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Visualizzazione dei post da giugno 10, 2018

Il gran Delfinato di Mister "G" Thomas

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Ci ha preso gusto, Mister "G". La Parigi Nizza nel 2016. Il Tour of the Alps (ex Giro del Trentino) nel 2017. E ora il Delfinato. Terza corsa a tappe breve in tre anni (oltre al back-to-back alla Volta ao Algarve) per Geraint Thomas.  Non male per un pistard biolimpionico e pluri-iridato specializzatosi in gregario di extra-lusso per i grandi giri, quelli di tre settimane. E questo nonostante la sfortuna (due forature nell'ultima frazione) e una certa propensione alle cadute (vedi il drittone nel cronoprologo) che sembra non volerlo mai abbandonare. Ma "Mister G è così: o tutto o niente. Nella settima e e ultima trappa, 186 km da Moutiers a St Gervais Mont Blanc, il 32enne gallese ha limitato il distacco dal vincitore Adam Yates - che nel numero sullo spagnolo Navarro ha ricordato gli attacchi del gemello Simon pre-cotta al Giro - e ha chiuso da trionfatore nella generale con 1'00 sullo stesso Yates e 1'47" sul francese Bardet, terzo anche a

Manifesto della telecronistica

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https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10206514560735565&set=gm.10153014961552031&type=3&theater https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10206514560735565&set=gm.10153014961552031&type=3&theater Un'interessante esternazione di Sergio Tavčar dal suo blog su come dev'essere una telecronaca sportiva. Ho scoperto l'uovo di Colombo, l'acqua calda. Guardando le partite tolgo l'audio del commento italiano e passo al commento originale americano. Evito così le cose che mi fanno morire e che alimentano come il vento caldo alimenta l'incendio i miei pregiudizi, e che sono fondamentalmente due: una è la glorificazione a prescindere di tutto quello che è americano dando a coach americani meriti che non hanno e pertanto emettendo gridolini di ammirazione per movimenti banali o, peggio, spettacolari, ma inutili quando un movimento molto più semplice avrebbe portato allo stesso esito in modo molto più facile e sicuro, la seconda è in