Post

Visualizzazione dei post da febbraio 14, 2019

La versione di Buffa - Check Point Charlie

Storie di Dionigi e Paola, genitori attenti, di una Milano post-bombardamenti bellici, di spettacoli proibiti, di rientri notturni sotto la neve, di uno slavo rottamatore, di un primo trionfo multietnico, dell’utilità dei fustini di detersivo, di tempeste azteche. E di una curiosità che non muore mai di Federico Buffa Il signor Dionigi, bassobrianzolo di Paderno Dugnano, a casa lo vedono poco. L’Autosole, la grande dorsale che sta per attestare del neo-benessere italiano, la devono ancora inaugurare e quella Milano-Napoli sui camion della Gondrand, lungo le statali che ricalcano l’antica via francigena, non sembra finire mai. Sua moglie, la signora Paola, si sdoppia nel ruolo di madre di due figli e la guardiola d’una portineria. Il secondogenito, il piccolo Carlo, da quando si sono trasferiti all’Isola, il quartiere dietro la stazione di Porta Garibaldi a Milano, vive per le strade come tutti quelli nati negli anni 40. Lui, poi, le bombe alleate che hanno semidistrutto l’Isola...

Lombardia - The Italian Monument of Champions

Words Peter Easton // Photos by Photo Sport International In the final moments of his life, as he descended the Col de Portet d’Aspet in the French Pyrenées during the 1995 Tour de France’s 15th stage, one can only hope Fabio Casartelli thought of his beautiful wife Annalisa and his infant son, Marco. The 1992 Olympic Road Race Champion crashed hard on the Col and died en route to the hospital. Th e ESPN broadcast on July 18th showed the grisly scenes of the wreck, and the thrill of watching a bike race was replaced with the harsh reality of the dangers of competitive cycling. 20 years later, Casartelli’s bike hangs in the small chapel of Madonna del Ghisallo, above Lake Como. Th e bike — with its gearing still in the 53x11and its front fork twisted from the crash — hangs as a memorial in the cycling shrine. The chapel of the patron saint of cycling honors both the joy and suff ering of cycling, and it is an icon during the fi nal Classic of the cycling season, Il Giro di Lomb...

The Hawk è passato di qui

Immagine
http://www.ilfortitudino.it/gli-anni-dellascensore/ L’estate successiva si apre la possibilità di ingaggiare una leggenda del basket americano: Connie Hawkins , “The Hawk”, ormai trentacinquenne ma ancora in grado in pre-campionato di far strabuzzare gli occhi a tutti con i suoi passaggi ad effetto e il suo carisma. Un giovane Fulvio Polesello si ritrova tra le mani palloni che non si sa da dove sbuchino e che lui deve solo depositare facilmente a canestro, viaggiando in pre­season a 30 punti di media. Ma la dirigenza biancoblù non se la sente di rischiare con un giocatore che è così avanti negli anni, poiché non è ancora possibile sostituire uno straniero che si infortuni. E’ John McMillen , con le lacrime agli occhi, a comunicare a Hawkins la decisione. “The Hawk”, come mirabilmente raccontato da Lorenzo Sani nel suo libro “Vale tutto”, resterà a Bologna ancora altri mesi, senza avere il coraggio di dire alla moglie di essere stato tagliato e raccontandole fantasiose storie...