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Visualizzazione dei post da ottobre 16, 2017

Italia da ribalta Mondiale, prima però bisogna salirci

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di CHRISTIAN GIORDANO Prove di sorteggio mondiale. Prima però, bisogna arrivarci, a Russia 2018: e non sarà facile, chiunque ci toccherà per il playoff. Il doppio spareggio con gare di andata dal 9 all'11 novembre e di ritorno dal 12 al 14 dello stesso mese. Il golletto, prezioso, di candreva ci ha fatto testa di serie con Croazia, Danimarca e Svizzera. Dall'urna di Zurigo, diretta dalle 13,30 su Sky Sport 24 e su Sky Sport 1, l'Italia pescherà una tra le due Irlanda, la Svezia o la Grecia. Meglio non illudersi: non sarà una passeggiata.  L'Irlanda, intesa come Repubblica, tranne Euro2012, ci ha sempre dato fastidio: da Italia 90 a Usa 94 fino a Euro2016. E ha un grande allenatore, quel Martin O'Neill, un nord-irlandese ribelle che da giocatore, al Forest, ha avuto come maestro Brian Clough. Percorso inverso invece per l'O'Neill della Repubblica, Michael, uno del sud diventato Ct delle 6 contee britanniche al Nord. Altro paradosso tutto

Sorteggio playoff: la GRECIA

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di CHRISTIAN GIORDANO Numero 46 del ranking, sulla carta la più debole: ma sul campo, specie il loro, mai fidarsi dei greci. Più a basket che nel calcio, però. Euro2004 è lontano 13 anni-luce dal miracolo portoghese di "Koenig" Otto Rehhagel. Sulla panca che fu scomoda per Ranieri, dal 2015 siede un altro tedesco Michael Skibbe, 4-2-3-1 giovane e collettivo, più il cadeau belga di Sarajevo alla penultima, i segreti per arrivare davanti la Bosnia di Pjanic e Dzeko. In un girone peraltro di burro in cui han fatto 11 punti l'Estonia e 10 Cipro. Unica a non perdere col Belgio (1-1 a Bruxelles), si è aggrappata ai 6 gol in otto partite del 29enne Mitroglou, attaccante appena passato dal Benfica al Marsiglia.  Punto forte: i soli 6 gol subiti, miglior difesa nel girone col Belgio all-star.  Tante le vecchie conoscenze italiane: Karnezis, Torosidis, l'infortunato Manolas, Sōkratīs Papastathopoulos, Tachtsidis e Christodoulopoulos. Rispetto sì, ma

Sorteggio playoff: l'IRLANDA

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di CHRISTIAN GIORDANO Numero 26 del ranking, tre sotto i cugini del nord, ma sulla carta la più forte. Storicamente ci ha sempre dato fastidio. Da Italia 90 al gol di Robbie Brady a Euro2016. Allora, per noi contava niente, per loro tutto.  Un tifo commovente per la quasi anacronistica e colorita genuinità, a differenza del rugby sa che nel calcio tutto quel che viene è di guadagnato. Come il secondo posto nel Gruppo D, arrivato al fotofinish battendo a casa Bale, infortunato, il Galles dei miracoli. Decisivo il golletto di McClean, forza della natura del West Brom che il Trap stentava a buttar dentro perché ai tempi più maturo fisicamente che tatticamente. E che ha fatto scalpore preferendo alla selezione del Nord quella della Repubblica. Dal 2013 su quella panchina siede (pochino, nei 90') quel genio irrequieto e, massì, nordirlandese, di nome Martin O'Neill. Cresciuto a patate, e carisma di Brian Clough al Forest da giocatore, schiera un 4-4-2 senza stelle,

Sorteggio playoff: l'IRLANDA DEL NORD

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di CHRISTIAN GIORDANO Numero 23 del ranking, l'Irlanda del Nord è allenata - per un anacronismo che più Irish non si può - dall'O'Neill del sud, Michael. Quello del nord, Martin, è invece Ct della Repubblica, scesa tre gradini più in giù nella classifica FIFA. Scaramanzia a parte - solo nel '58 l'Italia non s'è qualificata per il mondiale, e a buttarci fuori furono i nordirlandesi - forse la più abbordabile. Nel Gruppo C tirannizzato dalla Germania, ha chiuso davanti a Repubblica Ceca e Norvegia e con la seconda milgior difesa, ma nel suo 4-5-1 oltre a Jonny Evans, centrale difensivo sbolognato dallo United al West Brom, e a Kyle Lafferty, pivottone ex Palermo riparato agli Hearts di Edimburgo, c'è pochino. Organizzazione, corsa e disciplina e tanta volontà. Guai a sottovalutarli, ma - dopo sessant'anni - dovremmo averlo capito.

Sorteggio playoff: la SVEZIA

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di CHRISTIAN GIORDANO Numero 25 del ranking, un gradino sopra la Repubblica e due sotto l'Irlanda del Nord, ma da quasi due anni senza più il totem Ibra. Nonostante il ko all'ultima contro l'Olanda, eliminata per differenza-reti, la Svezia ha perso e vinto con Francia e Bulgaria, e goleato le piccole (Bielorussia e soprattutto Lussemburgo): miglior attacco (26 gol fatti) e seconda difesa (9 subiti) nel girone.  Nel 4-4-2 senza troppi guizzi di Jan Andersson, tanta corsa, i cross per Toivonen e Berg (8 gol nelle qualificazioni), Lindelof che Mou ha preso in estate dal Benfica per lo United, e qualche nostra conoscenza vecchia e nuova: l'ex genoano Granqvist e Hiljemark, che il Genoa ha preso dal Palermo e prestato in Grecia al Pana, l'ex Juve Ekdal, i bolognesi Krafth e Helander in difesa, Rohdén del Crotone, Armenteros del Benevento in attacco. Insomma, svedesi brava gente , ma vuoi mettere vendicare il colpo dello scorpione di Ibra, e quell