The Hawk è passato di qui



L’estate successiva si apre la possibilità di ingaggiare una leggenda del basket americano: Connie Hawkins, “The Hawk”, ormai trentacinquenne ma ancora in grado in pre-campionato di far strabuzzare gli occhi a tutti con i suoi passaggi ad effetto e il suo carisma. Un giovane Fulvio Polesello si ritrova tra le mani palloni che non si sa da dove sbuchino e che lui deve solo depositare facilmente a canestro, viaggiando in pre­season a 30 punti di media. Ma la dirigenza biancoblù non se la sente di rischiare con un giocatore che è così avanti negli anni, poiché non è ancora possibile sostituire uno straniero che si infortuni. E’ John McMillen, con le lacrime agli occhi, a comunicare a Hawkins la decisione. “The Hawk”, come mirabilmente raccontato da Lorenzo Sani nel suo libro “Vale tutto”, resterà a Bologna ancora altri mesi, senza avere il coraggio di dire alla moglie di essere stato tagliato e raccontandole fantasiose storie su come sta andando il suo campionato.

Viene ingaggiato al suo posto Jeff “Cannarella” Cummings e l’Alco si salva con grande fatica. L’anno dopo, la retrocessione in A2 arriva invece inesorabile e le uniche note positive sono l’ingaggio dalla Francia del pivot Marcelous Starks e l’esordio in prima squadra di un giovane del vivaio, Maurizio Ferro.

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