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Visentini: che idiozia pensare che un ricco non sappia soffrire!

Il giovane campione a Gabriella Savelli da “A tu per tu” di Bicisport n. 12, dicembre 1979 Caro Roberto, sono una ragazza di un paio di anni più giovane di te e credo che le nostre storie siano più o meno uguali, con la differenza che la tua è pubblico dominio mentre la mia si ferma ai confini del paese. Lo sfondo è lo stesso: una figlia di papà che, finite le scuole, non si cerca il posto di lavoro perché tanto ha il papà che la mantiene, ama la vita comoda ed altre belle cose (ma la gente come fa ad essere così cattiva?) ma con un'unica grande passione: il ciclismo. Poi è arrivato il posto di lavoro che mi ha costretto a seguire il Giro d'Italia solo sui giornali ed appunto leggendo un articolo pubblicato sulla "Gazzetta dello Sport" sono rimasta quasi di sasso e mi sono messa a riflettere. L'articolo era intitolato "il giovin signore con la caduta è diventato uomo" ed io penso che non c'è bisogno di cadute perché un "signore"

Visentini rispondi: lo sai che i corridori ti considerano un pallone gonfiato?

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Processo ad un campione che in due anni di professionismo ha vinto solo una piccola corsa e per giunta senza Saronni e Moser al via Dicono che ti manca la saggezza e che non sai soffrire perché sei nato ricco e perché ti piace troppo il mondo. Anche i tecnici storcono la bocca...  «Per ora dico solo che non sono stato aiutato, che sono stato costretto a correre male, che ho i mezzi per battermi alla pari con Moser e Saronni nelle corse a tappe. Ho venduto le due moto, venderò anche la Ferrari. Ho dato dimostrazioni di classe più d'una volta. Non si inventa un 6'04" nell'inseguimento e non si fanno certe scalate e certe crono se non si ha birra in corpo. Ne riparleremo». di BEPPE CONTI Bicisport n. 12, dicembre 1979 Roberto Visentini, chi sei? Attorno al ragazzo che veste alla moda, dai tratti signorili, dall'agiatezza evidente in ogni suo gesto, la disputa continua. C'è chi lo definisce oggetto misterioso, chi scommette su di un talento natu

Visentini tricolore (con lo zampino di Messina)

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Vigna va ai mondiali dell'inseguimento con Moser e il neo-campione: è in una botte di ferro! di Luigi Severi Bicisport, agosto 1979 I campionati italiani su pista di Torino hanno rivelato le qualità di inseguitore di Roberto Visentini.- Il giovane corridore dell CBM Fast-Gaggia ha conquistato la maglia tricolore battendo in finale il forte ed esperto Simone Fraccaro . Visentini ha corso i cinque chilometri della prova in 6’04”7, un tempo che rivela la predisposizione del bresciano, all’esordio in gare su pista, per la specialità. Visentini ha dichiarato di essersi trovato in difficoltà nei primi giri e di essersi ripreso in seguito scoprendo, di pedalata in pedalata, sensibili miglioramenti. C’era stato anche un momento in cui Visentini voleva abbandonare il torneo perché sentiva troppo la concentrazione che l’impegno richiedeva. Nel frangente gli sono stati buoni consiglieri il direttore sportivo Italo Zilioli e l’ex campione del mondo Guido Messina, prezioso

Visentini è un golden boy che tante volte si domanda: "Ma chi me lo fa fare..." Però gli piace

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Cerchiamo di conoscere più a fondo il migliore dei neo-professionisti del 1978 di SERGIO MEDA BiciSport n. 1, gennaio 1979 Saronni è il suo punto di riferimento. Ha una grossa cilindrata e un paio di motociclette. Pratica lo sci e spera di diventare maestro sulla neve. Non ha lo sprint in bicicletta ma si ritiene un eccellente passista forte in montagna. Rimpianti per gli errori commessi? «Sì, uno. Non ho mai pensato di cambiarmi dopo gli arrivi di tappa e mi sono preso una bella bronchite». - Visentini, ha sbagliato qualcosa la stagione scorsa? «Credo soltanto a non cambiarmi in fretta dopo gli arrivi di tappa al Giro d'Italia. Indossando la maglia bianca della classifica dei neoprofessionisti andavo sul palco senza precauzioni. E mi sono buscato una bella bronchite» - Quanto è costata, in termini di classifica? «Questo non lo so, perché a guardar bene ho rischiato di non finire il Giro. A Milano ci sono arrivato ridotto male. Certo che senza bronchi