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Tutta la dedizione di Gino Mäder

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https://alvento.cc/tutta-la-dedizione-di-gino-mader/ di Stefano Zago  alvento magazine - 12 ottobre 2021 Il rapporto tra Gino Mäder e la bicicletta si è costruito a partire da una curva. «Alla prima curva sono caduto, mi sono fatto male. Mi sono sentito uno stupido, ci credi? Avrei voluto smettere per quella sensazione di vergogna. Mi è servito, sono cresciuto. Sono cose che succedono». Quella bicicletta Gino la ricorda molto bene, una Coppi, bianca e rossa, con ruote fini , «Quanto era bella la mia bicicletta», ci dice a un certo punto. Se la passione, per Mäder, è qualcosa di familiare, entrambi i genitori sono stati ciclisti , l’idea che lo svizzero si è costruito della bicicletta ha a che vedere con le sensazioni che ha da sempre sperimentato sulla propria pelle. «Potrei dirti che la bicicletta è libertà, lo è, certamente. Se dovessi scegliere un sinonimo, sceglierei gratificazione . Quando vai in bicicletta ti senti appagato ». Così non sarebbe in grado di ricordare il giorno più

Ik ben God niet

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Non l'ho fatto per fare spettacolo. Era il mio modo per mettermi addosso pressione e rendere la corsa eccitante. Ho detto che sarei scattato davanti al numero civico 256. Essere in grado di farlo in modo efficace, era qualcosa di speciale. Testo e illustrazione  Stefano Dragonetti  - alvento #5, giugno 2019 «L'elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter ego. Batman è di fatto Bruce Wayne, l'Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l'Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che rende Superman unico nel suo genere. Superman non diventa Superman. Superman è nato Superman. Quando Superman si sveglia al mattino è Superman. Il suo alter ego è Clark Kent».  Con queste parole David Carradine si rivolge a Uma Thurman, prima di affrontarla nella resa dei conti con cui si conclude Kill Bill Vol. 2 di Quentin Tarantino. VDB era un supereroe

CARUBE

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Quarant'anni come meccanico tra i professionisti, una vita in ammiraglia e in giro per il mondo ad occuparsi delle bici di campioni e gregari. Una storia speciale con Mario Cipollini.  Siamo andati a casa di Roberto Lencioni, per tutti... di PAOLO "PENNI" MARTELLI © alvento © - #12, ottobre 2020  Avete mai giudicato una persona a prima vista? Magari per un atteggiamento o per il suo aspetto fisico? Sicuramente vi è successo. Avete mai vinto una gara in bici? Non dico una tra amici, nel piazzale di casa. Intendo una vera, una dove magari ci sono un centinaio di ragazzi di diciott'anni che sognano di partecipare al Tour. Siete mai stati a vedere una gara di ciclismo Pro dietro le quinte e magari finita la gara sentite di avere vissuto un'esperienza incredibile, che vi ha fatto pensare di saperne di ciclismo più dello spettatore medio? Ecco, io non ho mai vinto una gara in bici, però sì ho una vaga idea del talento e dello sforzo che implichi. E sì, ho giudicato a p

CHE COSA ASPETTARSI DALLA STRADE BIANCHE

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https://alvento.cc/cosa-aspettarsi-dalla-strade-bianche/ per Alvento magazine - Alessandro Autieri Foto: Paolo Penni Martelli Chiamatela attesa, bramosia o speranza, quella di vedere Van Aert, Alaphilippe e van der Poel (scritti in ordine casuale) giocarsi fino all'ultima stilla di sudore la Strade Bianche. Magari con un attacco sulle Sante Marie (non prima eh, sennò ce lo perdiamo: inizio diretta tv o streaming ore 13.45 circa), intanto, per vedere che effetto fa sulle gambe degli altri. Fin dove lasciano il segno. Vedremo chi emerge dalla polvere - o dal fango, se il tempo volge al brutto - e poi, se proprio non ci si vuole giocare tutto salendo verso Piazza del Campo, ecco che tra Colle Pinzuto e Le Tolfe , con quei nomi allegorici che solo in Toscana, il terreno c'è per il colpo risolutivo, e il contorno a ispirare non manca. Mancherà solo la gente che non è poco, anche se ci stiamo facendo la brutta abitudine. E poi: vogliamo riappropriarci del finale più degno e che solo