra Mondiale, con gli austriaci superstiti dell’impero Asburgo che la difesero dagli interessi italiani e, più forte, da quegli jugoslavi. Incendi e bombardamenti hanno caratterizzato la sua storia.Il classico francobollo commemorativo del Mondiale: edizione Villach 1987. (Fonte: Wikipedia) Gli austriaci stan

Con quel guizzo ai 400 metri ha evitato il ritorno di Argentin

Immagine
Gazzetta dello Sport , lunedì 7 settembre 1987 Prima fuga al km 6 di corsa: autore il portoghese Orlando Manuel Pino Neves: 25 anni, da otto nel ciclismo, alla terza stagione da professionista, secondo al giro del Portogallo. Primo giro (km 11,700) in 17'34", media 40,986 Neves con 42" di vantaggio sull'australiano Hilred. Il portoghese porta a 1'58" il proprio vantaggio sul gruppo (che procede in una nube di pioggia) alla fine del 5. giro. Dopo 87 km di fuga (inizio 8. giro) Neves viene ripreso. La media è di poco superiore ai 38 orari. Pioviggina. Al 10. giro, fuga di Patrick Serra, venticinquenne svedese che difende i colori dell'Ariostea. Conclude la tornata con 17" di vantaggio, ma il gruppo lo inghiotte in salita all'inizio della tornata successiva.  Attacco di Swart (Nuova Zelanda) al 14. giro, il più veloce (media 41,820) che guadagna fino a 1'53". Inseguono il danese Weltz (argento dei dilettanti al Montello) e il norvegese Kuum

IL VISENTA, BELLISSIMO E IMPOSSIBILE

Immagine
http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/ di CLAUDIO GREGORI, Enciclopedia Treccani Roberto Visentini è ricco, l'esatto contrario dello stereotipo del corridore, è insofferente, rissoso, egocentrico . Non è amato dai compagni . Però pedala bene. Campione del mondo junior, ha vinto il titolo italiano dell'inseguimento. È passista dotato, eccellente nelle tappe a cronometro e va bene in salita . È nato a Gardone il 2 giugno 1957. Elegge a teatro per le sue imprese il Giro d'Italia. Visentini, che ha già portato la maglia rosa nel 1980 e nel 1981, minaccia la vittoria di Saronni nel 1983 . Lo stacca sul San Fermo, lo attacca nel 'tappone' dolomitico, lo insidia a cronometro. Alla fine Visentini arriva secondo in quel Giro; senza gli abbuoni lo avrebbe vinto con 38 secondi di vantaggio. L'anno dopo Visentini fugge nella discesa di Montemarcello, si presenta solo a Lerici, con 19″ su Fignon, e si regala la prima vittoria da professi