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Visualizzazione dei post da gennaio 9, 2024

‘Franz in luck’ – the fairytale career that inspired his nation

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Beckenbauer’s extraordinary journey gripped generations as a country looked to rebuild its reputation and standing What made Franz Beckenbauer so appealing to generations of Germans is that – at least until the last few years of his life – he came across as a character out of a fairytale in which everything always turns out well : Franz im Glück, “Franz in luck”, was a headline that tracked his career since he burst on to the national scene as an 18-year-old. “In a thoroughly un-German way, he was born under a lucky star , someone who had the kind of successes fall into his lap for which others had to work their socks off ,” the daily paper Taz wrote in its obituary of Beckenbauer, who died yesterday aged 78. As a player, he was crowned European champion in 1972 and world champion in 1974 , and repeated the latter feat as manager in Italy 16 years later . At club level, he won national and international trophies, mostly with Bayern Munich, the club whose rise to German dominance he la

Il figlio del popolo che realizzava i sogni di tutta la Germania

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di Paolo Valentino 9 Jan 2024 - Corriere della Sera Una volta, incontrandolo in una saletta dell’aeroporto di Salisburgo, chiesi a Franz Beckenbauer quale fosse la vera ragione per cui i tedeschi lo adorassero: «Forse perché abbiamo gli stessi sogni», mi rispose nel suo accento bavarese. Aveva ragione da vendere.  Per oltre mezzo secolo, nessuno più di Beckenbauer ha incarnato tutto quello che la Germania vorrebbe si dicesse e si pensasse di essa nel mondo. Sono passati i Cancellieri, le stagioni della politica, le mode e i generi musicali. La storia tedesca ha compiuto una di quelle «harte Wendungen», le svolte brusche dipinte da Paul Klee, per una volta pacificamente, e la placida Repubblica di Bonn si è trasfigurata nella Berliner Republik.  Ma lui, Kaiser Franz, è sempre rimasto l’autentico talismano della nazione, «der gefühlte President», il Presidente del cuore come lo definì il  Süddeutsche Zeitung .  Beckenbauer è stato la metafora più calzante del Dopoguerra tedesco: il figli