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Visualizzazione dei post da luglio 19, 2024

3. L’Urlo sull’Alpe (Tour 1997)

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di CHRISTIAN GIORDANO © Sky Sport © L’Urlo.  Nell’arte Edvard Munch, nella letteratura Allen Ginsberg, nel calcio Marco Tardelli. Il suo, sull’Alpe, è però diverso. Vittorioso e liberatorio sì, ma più la rabbia e l’orgoglio che un inno alla gioia. A metà tra il furore iconoclasta del Maradona invasato a USA ’94 – occhi spiritati in camera dopo il suo 3-0 alla Grecia – e la tormentata estasi dell’altro Marco, l’azzurro-mundial di Madrid ’82. E liberato non a braccia levate ma a pugni alzati, che è «altro». Una storia diversa. Una seconda vita. L’angoscia esistenziale e l’agonia mentre il mondo attorno si deforma – il disperato, alienato Skirk del “folle” norvegese – sarebbero piombate sì, con la loro «torrida tristezza» ma due anni dopo. A Campiglio ’99, sopra il giorno di dolore che uno ha. Quello sull’Alpe d’Huez ’97, da lui domata per primo al Tour per la seconda volta in due anni, è più Urlando contro il cielo. Un lacerante grido di protesta – come The Owl, dedicato al poeta beat Ca

"Poker-čar" a Isola 2000, il Re Sole di un Tour da qui all'eternità

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https://open.spotify.com/episode/5LpBQib7xSTncdCvR2DP7M Poker-čar.  Dopo Valloire, Pla d'Adet e Plateau de Beille, il quarto di nobiltà del re sole del Tour. Di un giallo così intenso da rifulgere per i posteri, più che per la contemporaneità. Tadej Pogačar - di fatto - il suo terzo Tour lo aveva già ipotecato nel tappone del 14 luglio; ma a Isola 2000, dove si è allenato nel mese intercorso tra il trionfo al Giro e il Tour, vi ha posto il 18° sigillo. Il suo record di vittorie stagionali, una in più del 2023. La 15ª in carriera al Tour, la 24ª nei grandi giri. Capìta l'antifona, la Visma-Lease a bike di Jonas Vingegaard puntava almeno alla seconda tappa-regina: 4374 metri di dislivello con tre GPM tutti oltre quota duemila: i due hors-catègorie (Col de Vars e Cime de la Bonette, con i suoi - artificiosi - 2806 mt il tetto d'Europa) e l'arrivo ai 2024. E ha sganciato subito Wilco Kelderman, Christophe Laporte e Matteo Jorgenson, l'americanone vincitore quest'an