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Visualizzazione dei post da marzo 16, 2019

Milano-Sanremo 1927 - Pietro Chesi

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/a.158631924710698/234242523816304/?type=3&theater Milano-Sanremo 1927, 3 aprile.  Pietro Chesi (1902-1944). Pietro Chesi, toscano di Gambassi Terme, vinse a sorpresa nel 1927 la Milano-Sanremo, precedendo i favoriti Alfredo Binda (1902-1986) e Domenico Piemontesi (1903-1987), grazie ad una lunghissima fuga lanciata addirittura prima del Turchino, a più di 200 km dal traguardo. Tra il disinteresse del gruppo, il Carneade toscano si conquistò un vantaggio enorme che riuscì a mantenere fino all'arrivo, dove si aggiudicò la corsa tra lo stupore generale, realizzando di fatto una delle più grandi e difficilmente replicabili sorprese di tutta la storia ciclistica italiana. Personaggio estroso, provetto boscaiolo, soprannominato "Pelo" ("Pelone" era il padre) dagli amici del paese cui aveva promesso per scommessa «una vittoria importante dove mi lascerò alle spalle anche Binda», tornò

Milano-Sanremo 1929 - Alfredo Binda

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/a.158631924710698/208146746425882/?type=3&theater Milano-Sanremo 1929, 19 marzo. Alfredo Binda (1902-1986) in fuga sui Piani d’Invrea. Nato a Cittiglio, nei pressi del Lago Maggiore, sotto all'amata salita del Cuvignone che, con il Sasso di Gavirate e il Brinzio, avrebbe fatto di lui un signor scalatore, Alfredo Binda è ancora oggi un mito delle due ruote, capace come fu in carriera di collezionare un’infinità di vittorie e di record, alcuni ancora insuperati. Basti pensare che Binda è, ad oggi, ancora l’unico ciclista che sia mai stato pagato dagli organizzatori per non prender parte ad una corsa, il Giro d’Italia del 1930, stante la sua “manifesta superiorità”…  Fu poi anche sagace e vincente condottiero di uomini e squadre nella sua successiva attività di Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, che diresse per ventidue anni, inanellando trionfi in serie al Tour de France e ai Mondiali, gr

Milano-Sanremo 1928

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/a.158631924710698/208530343054189/?type=3&theater Milano-Sanremo 1928, 25 marzo. Alfredo Binda (1902-1986), Antonio Negrini (1903-1994) e Costante Girardengo (1893-1978) sono solo ombre irriconoscibili nella tempesta del Capo Berta. Binda aveva già dimostrato di essere un campione; nel 1927 aveva vinto tutto quello che c'era da vincere, compreso il titolo di Campione del Mondo. Voleva a tutti i costi anche la Sanremo, che, pure, si disputava all’inizio della stagione, prima di quando Binda era solito andare in forma. Per prepararsi al meglio e soppiantare il Costante Girardengo (1893-1978), quell'anno Binda era perciò venuto ad allenarsi in Liguria, proprio nella tana del vecchio campione, nativo di quelle zone.  Un gustoso aneddoto ci riporta a qualche giorno prima della Sanremo, quando Binda e compagni, sulla via del ritorno verso Alassio, nei pressi di Varazze (sede del ritiro di Girardeng

Milano-Sanremo 1927

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/a.158631924710698/234252773815279/?type=3&theater Milano-Sanremo 1927, 3 aprile. Pietro Chesi (1902-1944) coglie il suo unico successo da professionista, vincendo, tra lo stupore generale, la Milano-Sanremo 1927. Partito in fuga a più di duecento chilometri dal traguardo, nessuno nel gruppo gli avrebbe dato una chance. E invece, il Pietro Chesi da Gambassi Terme seppe tenere e vincere, lasciando nientemeno che Alfredo Binda (1902-1986) e Domenico Piemontesi (1903-1987) a nove minuti di distanza...  Non sarebbe mai più riuscito a ripetere l'impresa. Negli anni a seguire altre volte tentò la fuga, ma il gruppo, memore della forza e della tenacia del "Pelo", non gli avrebbe mai più lasciato spazio. Certi "errori", nel ciclismo, si commettono una sola volta... Bravo il "Pelo" a cogliere quel giorno l'attimo per la gloria e per la storia. ______ Milano-Sanremo

