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Visualizzazione dei post da luglio 29, 2018

L'ultima soddisfazione di Kristoff

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Mancava solo lui, Alexander Kristoff. L'unico tra i pochi velocisti superstiti amncora senza vittoria in questo Tour che, fra cadute e tempo massimo, aveva già fatto fuori i doppiettisti Gaviria e Groenewegen, primo sui Campi Elisi un anno fa; i tedeschi Kittel e Greipel, gli ultimi a centrare il back-to-back; e infine messo a repentaglio - per la caduta giù dal Val Louron - il record di punti e di sei maglie verdi (eguagliato Zabel) di Sagan, il solo a vincere tre tappe. Degenkolb ci era riuscito alla decima, fra le lacrime nella "sua" Roubaix. Démare a Pau alla diciottesima. Tutti e due non a caso messi in fila dal campione europeo, maglia conquistata un anno fa sul nostro Viviani. Kristoff alla Grande Boucle aveva già vinto due volte, nel 2014 di Nibali: a Saint-Étienne e a Nîmes; ma mai sugli Champs Elyseés. Un successo che da solo vale una carriera, e ancora più dolce se arrivato a 31 anni quando in tanti già ti davano in declino (nonostante l'arge

Giacomo Pellizzari - Lo storytelling del ciclismo

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di CHRISTIAN GIORDANO © in esclusiva per RAINBOW SPORTS BOOKS © Ahia. Quando sento le parole storytellinge ciclismo, specie se nella stessa frase, rabbrividisco. Però c’è un però. Giacomo Pellizzari è bravo, magari sa anche di esserlo e a un certo punto ci caschi: ti convinci. Ti convince. Figlio del Giuseppe psicoanalista di fama, coi geni ne ha forse ereditato l’arte di saper leggere nelle persone. Persino quelle, tutte un po’ speciali, come i corridori. Nel modo suadente in cui ti parla di ciclismo, per esempio, cominci anche tu a credere che, per calarsi in questi tempi, occorra davvero cercare fuori dell’ambiente per raccontarne meglio il dentro. Classe ’72, laurea in Filosofia e a cvun variegato carnet di mestieri – blogger, copy, giornalista, scrittore, content manager – nell’editoria, in pubblicità, nella comunicazione, nel digital e nel below (di cui ignoravo persino l’esistenza), Pellizzari Jr sul ciclismo ha scritto quattro libri: Ma chi te lo fa fare? Sogn

'Festina Affair': A timeline

http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/other_sports/988530.stm Tuesday, 24 October, 2000, 14:44 GMT 15:44 UK BBC Sport Online takes a closer look at the Festina Affair and the events leading up to one of the controversies threatening to put a cloud over the sport of cycling. 8 July 1998:  Customs officials in Neuville-en-Ferrain, northern France, stop Festina team masseur Willy Voet. They are found to be carrying 400 bottles and capsules of doping products three days before the Tour de France cycle race is set to begin in Dublin. 10 July 1998:  A judicial inquiry into the importation and illegal circulation of contraband items begins. Authorities question Voet, who is jailed in Loos, northern France, for two weeks. 17 July 1998:  Police question Festina team sports director Bruno Roussel and doctor Eric Rijckaert. Roussel admits that the Festina team used doping under medical supervision. Tour de France director Jean-Maire Leblanc bans the cyclists from the Tour de

Rodolfo Massi, campione di determinazione

http://www.museociclismo.it/content/articoli/5678-Rodolfo-Massi-Campione-di-determinazione/index.html Tuttobici Numero: 12 Anno: 2003 di Gino Sala L'immagine è quella di un corridore e della sua famiglia che radunano amici e conoscenti per una bella festicciola . L'incontro è avvenuto verso la fine dello scorso mese di ottobre, incontro che a causa di un impegno precedente non mi ha visto tra i presenti e qui voglio trasmettere al corridore un caloroso abbraccio e un affettuoso augurio per l'avvenire. Già, nella vita non c'è soltanto il ciclismo e Rodolfo Massi, trentotto anni, professionista dal 1987, merita quella fortuna che gli è stata negata da disastrose vicende. Il marchigiano di Corinaldo pone fine alla lunga attività nel gruppo dei marpioni col sorriso che lo ha sempre distinto. «Non bisogna mai arrendersi, mai. Bisogna sempre pensare al domani ». Con queste parole Rodolfo ha reagito alle innumerevoli disavventure. Sicuro che se fosse stato

Storia di Rodolfo Massi

http://www.museociclismo.it/content/articoli/1518-Storia-di-Rodolfo-Massi/index.html Nato il 17 settembre 1965 a Corinaldo (AN), Rodolfo Massi è cresciuto, con i genitori e un fratello, nella frazione di campagna di S. Isidoro, nella valle del Cesano.  Dopo aver vestito da dilettante la maglia azzurra al Giro delle Regioni (una vittoria di tappa) e ai Mondiali di Colorado Springs (14°) del 1986, passa professionista nel 1987.  Nonostante la grave caduta al Giro d'Italia 1988, che lo porta sull'orlo del ritiro dall'attività, rientra con coraggio e ottiene buoni risultati.  Nel Tour de France del 1998 vince la mitica frazione pirenaica Pau-Luchon e indossa la maglia a pois di leader dei GPM, ma poi viene coinvolto nello scandalo-doping della Festina e costretto al ritiro.  Professionista fino al 2003, ha ottenuto 14 vittorie fra le quali la Settimana Siciliana nel 1994, l'Alto Var nel 1997, il Giro del Mediterraneo nel 1998, il Giro di Calabria nel 1998