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Visualizzazione dei post da maggio 27, 2018

Froomie sull'Olimpo, Roma che peccato

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Bernard Hinault, Eddy Merckx e ora Christopher Froome. Froomie è il settimo di sempre a completare la Tripla Corona e il terzo ad aver vinto in fila Tour, Giro e Vuelta.  E il primo britannico a conquistare la corsa rosa.  La passerella romana - tanto suggestiva quanto pericolosa per buche, strade strette e sampietrini ancor più scivolosi per via dell’asfalto sporco - è stata solo la cornice. Splendida, ma che guasta un po’ la festa di un Giro quasi perfetto: dei 10 giri da 11 km e mezzo fra le Terme di Caracalla e i Fori imperiali, il gruppo ha chiesto, e ottenuto dalla giuria, la neutralizzazione dopo appena tre.  E allora, per la sicurezza dei corridori, si è finto di correre: alla fine volata doveva essere e volata è stata, con Bennett che si è imposto su Viviani e il lussemburghese Drucker; il duello allo sprint l’ha vinto 4 a 3 la maglia ciclamino che, insieme alla maglia rosa Froome è stato uno dei “sindacalisti” più attivi e ascoltati.  Sacrosanta la tute

La parata trionfale del Giro: sprint da grande bellezza

Dieci giri di 11,5 km: passerella finale tra monumenti e scorci famosi nel mondo.  Nel 2009 l’ultima volta col brivido per la caduta di Menchov di CLAUDIO GREGORI, La Gazzetta delo Sport, domenica 27 maggio 2018 Forse stamane Tom Dumoulin si recherà con la fidanzata alla Bocca della Verità, che ha il potere di pronunciare oracoli. Proprio come Gregory Peck e Audrey Hepburn nel film Vacanze Romane. E forse, dopo i brividi, anche loro schiuderanno gridolini di gioia. Il Giro chiude a Roma, il teatro più bello del mondo. Sfiora pietre nobili: Palazzo Venezia e l’Altare della Patria, il Campidoglio e il Circo Massimo, le Terme di Caracalla e il Colosseo, i Fori Imperiali e Trinità dei Monti. Sveglia ricordi che tremano. Le ruote sfiorano l’ombra di vicoli in cui lampeggia il pugnale di Caravaggio. Passano sopra le impronte lasciate dai piedi nudi di Abebe Bikila ai Giochi di Roma. Sono 10 giri di 11,5 chilometri di bellezza mozzafiato. È la parata trionfale di un esercito vittori