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Visualizzazione dei post da gennaio 19, 2015

Shaqiri: «Dissi no alla Juve. Mi ha convinto Mancini»

di MATTEO DALLA VITE - INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO), Gazzetta dello Sport Il suo nome si pronuncia «Cerdan». E lo ha convinto una telefonata di Roberto Mancini, allenatore-manager. «C’erano altre squadre interessate a me, in Premier League, nella Bundesliga e anche la Juve - dice Shaqiri - Io volevo l’Inter perché sono rimasto colpito dalle parole di Mancini che al telefono mi ha spiegato progetto e prospettive». Mentre la Juve fa sapere che non c’è stato un interessamento concreto sul giocatore, la retro-notizia, confermata, è il potere persuasivo del tecnico: il Mancio carismatico «chiama» i Grandi Colpi.  SORRISO E CHAMPIONS  Xherdan Shaqiri (pagato 15 milioni più 1,5 di bonus facili e 1,5 di bonus difficili) dice anche un’altra cosa. «Al Bayern avevo perso il sorriso. Alla fine, non ero felice. E all’Inter voglio ritrovare la gioia e il desiderio di giocare per poter dimostrare le mie qualità». Il calcio, in fondo, è un gioco. «L’obiettivo della squadra non è arrivare

Shaqiri, un «Braccio di Ferro» che fa scherzi a tutti, ma non alla mamma

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Xherdan è un jolly in ogni senso: fa il simpatico e gioca in tutti i ruoli d’attacco. Fisico da culturista, ha l’obbligo di chiamare casa a fine partita: «Per dire che sto bene» di Pierfrancesco Archetti , La Gazzetta dello Sport L’Inter ha deciso di ridere, forse per dimenticare definitivamente le tensioni mazzarriane. Se Lukas Podolski è un burlone, ora ne è arrivato un altro che mette il sale nell’acqua dei compagni, e se certi italoargentini potrebbero covar vendetta, nessun problema: Xherdan Shaqiri era abituato alle reazioni di Mario Mandzukic, sua vittima, croato di scorza dura e permalosa. Baby Popeye, per i lineamenti fisici da Braccio di Ferro, può seppellirti con una risata come con un dribbling, ha le qualità primitive da ala, un Thomas Haessler ma adeguato ai tempi, quindi velocissimo, coperto di muscoli e capace di uscire dal binario esterno. Rientra, tiene la palla bassa, vede la porta, ha un sinistro calibrato, riguardare le tre reti all’Honduras in Brasile