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Visualizzazione dei post da giugno 16, 2023

Ciao Gino Mäder, che la terra ti sia lieve come il tuo sorriso

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https://open.spotify.com/episode/4MtjeYi8hZfAgSEcSLaEfH In e giù di bici c'era nato, Gino Mäder. E in e giù di bici ha lasciato, a 26 anni, questa Terra - che, tutto il gruppo ne è convinto - gli sarà lieve. Lieve quale è sempre parso lui nel plotone, in cui dal 2019 aveva portato quel suo sorriso, inconfondibile quanto i suoi ingovernabili ricci. Ereditati, come la passione per il ciclismo, dai genitori, che l'hanno praticato, seppure non a livello professionistico. E tagliati, quei ricci, per il troppo caldo nella Vuelta 2021, chiusa al quinto posto e in maglia bianca di miglior giovane. Quel Giro di Spagna lo vinse Primož Roglič, lo stesso che - violando una legge non scritta del gruppo - sei mesi prima, in maglia gialla, gli aveva sfilato la vittoria alla settima tappa della Parigi-Nizza, salvo poi cadere due volte nell'ultima e perdere persino il podio. Maeder si sarebbe rifatto al Giro, con la vittoria di Ascoli Piceno staccando di 12" Egan Bernal, che quel Giro

Qualcosa va cambiato - per sempre

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https://www.facebook.com/simone.basso.583/posts/pfbid0fDNT7P1t5dZHnF9k9G2gYbdcVLPbc2yrfgBL5hrxKezYq1pujtYgYmNc2FVLuu3Ml?comment_id=778569717296322&notif_id=1686918596825319&notif_t=comment_mention&ref=notif di SIMONE BASSO Ieri pomeriggio, nella tappa regina del Tour de Suisse, si affrontava il classico (e durissimo: un monte che non finisce più e sbuca in una sassaia) Albulapass.  Da tanti anni, lo percorrono (percorriamo, noi, con lo sguardo).  Dopo la selezione darwiniana della salita, la discesa. Una delle più tecniche delle Alpi. Stradone, asfalto ben messo, serpentine, tornanti, drittoni (da paura): a sinistra la montagna, a destra (in alcuni tratti) il vuoto.  Il fuggitivo, con la vittoria addosso, Juan Ayuso, un giovane fuoriclasse in divenire, in un tratto raggiungeva i 104 chilometri orari. Bastava guardare certi approcci, a manetta, dei migliori, per essere quasi terrorizzati. Nei due gruppetti che si inseguivano, quasi al fondo della picchiata, i ciclisti batte

GINO MÄDER - THE FUN REPORT

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SWITZERLAND’ S GINO MÄDER HAD A BREAKTHROUGH YEAR IN 2021, WITH A STAGE WIN AT THE GIRO. HOWEVER, IT WAS HIS FIFTH PLACE AT THE VUELT A WHICH REALLY CAPTIVATED THE ATTENTION.  PROCYCLING FOLLOWED HIM THROUGH THE SPANISH GRAND TOUR Procycling / December 2021  #53 Writer: Kate Wagner Images: Cor Vos.  Long before he would take a bow, clad in the white jersey, on the podium in the shadow of the Cathedral de Santiago de Compostela, long before he would rise in clever, frenetic fashion to fifth on GC in the Vuelta a España, Gino Mäder rolled to a halt at the foot of a different cathedral in Burgos, the evening light pooling shadows in its high-Gothic tendrils and spirals. Big disc wheel slowing, whomp, whomp, whomp, he stopped when called and coughed into his fist from the dry heat. “You cut your hair,” I observed. We had never spoken before, and this was an easy opener, the absence of Mäder’s familiar head of afro-like curls. He laughed. “I had to do something to help with the heat.” “Did

Tutta la dedizione di Gino Mäder

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https://alvento.cc/tutta-la-dedizione-di-gino-mader/ di Stefano Zago  alvento magazine - 12 ottobre 2021 Il rapporto tra Gino Mäder e la bicicletta si è costruito a partire da una curva. «Alla prima curva sono caduto, mi sono fatto male. Mi sono sentito uno stupido, ci credi? Avrei voluto smettere per quella sensazione di vergogna. Mi è servito, sono cresciuto. Sono cose che succedono». Quella bicicletta Gino la ricorda molto bene, una Coppi, bianca e rossa, con ruote fini , «Quanto era bella la mia bicicletta», ci dice a un certo punto. Se la passione, per Mäder, è qualcosa di familiare, entrambi i genitori sono stati ciclisti , l’idea che lo svizzero si è costruito della bicicletta ha a che vedere con le sensazioni che ha da sempre sperimentato sulla propria pelle. «Potrei dirti che la bicicletta è libertà, lo è, certamente. Se dovessi scegliere un sinonimo, sceglierei gratificazione . Quando vai in bicicletta ti senti appagato ». Così non sarebbe in grado di ricordare il giorno più

SEVENTIES - God Save McQueen

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https://www.indiscreto.info/2010/03/god-save-mcqueen.html https://open.spotify.com/episode/2IqQOMDSsIYjbxY9tSU6gT di Christian Giordano © Rainbow Sports Books © Per tanti ragazzini cresciuti fra gli anni Cinquanta-Sessanta nell’Ayrshire, era il pallone a riempire la giornata.  Gordon McQueen (Kilbirnie, 26 giugno 1952) non faceva eccezione: «La mia scuola calcio erano le strade, il cortile dietro casa, il campetto al parco. Si giocava ogni giorno ed è un peccato che oggi non sia più così». Tom McQueen, il padre di Gordon, vinse col Kilbirnie Ladeside davanti ai 70 mila di Wembley la finale di Scottish Junior Cup del 1952 contro i Camelon Juniors del futuro padre di Alan Hansen, stopperone della nazionale scozzese e poi storico pundit di Match of the Day della BBC. E a scuola, il piccolo Gordon segue le orme di papà Tom, portiere professionista di Hibernian, Berwick Rangers, East Fife e Accrington Stanley. A 16 anni lascia i pali e si sposta all’ala sinistra e poi arr