Milano-Sanremo 1924

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/a.158631924710698/233266270580596/?type=3&theater Milano-Sanremo 1924, 16 marzo. Pietro LInari (1896-1972), al centro, precede in volata Tano Belloni (1892-1980), a sinistra, e Costante Giradengo (1893-1978). Quarto è Pietro Bestetti (1898-1936).  Da quest'anno, la "classicissima" è stata anticipata nel calendario per permettere una maggiore partecipazione straniera, vista la programmazione delle concomitanti prove del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix.  Ma ancora una volta sono gli italiani a farla da padrone, in una corsa che si sviluppa senza particolari sussulti né attacchi da lontano. Sul Turchino transita per primo al Gran Premio della Montagna uno scatenato Camillo Arduino (1886-1988), di nuovo all'attacco sui Piani d'Invrea.  Succede poco, però. Girardengo, già tre volte vincitore, nel 1918, 1921 e 1923 controlla la corsa da gran favorito, fasciato per l'

Milano-Sanremo 1909

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/a.158631924710698/233930307180859/?type=3&theater Milano-Sanremo 1909, 4 aprile. Luigi Ganna (1883-1957) in fuga solitaria. Primo successo italiano nella classica di primavera, che sfonda, alla sua terza edizione, il muro dei cento partenti. Una ventina gli stranieri al via, tra belgi e francesi. I successi stranieri delle due precedenti edizioni hanno giovato in popolarità a questa corsa e caricato le aspettative di rivincita dei tifosi nost rani. Partenza prima delle sei del mattino; fa molto freddo e le strade sono fangose perché nei giorni precedenti è piovuto moltissimo. Verso il Turchino, si è scremato in testa alla corsa il meglio del ciclismo mondiale di allora, con Cyrille Van Hauwaert (1883-1974), vincitore nel 1908, Luigi Ganna, Emile Georget (1881-1960), Carlo Galetti (1882-1949), Giovanni Rossignoli (1882-1954), Giovanni Gerbi (1885-1955), Vincenzo Borgarello (1884-1960), Paul Duboc (1884-1941), Ez

Gand-Wevelgem 1979

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/pb.157764198130804.-2207520000.1552699169./409626432944578/?type=3&theater Gand-Wevelgem 1979, 4 aprile. Tutta la grinta di Francesco Moser (1951), lo "Sceriffo", a condurre l'attacco decisivo nelle fasi finali della corsa. Lo seguono Jan Raas (1952), il campione d'Olanda Henk Lubberding (1953), nascosto dietro a Raas, e Roger De Vlaeminck (1947). A loro si unirà Marc Demeyer (1950-1982), a comporre il quintetto d'assi che si giocheranno la vittoria della prova.  La volata di Moser sarà un piccolo capolavoro. Stretto nella morsa dei due olandesi della TI-Raleigh, con Lubberding votato al servizio di Raas e quest'ultimo incollato alla ruota dell'italiano, e con due belgi del calibro di De Vlaeminck e Demeyer da controllare a vista, il nostro non si scompone e agisce di rimessa, uscendo prepotentemente sulla destra negli ultimi cinquanta metri per infilare De Vlaeminck, a sua vo

Paris-Nice; The Irish Race

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https://www.cyclinglegends.co.uk/index.php/races/paris-nice-the-irish-race?fbclid=IwAR3_-HbgbjvVNKOfQwHjKjWp-Cu-8DDScS2UucxQk5DoB26quCMtwDgEaWM Sean Kelly made Paris-Nice his own, in this interview he recalls the moments that helped him win ‘The Race to the Sun’ seven times in a row. Sean Kelly, his ripped body clad in a white-top black-bottom skinsuit, sweat shining on his pale skin, face grimacing against the gradient as he seals another Paris-Nice victory on the sunlit slopes of Col d’Eze, in the hills above the Cote d’Azur. It was the picture of every spring in the 1980s. Kelly’s first contact with Paris-Nice was in 1977 at the start of his first year as a pro rider. He was on the French side of the legendary Flandria squad, because it was felt that a French programme was less demanding for a new pro. It was good choice, especially with the campaign the Belgian side took on each year and the quality of riders in it.  The Belgian side of Flandria was a super-tea

