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Visualizzazione dei post da febbraio 3, 2018

La corsa di Fred

https://www.facebook.com/giorgio.viberti.96/posts/929913907183708 Dalle fisarmoniche ai grattacieli, con la bici nel cuore di GIORGIO VIBERTI La Stampa, 22 agosto 2005 Quasi mezzo secolo fa, era il 1957, un giovanotto marchigiano di 34 anni si imbarcò dall’Italia su un piroscafo verso gli Stati Uniti, destinazione New York, dove qualche anno più tardi sarebbe diventato un facoltoso uomo d’affari grazie a una serie di oculati e anche fortunati investimenti nel mercato immobiliare e in Borsa. Il protagonista di questa romantica storia d’altri tempi si chiama Fred Mengoni, ha 82 anni ed è un omino tenero, con la faccia e gli occhiali da Woody Allen , appassionato di ciclismo e da sempre mecenate delle due ruote in Italia come negli Stati Uniti.  Originario di Osimo, cittadina marchigiana nella provincia di Ancona famosa per la produzione di strumenti musicali, Mengoni è conosciuto e apprezzato nel mondo del pedale per le sue estemporanee sponsorizzazioni ma anche per a

Fossati, la grande firma dello sport che non c'è più

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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/12/03/fossati-la-grande-firma-dello-sport-che.html di GIANNI MURA la Repubblica - 3 dicembre 2013 MAESTRO a chi? A me? Ma vai a scopare il mare. Mi sembra di sentirlo, Mario. Il ruvido, il generoso, il grandissimo Mario Fossati . Gli sia lieve la terra.  M'impegno a usare meno aggettivi che posso perché un omaggio, e un coccodrillo è un omaggio, non può e non deve contrariare l'omaggiato né da vivo né da morto. Il bravo giornalista è quello che scrive la verità , diceva, e la verità non c'è bisogno di infiocchettarla.  Lui s'è regolato così per tutta la vita. È stato un testimone del tempo, e di come cambia, non solo nello sport. Ma, già nello sport, da quelli più raccontati, ciclismo e pugilato («sport di poveri e per poveri») a quello amato più a lungo (l'ippica, «che rende poveri») Fossati aveva un suo stile preciso, inconfondibile, molto diverso da quello di Brera, suo grande amico. La stessa

BORDONALI: «CI HANNO PORTATO VIA IL CICLISMO»

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http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=108718 «La Sky disturba? Ce ne vorrebbero altre dieci» di Alessandra Giardini Tuttobiciweb, 3 febbraio 2018 «Aspetta che mi tolgo la giacca e mi siedo, perché io qualcosa da dire sul ciclismo ce l’ho, però voglio che la scrivi». Due ore dopo, Fabio Bordonali prende fiato e si mette a ridere. «Scusa, ti ho travolto. Ma sono così arrabbiato che ogni tanto devo dirlo a qualcuno». Torniamo indietro soltanto un po’, quel che basta a ricordare che Bordonali ha corso fra i professionisti per dieci stagioni, dal 1985 al 1994, «mi ci sono trovato quasi inconsapevolmente, ero destinato a fare il geometra nell’impresa edile di famiglia e invece un bel giorno correvo con Moser e Saronni», e poi si è ritrovato quasi per caso a mettere su una squadra con due colleghi (Leali e Gipponi, ndr), «ma ero antipatico e così mi ritrovato da solo, per ventidue anni ho fatto l’artigiano, nel senso che la squadra era mia e facevo tu

Stan Ockers

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https://www.facebook.com/Storie-di-ciclismo-313059979101026/?hc_ref=ARRfa9nBCJzfzaC_G7uhnw6aq63AAT6BO3S1EFLf0MlTKVilWXpjj7mztmNTUX_8s5I&fref=nf Il 3 febbraio 1920 nasceva ad Anversa Stan Ockers, campione del mondo nel 1955 a Frascati. Di taglia fisica normale, ma sostenuto da un temperamento aggressivo notevole e da una tenacia ammirevole, è arrivato a risultati significativi nella seconda parte della carriera, tragicamente spezzata per una banale caduta mentre correva sulla pista di Anversa che gli provocò la frattura del cranio e, due giorni dopo, la morte.  E' stato soprattutto in virtù del suo coraggio che ha potuto godere di una grande popolarità in Patria e fuori. Sensazionale fu la sua vittoria nel Campionato mondiale a Frascati nel '55 (era stato terzo a Lugano nel 1953, l'anno del trionfo di Coppi), dove anche sfruttando l'involontaria ma preziosa collaborazione di Bruno Monti, riuscì non solo a recuperare 8'30" a una formazione di

Gilbert Desmet

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https://www.facebook.com/Storie-di-ciclismo-313059979101026/?hc_ref=ARRfa9nBCJzfzaC_G7uhnw6aq63AAT6BO3S1EFLf0MlTKVilWXpjj7mztmNTUX_8s5I&fref=nf Compie gli anni oggi Gilbert Desmet, ciclista belga nato il 3 febbraio 1931 a Roulers, professionista dal 1952 al 1967. Anche per Gilbert, uno che fu "guardia rossa" di Rik Van Looy in seno alla Faema, si può parlare di un valore notevole, che oggi lo porterebbe sicuramente ad essere visto come un campione. Basti citare che nel suo palmares ci sono una settantina di successi e se anche molti di questi furono colti in patria, non va dimenticato il valore dei partecipanti a quelle prove, ed il fatto che nel Belgio, soprattutto ai suoi tempi, il ciclismo è sempre stato sport nazionale. Scorrendo il ruolino di questo corridore tenace, discretamente veloce e bravo anche nelle salita non lunghe, emergono: il Circuit du Port de Dunkerque '52, il G.P. Zottegem '54, il G.P. Desselgem '55 - '59 - '60 e '