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Visualizzazione dei post da giugno 4, 2024

Il cristo rosa di Montecampione (Giro 1998)

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4 giugno, 19ª tappa: Cavalese – Plan di Montecampione, 243 km Alla partenza: Pantani in rosa; Tonkov 2° a 27”; 3° Guerini a 1’47”, 4° Zülle a 2’08” All’arrivo: Pantani in rosa; Tonkov 2° a 1’28”; 3° Guerini a 5’11” di CHRISTIAN GIORDANO© Sky Sport © Un cristo alato di sei metri. Un sesto del Corcovado, e più redento che Redentor. Campeggia dal 26 giugno 2021 a Plan di Montecampione, col Col du Galibier forse l’altro apogeo nell’epica – magica e tragica – di Marco Pantani. Il suo arrivo in rosa a occhi semichiusi, la testa reclinata all’indietro, tra il tormento e l’estasi michelangioleschi, braccia larghe come a voler accogliere e perdonarsi il mondo di sofferenze patite: è l’immagine più iconica del fragile, effimero eppure eterno volo terreno del Pirata. Qualcosa di vagamente simile – nello sport recente, e pur senza quell’afflato di pietās – s’è rivisto forse solo nella trasfigurazione di Wayne Rooney subito dopo la sua immortale rovesciata del 2-1 nel derby mancuniano del 12 febb

Mbappé al Real, l'ultimo galáctico blanco

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Tutto già visto, prima in bianconero, poi a colori e ora in altissima definizione. Galácticos sempre sono stati e sempre saranno. Sei Champions in undici anni, come le Coppe Campioni del grande Real Madrid con Di Stéfano, Puskás, Gento; squadroni cui anno dopo anno il presidentissimo di turno, da Santiago Bernabéu fino al Florentino Pérez-bis, aggiunge superstar sottratte alla concorrenza così da perpetuare il dominio in Europa. Il giardino di casa merengue. Ora tocca a Mbappé, con l'annuncio arrivato alle 19 di un lunedì che più blanco non si può, e permettendosi persino di correggere il presidente francese Emmanuel Macron. L'ennesima nuova sfida, per re Carlo V, gran sarto della Real casa sarà adesso cucirgli addosso l'attacco. Tutti a parlare di un Kylian centravanti contro-natura . Ma il Madrid ha prenotato da un anno Endrick, 2006 del Palmeiras, un nove vero come la fame da lui patita da piccolo in Brasile.  Ancelotti saprà fare come i maestri di fútbol transitati su

IL CARISSIMO NEMICO

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di Indro Montanelli Il Giornale - 23 settembre 1992 Ripubblicato da Il Fatto Quotidiano - 4 giugno 2024 Non sapremo mai se Togliatti designò alla propria successione Berlinguer perché aveva capito chi era, o perché non lo aveva capito. Quel ragazzo cresciuto nella sua segreteria doveva piacergli per molti versi. Prima di tutto perché, appunto, era cresciuto nella sua segreteria, poi perché era un esecutore scrupoloso, silenzioso e zelante delle sue direttive, perché ormai conosceva a menadito la cosa più importante, l’“apparato”, perché non aveva mai fatto parte di camarille, e forse soprattutto perché non era “reduce” di nulla. Berlinguer non veniva dalla cospirazione antifascista – non ne aveva avuto il tempo – né dal fuoruscitismo, e anche con la Resistenza credo che avesse avuto ben poco a che fare. Il luciferino Pajetta, che non lo ha mai amato, diceva di lui: “Fin da giovanissimo s’iscrisse alla direzione del partito”. Ma forse fu proprio per questo che Togliatti lo prescelse. Il

C’ERA UNA VOLTA CRAXI

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di Indro Montanelli Il Giornale - 23 settembre 1992 Ripubblicato da Il Fatto Quotidiano - 4 giugno 2024 Ho parlato due volte, in tutto, con Craxi. E in nessuna di queste occasioni posso dire che sia scoccata tra noi una scintilla di simpatia. Anche se le sue parole erano corrette, il tono era quello che si usa col valvassore, anzi col valvassino. E soprattutto m’infastidiva quel suo modo di guardare, parlando, a destra e a manca, mai negli occhi dell’interlocutore che aveva di fronte. Era però, in quel momento, un Craxi d’annata, che alcune cose al suo attivo le aveva, e non di poco conto. Aveva dato un timone a quella specie di zattera della Medusa che era sempre stato il Psi; lo aveva definitivamente sottratto al mortale abbraccio del Pci; e, diventato uomo di governo, governava. Ancor oggi si possono discutere certe sue scelte. Però le faceva. Fece anche quella d’indire un referendum sulla scala mobile per frenare la galoppante inflazione, e quasi tutti la considerarono un’avventate

‘Serpico’ Film Draws Fire From ‘Cast’

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By Michael T. Kaufman The New York Times - Dec. 19, 1973 Credit...The New York Times Archives See the article in its original context from December 19, 1973, Page 58 -  Buy Reprints The popular new movie “Serpico” has been generally praised for its authenticity, for its feel of truth, Yet many of the real‐life characters who took part in the events upon which the movie is based are openly angry about what they consider to be distortions, misplaced emphasis and outright inventions. The film deals with the events that followed the decision of Frank Serpico, a former detective in the New York City Police Department , to resist what he saw as the systematic pattern of corruption. There is general agreement that—in bare outline—the following events took place between 1966 and 1971: ¶Mr. Serpico sought transfer from the command, where, he said, he observed payoffs taking place. He brought his information to the attention of superior officers who did not act upon it. He confided his informati