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Visualizzazione dei post da dicembre 1, 2009

FOOTBALL PORTRAITS - McDonald, Little Big Mac

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 di Christian Giordano  © Guerin Sportivo  © Mc-chi? Da noi spesso si “scopre” un talento quando segna a una squadra italiana, e pazienza se lo fa in Champions League ed è già nazionale. È successo anche all’australiano del Celtic, che nel torneo ha bollato al debutto, contro lo Shakhtar Donetsk, e firmato all’ultimo minuto, prima del Dida (horror) show, il 2-1 sul Milan all’Hampden Park. Un tap-in, susseguente alla respinta del portiere su tiro di Gary Caldwell, diventato all’istante «il mio gol più importante». Figlio di scozzesi trapiantati a Melbourne, Scott Douglas McDonald è nato lì, il 21 agosto 1983. Comincia a giocare nei Gippsland Falcons, squadretta della “vicina” (per gli standard locali: 149 km) Morwell, nel cuore della Latrobe Valley, il centro energetico dello Stato di Victoria, estremo sud-est australiano. Nella prima squadra del club fondato nel 1963 da emigrati italiani

Kobismo

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http://simonesalvador.blogspot.com/2015/12/kobismo-ritratto-di-kobe-bryant-di-simone-basso.html di Simone Basso Prologo: "In campo, a un'ora e mezza dall'inizio dell'incontro, c'è soltanto un ragazzino, che tratta il pallone da basket come oggetto ormai domato: un palleggio e un tiro, un palleggio e un canestro. Non gli darei più di cinque anni: eppure, da una distanza di due metri, quel ragazzino fa sempre ciuff. Mi diranno in seguito che è Bryant junior, ovvero il figlio del mattatore numero uno della serata "Tutte Stelle"..."  - Paolo Viberti, cronaca dell'All-Star Game di Firenze, su SB del 28 febbraio 1985. Non preoccupatevi, malgrado l'incipit questo non è un amarcord sui trascorsi italiani di Kobe Bryant. È semplicemente una scusa per introdurre uno sguardo diverso, da un'altra prospettiva, sul numero 24 dei Lakers. Una sorta di teoria darwiniana, evolutiva, del giocatore più rappresentativo di questo decennio