Roberto Sardelli: «Il ciclismo è sport di vita»
di CHRISTIAN GIORDANO © IN ESCLUSIVA per Rainbow Sports Books © Pisano di Peccioli nato (nel 1962) a Pontedera ma – definizione sua – «più cittadino del mondo che stanziale in un luogo che per me è soltanto dormitorio», Roberto Sardelli è un innamorato del ciclismo e della boxe. Non per caso gli sport che più somigliano alla vita (o è più il viceversa?). Sardelli, che ha la ventura/sventura di dedicarsi al giornalismo come prima passione e secondo lavoro, non appartiene ai media mainstream. E quindi anche o forse proprio per questo può raccontare ciò che vede, e sente, senza preoccuparsi troppo di incerti del mestiere come la telefonata risentita dell’addetto stampa (specie se “fenomeno”), dell'inserzionista che minaccia di tagliarti – o addirittura togliergli – la sponsorizzazione, del campione permaloso che ti boicotta se osi far domande non ossequiose. Sardelli gli sponsor se li trova da solo, e se a quelli qualcosa non sta bene, se li cambia. Lui. Con corrido...