Sorteggio playoff: l'IRLANDA


di CHRISTIAN GIORDANO

Numero 26 del ranking, tre sotto i cugini del nord, ma sulla carta la più forte. Storicamente ci ha sempre dato fastidio. Da Italia 90 al gol di Robbie Brady a Euro2016. Allora, per noi contava niente, per loro tutto. 

Un tifo commovente per la quasi anacronistica e colorita genuinità, a differenza del rugby sa che nel calcio tutto quel che viene è di guadagnato. Come il secondo posto nel Gruppo D, arrivato al fotofinish battendo a casa Bale, infortunato, il Galles dei miracoli.

Decisivo il golletto di McClean, forza della natura del West Brom che il Trap stentava a buttar dentro perché ai tempi più maturo fisicamente che tatticamente. E che ha fatto scalpore preferendo alla selezione del Nord quella della Repubblica.

Dal 2013 su quella panchina siede (pochino, nei 90') quel genio irrequieto e, massì, nordirlandese, di nome Martin O'Neill. Cresciuto a patate, e carisma di Brian Clough al Forest da giocatore, schiera un 4-4-2 senza stelle, battuto solo dalla Serbia capolista e dinamico, alto, grosso e tosto. 
Soprattutto dietro: con 6 gol miglior difesa assieme al Galles. 

Purtroppo per i trifogli, però, nell'altro gioco inventato dagli inglesi la palla non è ovale ma tonda. E a giocarla a terra, gli Irish, fan fatica. Tanta. Troppa.

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