Milano-Sanremo 1975 - Eddy Merckx

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/a.158631924710698/411273892779832/?type=3&theater Milano-Sanremo 1975, 19 marzo. Eddy Merckx (1945) precede in volata Francesco Moser (1951) Merckx eguaglia il record di vittorie di Costante Girardengo (1893-1978), cogliendo la sua sesta Sanremo. Costretto a dare forfait nelle due precedenti edizioni del 1973 e 1974, Eddy ritorna e... vince.  Ed è ancora un a volta il Poggio a fare da trampolino di lancio per scremare il gruppetto di quelli che se la giocano nel finale. Il primo ad attaccare è Giuseppe Perletto (1948), che qui è di casa e si porta alla ruota Gianbattista Baronchelli (1953), atteso nel 1975 alla conferma dopo le belle imprese del suo anno d'esordio fra i pro e quei dodici maledetti secondi che lo hanno separato da Merckx e dalla vittoria nel Giro d'Italia. Ma in cima passano per primi Costantino Conti (1945), Joseph Bruyère (1948) e il francese Guy Sibille (1948), a loro volta

Milano-Sanremo 1974 - Felice Gimondi

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/pb.157764198130804.-2207520000.1552699169./410828109491077/?type=3&theater Milano-Sanremo 1974, 18 marzo. Felice Gimondi (1942) L’attesa sfida tra l’iridato Gimondi ed Eddy Merckx (1945) non va in scena: come già l'anno prima, il 1973, Eddy è malato e dà forfait. Ritornerà a Sanremo altre due volte, nel 1975 e 1976, il cannibale. E vincerà ancora. Ma quest'anno l’armata belga è egualmente ben rappresentata: Roger De Vlaeminck (1947), Eric Leman (1946), Patrick Sercu ( 1944), Rik Van Linden (1949), Frans Verbeeck (1941), Walter Godefroot (1943) … per non dimenticare l’astro nascente Freddy Maertens (1952). E nel gruppo dei venti che fanno la corsa i belgi che contano ci sono praticamente tutti. Ma l’un contro l’altro armati. Dei nostri ci sono Franco Bitossi (1940), Italo Zilioli (1941), Marino Basso (1945), Enrico Paolini (1945), Roberto Poggiali (1941) e Francesco Moser (1951). Oltre al campione del mond

Milano-Sanremo 1973 - Roger De Vlaeminck

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/pb.157764198130804.-2207520000.1552699169./410457769528111/?type=3&theater Milano-Sanremo 1973, 19 marzo.  Roger De Vlaeminck (1947). Eddy Merckx (1945), indisposto, è assente ed ecco che la Sanremo diventa un'imprevista occasione per tutti i suoi grandi rivali, che si danno battaglia, ma, orfani del tiranno, senza farsi troppo male.  La cronaca della corsa è, infatti, povera di emozioni; si avverte la mancanza del "faro". C'è molto attendismo, paura di sbagliare mossa. Ci prova allora Luis Ocana (1945), grande di Spagna; poi, resta a lungo davanti a "galleggiare" con pochi secondi sul gruppo uno specialista delle cronometro come il danese Ole Ritter (1941), ma a dieci chilometri dall'arrivo è di nuovo gruppo compatto. Ed è, per una volta, pieno di velocisti - a secco di vittorie dagli anni cinquanta, da quando fu introdotto il Poggio - che fiutano la ghiotta occasione.

Milano-Sanremo 1972 - Eddy Merckx

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https://www.facebook.com/quelnasotristecomeunasalita/photos/pb.157764198130804.-2207520000.1552699169./410062172901004/?type=3&theater Milano-Sanremo 1972, 18 marzo. Eddy Merckx (1945). Il gesto è inequivocabile. Con questa, le vittorie di Eddy nella Classicissima sono ormai cinque. Un record mostruoso, segno di una superiorità schiacciante, da rullo compressore, che anno dopo anno sta relegando gli avversari a ruoli da comprimari, da pallide comparse. Dove corre, Eddy vince. E quando non vince, ne soffre terribilmente. E da questo suo modo di intendere la competizione, ecco il nomignolo di cannibale.  E noi sappiamo che dopo la quinta ci saranno anche la sesta e la settima vittoria a Sanremo... Alle sue spalle, lo sguardo severo di Vincenzo Torriani (1918-1996), uno che Merckx lo ha amato, sembra tradire la preoccupazione per uno spettacolo che alla lunga può farsi noioso, quasi depressivo. Come lo spirito dei suoi avversari. Che non sono nemici, attenzion