L'ultima soddisfazione di Kristoff
Mancava solo lui, Alexander Kristoff. L'unico tra i pochi velocisti superstiti amncora senza vittoria in questo Tour che, fra cadute e tempo massimo, aveva già fatto fuori i doppiettisti Gaviria e Groenewegen, primo sui Campi Elisi un anno fa; i tedeschi Kittel e Greipel, gli ultimi a centrare il back-to-back; e infine messo a repentaglio - per la caduta giù dal Val Louron - il record di punti e di sei maglie verdi (eguagliato Zabel) di Sagan, il solo a vincere tre tappe. Degenkolb ci era riuscito alla decima, fra le lacrime nella "sua" Roubaix. Démare a Pau alla diciottesima. Tutti e due non a caso messi in fila dal campione europeo, maglia conquistata un anno fa sul nostro Viviani. Kristoff alla Grande Boucle aveva già vinto due volte, nel 2014 di Nibali: a Saint-Étienne e a Nîmes; ma mai sugli Champs Elyseés. Un successo che da solo vale una carriera, e ancora più dolce se arrivato a 31 anni quando in tanti già ti davano in declino (nonostante l'arge...