QUATTRO UOMINI E UN MURO
https://www.facebook.com/ciclismoliquido/posts/3052689238079950?hc_location=ufi di FILIPPO CAUZ - Bidon In questa fotografia ci sono quattro corridori e un muro. Di soliti i ciclisti si relazionano con i muri per tre ragioni principali. Una è tecnica: un muro è un ottimo supporto a cui appoggiare la bicicletta. Una è fisiologica: in mancanza di bagni i muri sono spesso validi orinatoi. La terza è dolorosa: il muro capita che sia il punto terminale di una scivolata. In questa fotografia il muro non serve a nulla di tutto ciò. Rappresenta invece un belvedere, un punto d'osservazione su un mondo nascosto, che suscita interesse e curiosità nei quattro ciclisti. E non è l'unica anomalia. L'altra, la più ovvia, è che tra i quattro corridori professionisti e il muro, il più famoso è quest'ultimo, per quanto non sia certo il più celebre tra i muri del ciclismo. Il 1° luglio del 1987 il Tour partì da Berlino. La Société du Tour de France non aveva mai portato il...