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Leali della libertà

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Salò (Brescia), giovedì 1° febbraio 2018  - Allora, Bruno Leali, qua vedo una maglia tricolore e la foto capelli al vento, trent’anni indietro, se io ti dico: 1987, per te un anno magico?  «Sì, un anno magico per me perché ho vinto il campionato italiano, ho vinto il Trofeo Baracchi con Massimo Ghirotto, e nell’86-87, i due anni migliori della Carrera. Adesso parliamo di Bruno Leali, ma si sta parlando anche della Carrera, una grande squadra. A quei tempi era la migliore, o una delle migliori». - La migliore ma non soltanto dal punto di vista tecnico. Eravate all’avanguardia in tante cose, penso ai tanti corridori che andavate a prendere all’estero, uno su tutti Roche, gli svizzeri…  «Mächler, Zimmermann, Mutter, Breu…».  - Mächler che quell’anno vinse la Sanremo…  «Sì. Breu… C’era Zimmermann, che ha fatto secondo al Tour. C’erano corridori forti. Mutter, vincitore di classiche, e poi Roche. Roche e Schepers, dei corridori forti».  - Anche dal punto di vista organizzativo eravate all’a