Post

Visualizzazione dei post da gennaio 1, 1997

Eppure nel '94 si parlava già di analisi del sangue...

FATTI DI CRONACA Bicisport n. 1, gennaio 1997 La recente indagine sul doping poteva essere anticipata, quindi ridotta nella risonanza, se solo ce ne fosse stata la volontà. È quello che emerge da un documento del Ministero della Sanità, datato 8 novembre 1994. L'allora ministro Raffaele Costa promosse, su segnalazione di persone vicine al ciclismo, un'indagine conoscitiva «sull'opportunità di disciplinare normativamente l’uso, ormai assai generalizzato, di sostanze medicamentose vietate. Le segnalazioni in questione rilevano come l'analisi delle urine sia facilmente manipolabile e propongono l'effettuazione di esami del sangue che permetterebbero di riscontrare con più esattezza la presenza di fenomeni di doping». Le risposte che pervennero al ministro erano firmate dal dottor Giovanni Zotta, della Direzione Generale dei servizi di Medicina Sociale, dal professor Dal Monte e dal professor Conconi. I motivi per cui tali illustri professori si oppos

Non vi sbagliate. È lui, Visentini

Immagine
Sette anni fa, dopo tredici stagioni di professionismo un giro vinto, un carriera brillante e tormentata, Roberto Visentini, uno dei grandi del ciclismo mondiale, si ritirava dalle corse. E scompariva nel nulla. Non una notizia, non una foto, non una dichiarazione. E sul suo conto fiorivano le più incredibili leggende. Ora, all’improvviso, Visentini apre uno spiraglio sulla sua vita e le porte di casa. È sposato, ha due figli. Torna sui successi, sulle grandi delusioni, sui tradimenti, su Roche… E sul suo lavoro di adesso. Più difficile, spiega, di quello di una volta  «A mio figlio, sempre che non manifesti una passione sconfinata, non farei fare mai il ciclista. È un mestiere troppo duro e ingrato. ,eglio il calcio, meglio altri sport» – Roberto Visentini Dal nostro inviato a Gardone - MARCO BONARRIGO Bicisport n. 1, gennaio 1997 - Dicono che è diventato grosso. Un vitello, un pallone. - Dicono che è dimagrito tantissimo. Troppo. Chissà perché. - Pare abbia p