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Visualizzazione dei post da maggio 12, 2018

Carapaz a Montevergine, la prima dell'Ecuador

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Secondo arrivo in salita dopo l'Etna, e prima vittoria - nella storia - di un ecuadoriano in uno dei tre grandi Giri. Richard Carapaz (Movistar), 25 anni il prossimo 29 maggio e già maglia bianca di miglior giovane, s'inventa un numero da campione sotto il diluvio arrampicandosi fin su ai 1260 metri di Montevergine di Mercogliano. E riprende a uno a uno i coraggiosi di giornata, rimasti assieme sino ai -11. E poi a 1,5 dal Santuario, va a prendere e staccare l'olandese Bouwman, l'ultimo ad arrendersi dopo van der Sande, Montaguti, Torres, Villella, Mohoric e Polanc, vincitore - non per caso - sull'Etna un anno fa. Dopo un bell'inizio di stagione fra Parigi-Nizza e Settimana Coppi e Bartali, e il successo alla Vuelta Asturias, Carapaz vince a mani alzate con sette secondi sui big, regolati in volata da Formolo, con Pinot che va a sprintare per il terzo posto e i 4" di abbuono utili per scavalcare al quarto posto nella generale Pozzovivo, rispettivam

Storia di Mario Cal

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http://www.museociclismo.it/content/articoli/7428-Storia-di-Mario-Cal/index.html Mario Cal comincia a correre con il GS Mottense nel 1956, nella categoria allievi. L'anno successivo, sempre da allievo, passa con la Unione Ciclisti Trevigiani e a Milano arriva secondo alla Coppa Adriana con Righetto, Testa e Bottega.  Ottimo passista scalatore, corre per tre anni con il team di Porta San Tomaso anche tra i dilettanti dove vince a Pedavena staccando i rivali sul passo Croce d'Aune, a Udine e a Treppo Grande.  Nel 1961 parte per il servizio militare e poi smette di correre per la morte del padre.  Successivamente a Milano si afferma imprenditore e nel 1983 sponsorizza un team ciclistico di professionisti: la Malvor (cosmetici)-Bottecchia e la Malvor-Sidi. Direttore sportivo Dino Zandegù affiancato dal trevigiano Remigio Zanatta. Nelle proprie file ingaggia Mario Beccia che vince le tappe al Giro d'Italia, Milano-Vignola, Giro dell'Appennino e Giro dell&

Quell’inganno di Roche che mandò in tilt Visentini

Come Yates e Chaves: ma non sempre è stato idillio. Nel Giro '87 il bresciano in rosa fu attaccato dall’irlandese e la Carrera si spaccò di CLAUDIO GREGORI La Gazzetta dello Sport, sabato 12 maggio 2018 Il Giro è una Bibbia di strada. C’è Noè, col ramoscello d’ulivo. C’è Mosè, con le Tavole della Legge. Ma c’è anche Erode. E, sin dall’inizio, ci sono Abele e Caino, Esaù e Giacobbe. In corsa si compiono delitti e si vende la primogenitura per un piatto di lenticchie. AL TOUR  La scena esemplare di Esteban Chaves e Simon Yates, uniti sul traguardo dell’Etna, ha fatto riaffiorare l’immagine di Bernard Hinault e Greg LeMond affratellati sull’Alpe d’Huez il 21 luglio 1986 . LeMond, in maglia gialla, lasciò la vittoria al re deposto. Quell’immagine di pace era ingannevole. Hinault, che pure aveva promesso all’americano di aiutarlo a vincere il Tour, aveva fatto di tutto per farlo saltare. Nella Bayonne-Pau, attaccando con Delgado, l’aveva lasciato a 4’37”. Nella tappa suc