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Visualizzazione dei post da febbraio 26, 2016

SCANDALO '51 - L'innocenza perduta del basket NCAA

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http://www.amazon.com/Scandalo-51-Linnocenza-perduta-Memories-ebook/dp/B01AU5RV88/ref=asap_bc?ie=UTF8 Christian Giordano SCANDALO '51 L'innocenza perduta del basket NCAA Rainbow Sports Books - KINDLE STORE - 2,99 euro  Quello del 1951, legato alle scommesse nel college basketball, fu uno scandalo che fece epoca e, paradossalmente, la fortuna della NBA. Da allora nell’immaginario collettivo degli americani nulla è più stato come prima: dopo il baseball, che pagò carissimo l’affaire “Black” Sox del 1919, anche il basket NCAA aveva perso – al gioco – la sua verginità.

I BOSTONIANI - Celtics '86: Greatest Team Ever?

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http://www.amazon.com/bostoniani-Celtics-Greatest-Memories-Italian-ebook/dp/B01C9ALGT2/ref=asap_bc?ie=UTF8 Christian Giordano I BOSTONIANI Celtics '86: Greatest Team Ever? Rainbow Sports Books - KINDLE STORE - 2,99 euro Sono passati trent’anni, ma il ricordo è più vivo che mai: i Boston Celtics 1985-86, una delle più grandi squadre di tutti tempi. Forse, e di là dei record, la più grande. Una front line da sogno e il fattore Garden regalano a Boston il terzo titolo NBA del decennio, ma non la rivincita che tutti volevano: quella con i Lakers di Magic Johnson. Sarà il canto del cigno del mitico “Big Three” (Larry Bird-Kevin McHale-Robert Parish) e di quel Bill Walton araba fenice, da uomo-franchigia di Portland a ideale sesto uomo nella Squadra più squadra di sempre.

Mario Mandžukić - La Bestia col cuore

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http://www.amazon.com/Mario-Mand-x17E-uki-x107-ebook/dp/B01C48GOIC/ref=asap_bc?ie=UTF8 Christian Giordano Mario Mandžukić La Bestia col cuore Rainbow Sports Books - KINDLE STORE - 2,99 euro Cresciuto in Germania per sfuggire alla guerra e poi rientrato in Croazia, Mario Mandžukić si è messo in mostra nella Dinamo Zagabria di Ćiro” Blažević, leggendario Ct che in Djilkos (il Killer) ha sempre creduto. Esploso al Wolfsburg e toccato l’apice con il Bayern Monaco, con Pep Guardiola non ha legato. Diego Pablo Simeone lo ha rilanciato nell’Atlético Madrid. Centravanti d’area coraggioso e altruista, ha scelto la Juventus dove è subito diventato l’ideale partner d’attacco del gioiello Paulo Dybala. Per fisico e fame di vincere lo chiamano la Bestia, ma dentro ha un cuore. Grande così.

Eusébio - Il mio nome è Nessuno

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http://www.amazon.com/Eusébio-Nessuno-Football-Portraits-Italian-ebook/dp/B01BEGXXMK/ref=asap_bc?ie=UTF8 Christian Giordano Eusébio  Il mio nome è Nessuno Rainbow Sports Books - KINDLE STORE - 2,99 euro «Nacque destinato a lustrare scarpe, vendere noccioline o borseggiare la gente distratta. Da bambino lo chiamavano Ninguém (niente, nessuno). […] Fece il suo ingresso sui campi correndo come può correre solo chi fugge dalla polizia o dalla miseria che gli morde i talloni. E così, tirando e zigzagando, divenne Campione d’Europa a vent’anni. Allora lo chiamarono la Pantera». Ecco come l’uruguayano Eduardo Galeano descrive il leggendario Eusébio in Splendori e miserie del gioco del calcio, autentico testo sacro di ogni devoto a calcio e letteratura. Tra grandi, si sa, ci s’intende.

Houseman, el Loco Impresentable

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Christian Giordano Houseman El Loco Impresentable Rainbow Sports Books - Kindle store - 2,99 euro Cognome inglese, pronuncia (“Usmán”) e indole sin troppo argentine. Nato poverissimo, il padre poliomielitico con lui 12enne, madre lavandaia: con René Orlando Houseman il destino ha giocato con carte truccate. Il calcio come riscatto. Inventiva, un sinistro letale e fiuto del gol. Ma anche tanta, troppa l'indisciplina. Lo storico titolo con l'Huracan e il mondiale della dittatura. A quasi sessant'anni, finirà a dormire sotto un ponte. Alla lettera. Poi la redenzione. E l'abbraccio, lui, uno dei pochi campioni del mondo a Baires '78, con le Madri e le Nonne di Plaza de Mayo. El Loco non era più Impresentable.

Paradiso ritrovato

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http://www.rivistaundici.com/2016/02/26/paradiso-ritrovato-partizan-stella-rossa/ Sabato si gioca Partizan Belgrado-Stella Rossa: il momento più atteso di una cultura calcistica che, tra miti e leggende, ha sempre trovato un modo per rinascere. di Federico Buffa e Carlo Pizzigoni   Rivista Undici n. 7, 26 febbraio 2016 Dicono che Pelé scelse di giocare la sua partita d’addio il 18 luglio del 1971 contro la Jugoslavia perché, se fosse nato in Europa, sarebbe stato solo ed esclusivamente lì. Dicono che la Under 20 jugoslava campione d’Europa nell’87 sia stata la squadra con più giocatori in grado di vincere la partita da soli, della storia di quel torneo. Dicono che quando Dejan Savicevic giocava ancora in Montenegro, in alcune partite gli avversari gli chiedessero se poteva spiegargli cosa aveva fatto perché loro, ancorché in campo, non lo avevano capito. Dicono che a Belgrado il pubblico voglia i soldi indietro, se in campo non ci sono almeno due giocolieri in grad...