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Visualizzazione dei post da maggio 1, 1988

Con Roche nel giorno della resa

Diario di viaggio di Tony Lo Schiavo, Ilario Biondi, Henri Besson Bicisport, n. 5 maggio 1988 15 aprile – E se il campione del mondo salta anche il Tour?  BAVIKHOVE – Stephen Roche è seduto sul paraurti posteriore della sua ammiraglia. Sta ultimando i preparativi per l’ennesima corsa che lui già sa di non poter concludere. Il suo volto, sempre tanto espressivo, tradisce la tensione. Intorno a lui c’è Pierre Bazzo, nuovo direttore sportivo, i suoi compagni di squadra, il massaggiatore che cerca di restituire a quelle gambe la fiducia che va piano piano smarrendosi. Il piccolo clan è fuori dal centro abitato.  La corsa di Bavikhove ha una lunga tradizione in Belgio e vede al via tutte le grandi star del ciclismo internazionale, da Kelly a Vanderaerden, da Criquielion a Fignon, da van der Poel a Mottet. LA circostanza vuole anche che sia il paese natale dell’ultimo vincitore della Parigi-Roubaix: Demol.  Stephen ci vede, ci saluta. Gli chiediamo come va, lui spiega cose

Boifava: "Valcke non cambia mai"

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da Bicisport, n. 5 - maggio 1988 Non si è meravigliato più di tanto Davide Boifava nel leggere sulle pagine dell' Équipe la notizia del licenziamento di Patrick Valcke dalla Fagor ufficialmente per gli scarsi risultati ottenuti, in realtà per la continua ricerca di un altro sponsor che l'ex meccanico della Carrera conduceva insieme al socio di sempre, Crepel. «La notizia si commenta da sola - ha detto Boifava - quando era con noi, Valcke non si accontentava di fare il meccanico, voleva di più . Così si è costruito su misura il ruolo “uomo di Roche” e, sfruttando i successi dell’irlandese, è arrivato a fare il direttore sportivo della squadra che ha il campione del mondo. Poi il vento è cambiato, sono cominciati i problemi e in queste situazioni la furbizia non paga più. Adesso per Valcke sarà difficile trovare un posto anche come meccanico, ma del resto l’ha voluto lui». Certo se Valcke avesse approfittato della sua permanenza alla Carrera per "rubare" un po