L’Ungheria ha perso il calcio e anche l’Europa
Mai Budapest è stata centrale nel continente come quando fiorì la scuola magiara che, dagli anni Venti, trasformò tecnica e tattica dello sport nato in Inghilterra. Con il KO al Mondiale del ’54 e l’invasione sovietica del ’56 tutto finì 12 May 2024 - La Lettura / Corriere della Sera Da Budapest OLIVIER GUEZ La testa inclinata, un uomo in giacca e cravatta esegue palleggi, circondato da ragazzini in calzoncini corti che ne ammirano la maestria. L’uomo è tarchiato, di statura media, i capelli ravviati all’indietro. La giacca gli sta un po’ attillata ma, busto eretto e gomiti piegati, il suo equilibrio è perfetto. A grandezza naturale, la statua di bronzo, su un terrapieno nel quartiere di Obuda, non ha nulla di spettacolare. È l’umile omaggio del popolo di Budapest al suo figlio prediletto, Ferenc Puskás, il più grande calciatore ungherese della storia, la prima stella mondiale del calcio, un gigante del secolo scorso. Ferenc Puskás, il «maggiore al galoppo», l’«attaccante miracolo», la...